L’Unione Europea

L’Unione Europea

LA RINASCITA DOPO LA GUERRA

Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, nel 1945, gran parte dell’Europa era in macerie: intere città erano state rase al suolo, le industrie erano devastate, milioni di cittadini erano morti. Al termine del conflitto cominciò una gigantesca opera di ricostruzione: le città vennero liberate dalle macerie e nuovi quartieri, fabbriche e attività economiche sorsero sulle rovine dei precedenti, anche grazie agli aiuti economici statunitensi (Piano Marshall). Al compito di ricostruire l’economia si affiancò quello ancora più difficile di risanare lo spirito degli europei, scosso dalle ferite della guerra e segnato da sentimenti di ostilità.

Per evitare che potesse ripetersi un nuova guerra, i leader dei più grandi Paesi dell’Europa Centro-Occidentale decisero di dare il via a un processo di integrazione europea, per far aumentare sempre più il grado di cooperazione economica, politica e culturale tra gli Stati d’Europa, e a ripristinare la fiducia reciproca.

Questo processo è stato lungo e difficile, e non è affatto concluso, ma ha portato a un grande risultato: la nascita dell’Unione Europea. L’Unione Europea (abbreviata in UE) è un’organizzazione intergovernativa che comprende 27 Paesi (l’uscita formale del Regno Unito dall’Unione Europea è avvenuta il 31 gennaio 2020), con un totale di circa 500 milioni di persone. In altre parole, è una confederazione di Stati a cui i Paesi membri aderiscono per cooperare su molti temi di grande importanza: economia, sanità, politiche sociali, politica estera, cultura, tutela dell’ambiente e trasporti.

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verso l’unione

Dalla CECA alla CEE

La prima “antenata” dell’Unione Europea fu la CECA (Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio). Fondata nel 1951 da Francia, Germania, Italia, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo, stabilì il primo mercato comune tra gli Stati membri: al suo interno i prodotti delle industrie siderurgiche (fondamentali per la ricostruzione postbellica) potevano essere commerciati liberamente senza pagare i dazi, le tasse che devono essere versate quando determinati prodotti attraversano la frontiera tra due Paesi.

Con i Trattati di Roma del 1957 i sei Stati della CECA diedero poi vita alla CEE (Comunità Economica Europea), che prevedeva l’istituzione di un’area di libero scambio, che di fatto estendeva l’abolizione dei dazi sul carbone e sull’acciaio a molti altri prodotti (  atlante p. 14). Si trattava di un importante passo avanti verso l’integrazione economica, che avrebbe favorito la libera circolazione delle merci e dunque lo sviluppo economico dei Paesi della Comunità.

Nello stesso tempo fu fondato l’Euratom per coordinare la ricerca nel settore dell’energia nucleare.

La Comunità Europea

Nel 1967 CECA, CEE ed Euratom si riunirono in un organismo chiamato Comunità Europea (CE), che cominciò ad allargarsi ad altri Stati: nel 1973 aderirono il Regno Unito, l’Irlanda e la Danimarca; negli anni ’80 si aggiunsero anche la Grecia (1981), la Spagna e il Portogallo (1986).

Un cambiamento importante avvenne nel 1979, quando i membri del Parlamento Europeo, istituito nel 1952, furono scelti per la prima volta direttamente dai cittadini degli Stati aderenti nel corso delle elezioni europee.

geoSTORIA

I PADRI FONDATORI DELL’UE

Il sogno di un’Unione Europea è diventato realtà grazie alla lungimiranza e alla collaborazione dei “padri fondatori”: grandi politici e statisti europei degli anni ’40 e ’50 del secolo scorso. Tra questi, Konrad Adenauer, Cancelliere della Repubblica Federale Tedesca dal 1949 al 1963, si impegnò per superare le divisioni causate dalla Seconda Guerra Mondiale e favorire la riconciliazione tra Francia e Germania.

Il ministro degli Esteri francese Robert Schuman nel 1950 fu uno dei promotori della CECA, primo nucleo della futura UE.

Alcide De Gasperi, Presidente del Consiglio in Italia, fu uno dei primi Presidenti del Parlamento Europeo e nel 1954 pronunciò uno storico discorso dal titolo “La nostra patria Europa”.

