MONTENEGRO

MONTENEGRO

Il piccolo Stato del Montenegro confina a nord-ovest con la Bosnia-Erzegovina e la Croazia, a nord-est con la Serbia, a est con il Kosovo, a sud-est e a sud con l’Albania e si affaccia a sud-ovest sul Mar Adriatico. A eccezione della ridotta fascia costiera che si affaccia sul Mar Adriatico, il territorio è quasi totalmente montuoso: le vette più alte sono intorno ai 2500 metri e fanno parte dei sistemi montuosi delle Alpi Dinariche e delle Alpi Albanesi. L’elemento più caratteristico della costa sono le Bocche di Cattaro, una profonda insenatura che ricorda i fiordi norvegesi ma che in realtà è formata da quattro bacini collegati.

Il clima è quasi ovunque continentale, e diventa alpino alle altitudini più elevate. La costa presenta invece un clima mediterraneo.

Il Montenegro è stato per molti secoli un principato indipendente, elevato a regno nel 1910. Nel 1918, dopo la Prima Guerra Mondiale, fu forzatamente inglobato, nonostante la resistenza dei nazionalisti montenegrini, al Regno di Iugoslavia. Dopo essere stato invaso dall’Italia durante la Seconda Guerra Mondiale, entrò nella Federazione Iugoslava. Alla scomparsa di quest’ultima, il Montenegro formò una federazione con la Serbia fino al 2006, quando un referendum decise per l’indipendenza. Oggi il Montenegro sta trattando per l’annessione all’Unione Europea e ha già adottato informalmente l’euro come moneta.

La popolazione è composta da varie etnie: 45% da montenegrini, 29% da serbi di religione ortodossa, 8% da bosniaci, 5% da albanesi di religione musulmana e il resto da altre minoranze etniche. La lingua più parlata è la variante montenegrina del serbo-croato, da alcuni considerata una lingua a sé stante. La capitale è Podgorica (187.000 abitanti), che si trova in una posizione favorevole tra l’Adriatico e le montagne.

L’economia montenegrina sta vivendo un rapido sviluppo, solo parzialmente rallentato dalla crisi economica mondiale, soprattutto grazie ai rapporti con i Paesi dell’Unione Europea e gli investimenti esteri. L’agricoltura è poco praticata a causa della scarsità di terreni coltivabili; si producono soprattutto cereali, tabacco e, sul breve tratto di costa, alberi da frutto, olivi e viti. L’industria è presente nei settori siderurgico, metallurgico e della lavorazione del tabacco. I servizi sono in rapido sviluppo, in particolare il turismo.

Geo2030 - volume 2
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