UCRAINA

UCRAINA

L’Ucraina confina a est e a nord-est con la Federazione Russa, a nord-ovest con la Bielorussia, a ovest con la Polonia, la Slovacchia e l’Ungheria, a sud-ovest con la Romania e la Moldova. Le coste meridionali del Paese sono bagnate dal Mar Nero e dal Mar d’Azov.

Il territorio e il clima

Il territorio ucraino è formato da una grande pianura centrale, delimitata a sud-ovest dalla catena dei Carpazi e dall’altopiano chiamato Ripiano Podolico, e a nord-est dai modesti rilievi del Rialto Centrale Russo. A sud si estende un’altra area pianeggiante dalla quale si distacca la Penisola di Crimea, che si affaccia sul Mar Nero e chiude a est il Mar d’Azov.

Le pianure sono attraversate da numerosi fiumi, alcuni molto importanti: a sud-ovest l’ultimo tratto del Danubio segna il confine con la Romania, mentre più a nord scorrono il Dnestr (1352 chilometri), che sfocia vicino a Odessa, e il Dnepr (2201 chilometri), che bagna la capitale Kiev.

Il clima è continentale nell’entroterra, con inverni molto freddi (soprattutto a est), mentre è più mite lungo le coste meridionali, in particolare in Crimea.

La storia e l’ordinamento politico

La regione ucraina divenne una potenza dell’Europa Orientale nel X secolo, quando i Variaghi, popolazioni vichinghe emigrate dalla Penisola Scandinava e stabilitesi nella regione intorno al IX secolo, fondarono il potente Principato di Kiev. Con la conversione al Cristianesimo del re Vladimiro, nel 988, l’Ucraina si aprì all’influenza politica dell’Impero Bizantino. Dal XII secolo la regione conobbe un periodo di decadenza, durante il quale il territorio ucraino subì invasioni e occupazioni, prima da parte dei Mongoli, nel XIII secolo, poi di Lituani e Polacchi, e infine, nel 1686, dell’Impero Russo, che mantenne il controllo della regione, nonostante fiere resistenze, fino al 1917.

Nel 1922 l’Ucraina divenne parte dell’Unione Sovietica e dovette affrontare le feroci repressioni dell’epoca stalinista; durante la Seconda Guerra Mondiale fu invasa dalla Germania. Dal 1991, dopo il crollo dell’Unione Sovietica, è uno Stato indipendente, retto da una repubblica presidenziale.

A partire dal 2014 il Paese è precipitato in un periodo di grave instabilità politica e di tensioni con la vicina Russia. La Penisola di Crimea è stata annessa alla Russia mentre le regioni orientali del Donbass, abitate dagli appartenenti alla minoranza di lingua russa, hanno proclamato l’indipendenza, trasformando il conflitto in una guerra civile. Nel febbraio 2015 Russia e Ucraina hanno firmato il Trattato di Minsk (Bielorussia) stabilendo il cessate il fuoco tra le parti in lotta. L’accordo avrebbe dovuto portare a una maggiore autonomia delle regioni orientali che rimanevano però parte dell’Ucraina. La situazione è precipitata nel febbraio 2022 quando l’esercito russo ha invaso il territorio ucraino, puntando alle regioni a sud e a est del Paese, quelle confinanti con la stessa Russia e quelle affacciate sul Mar Nero ma ha anche cercato, passando anche dalla Bielorussia, di prendere la capitale, Kiev. La guerra ha provocato ingenti danni e sofferenze ai civili; nell’estate del 2022 erano almeno 4,8 milioni i rifugiati dall’Ucraina registrati in tutta Europa.

La popolazione

Circa il 78% della popolazione è costituito da ucraini, che parlano ucraino, una lingua slava che utilizza l’alfabeto cirillico, e professano la religione ortodossa; una cospicua minoranza è affiliata al Cattolicesimo di rito greco.

Esiste una consistente minoranza russa (17%), soprattutto nella regione orientale del Donbass.

La maggioranza della popolazione si concentra attorno alla capitale Kiev, situata sulle rive del fiume Dnepr, e ai grandi centri urbani come Leopoli, Kharkiv e Odessa. I forti flussi migratori, provocati dal conflitto scoppiato nel 2022, hanno profondamente modificato il numero degli abitanti del Paese, in particolare delle città.

L’economiA

Le attività del settore primario rivestono un ruolo importante. L’agricoltura è praticata su un’ampia porzione del territorio e può contare su terreni molto estesi e fertili che assicurano rese elevate, in grado di soddisfare i bisogni del Paese e alimentare una notevole esportazione: un tempo l’Ucraina era considerata il “granaio d’Europa”. Le produzioni più abbondanti sono quelle di cereali, patate e barbabietole; ma al Sud sono diffusi anche i frutteti e le vigne. Molto praticato l’allevamento, di bovini e suini, pollame e ovini. Dal sottosuolo si estraggono soprattutto ferro, carbone e gas naturale, presenti in grandi quantità nel bacino del Donbass, nella parte orientale del Paese, al confine con la Russia. Qui, proprio grazie all’attività mineraria, si è sviluppato uno dei maggiori poli siderurgici e metallurgici d’Europa.

L’industria ucraina si concentra appunto in questi settori tradizionali: il siderurgico e il metallurgico, i quali però stanno vivendo una profonda crisi poiché le loro industrie principali si trovano proprio nella regione del Donbass dove è in corso il conflitto civile. Importante è inoltre il comparto agroalimentare che trasforma la notevole produzione agricola.

Il settore dei servizi, e con esso tutta l’economia ucraina, dopo un lungo periodo di espansione e ammodernamento iniziato intorno al 2000, ha subìto una forte recessione a causa della crisi economica mondiale iniziata nel 2008, e il Paese è stato costretto a chiedere un ingente prestito al Fondo Monetario Internazionale per evitare la bancarotta. Il grave conflitto scoppiato nel febbraio 2022 ha stravolto il sistema economico ucraino, limitando le attività industriali e agricole e le esportazioni.

Geo2030 - volume 2
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