KOSOVO

KOSOVO

Il Kosovo non ha sbocchi sul mare e confina a nord e a est con la Serbia, a sud con la Macedonia e a ovest con l’Albania e il Montenegro. Il territorio del Kosovo è perlopiù montuoso, con vette che superano i 2500 metri; l’unica regione pianeggiante, la Metohija, si trova nella zona occidentale del Paese. Il clima è continentale, con inverni freddi e umidi ed estati calde e afose.

Dopo la dissoluzione della Federazione Iugoslava, il Kosovo è diventato una provincia autonoma della Serbia. Nel 1998 la maggioranza albanese residente nella provincia ha cercato di rendersi indipendente dalla Serbia, ma è stata vittima di una dura repressione (vedi pagina a fianco). Dopo un periodo di amministrazione ONU, nel 2008 il Kosovo ha dichiarato la propria indipendenza, che è stata riconosciuta da diversi Paesi e da varie organizzazioni internazionali, ma non dall’ONU né da altri Stati, tra cui la stessa Serbia. Dal 2014 il Kosovo è però considerato dalla Commissione Europea come un potenziale candidato all’ingresso nell’UE.

Il 93% della popolazione è di etnia albanese e di fede musulmana, mentre il 7% è serbo e di religione ortodossa. I rapporti tra le due comunità sono molto tesi: in maggioranza i serbi, concentrati nel Nord del Paese, non riconoscono l’indipendenza del Kosovo e si considerano ancora cittadini della Serbia.

Le città più importanti sono Priština (210.000 abitanti), la capitale, e Prizren (180.000 abitanti).

A causa delle guerre e dei rivolgimenti politici degli ultimi decenni, il Kosovo è uno dei Paesi più poveri d’Europa. Solo recentemente la sua economia ha iniziato a crescere grazie agli aiuti internazionali. L’agricoltura e l’allevamento sono arretrati e non soddisfano la domanda interna di cibo. L’industria è dominata dal settore dell’estrazione e della lavorazione dei metalli, ma il comparto è entrato in crisi in seguito all’indipendenza e solo ora si sta risollevando grazie a investimenti stranieri. Anche i servizi sono assai scarsi e limitati al piccolo commercio. Oltre il 15% del PIL è garantito dalle rimesse internazionali, cioè il denaro che i kosovari immigrati all’estero inviano ai propri famigliari rimasti nel Paese.

Geo2030 - volume 2
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L’Europa