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Maastricht e la nascita dell’UE

Dal 1° novembre 1993 la CE cambiò nome in Unione Europea (UE), in accordo con quanto deciso con il Trattato di Maastricht (nei Paesi Bassi), che era stato firmato l’anno prima. Il Trattato di Maastricht prevedeva anche l’unione monetaria degli Stati aderenti, ponendo le basi per la nascita di una moneta unica europea, l’euro. Stabilì inoltre i simboli ufficiali della nuova UE: la bandiera con dodici stelle gialle in campo blu e, come inno musicale, l’Inno alla Gioia tratto dalla Sinfonia n. 9 di Ludwig van Beethoven. Con la nascita dell’UE la confederazione europea si poneva sempre più come organo non solo economico, ma anche politico.

A partire dagli anni ’90 molti altri Stati europei hanno aderito all’UE. Nel 1995 sono entrate Austria, Svezia e Finlandia, nel 2004 Malta e Cipro. E sempre nel 2004 ci fu l’allargamento a est, con l’adesione di 8 Paesi dell’Europa Orientale che avevano fatto parte del blocco comunista e che si erano riavvicinati al resto d’Europa in seguito alla disgregazione dell’Unione Sovietica avvenuta nel 1991: Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria. Nel 2007 ci fu l’adesione di Bulgaria e Romania, e nel 2013 l’ingresso della Croazia.

Gli accordi di Schengen

Firmati nel 1985 a Schengen (in Lussemburgo) da soli 5 Paesi, gli Accordi di Schengen oggi sono sottoscritti da 22 Paesi membri dell’UE e 4 Paesi che non fanno parte dell’UE: Norvegia, Islanda, Svizzera e Liechtenstein ( atlante p. 15). Gli Accordi di Schengen hanno istituito un’unione doganale tra i Paesi aderenti: nell’Area Schengen merci e persone possono circolare liberamente, senza barriere, passaporti e dogane. Complessivamente, sono oltre 400 milioni gli europei che vivono nei Paesi aderenti.

STUDIO CON METODO

Seleziono le informazioni sulla storia dell’Unione Europea e completo la tabella. Uso la tabella per ripetere.


CECA (1951)

Stabilisce un                                              del carbone e dell’acciaio, abolendo i dazi su queste due materie prime.

CEE (         )

Stabilisce un’area di                                            , abolendo i dazi su moltissimi altri prodotti.

Euratom (         )

Coordina la ricerca nel settore dell’                                                             .

CE (         )

Unisce CECA, CEE ed Euratom

UE (         )

Realizza l’unione monetaria, e quindi l’uso di una                                            , e consente la libera circolazione di merci e                                              .


Uso le domande-guida: seleziono e sottolineo le informazioni sulla nascita dell’UE e gli Accordi di Schengen, poi rispondo.
  • Con quale trattato nasce l’Unione Europea? Quando?
  • Che cosa stabilisce il Trattato di Maastricht?
  • Che cosa è l’Area Schengen?
Osservo la carta in  atlante p. 14 e individuo gli Stati che sono entrati nell’Unione Europea a partire dagli anni ’90.

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i requisiti per far parte dell’unione europea

Quali Paesi possono diventare membri dell’UE, e qual è il procedimento di adesione? Innanzitutto un Paese deve presentare formale richiesta di adesione, che deve essere accettata dalla maggioranza dei membri. Da quel momento il Paese aspirante diventa un candidato ufficiale: tra il Paese candidato e le istituzioni dell’UE comincia una lunga e complicata serie di negoziati, che servono anche a stabilire se il candidato ha i requisiti necessari per entrare nell’Unione Europea.

I requisiti, o criteri di adesione all’UE, sono stati definiti dal Trattato di Maastricht. I più importanti sono i seguenti:

  • le istituzioni del Paese candidato devono essere democratiche e in esso deve vigere lo Stato di diritto, lo Stato deve cioè rispettare le sue stesse leggi e la Costituzione. Deve essere inoltre garantito il rispetto dei diritti umani della sua popolazione, compresi quelli delle minoranze (etniche, linguistiche, religiose) presenti sul suo territorio (vedi per esempio il caso della Turchia, p. 280);
  • il Paese deve avere un’economia di mercato avanzata che sia in grado di competere con quelle degli altri Stati dell’UE, e le sue finanze statali devono essere “in regola”, cioè non avere eccessivi debiti. Questo criterio è particolarmente importante perché eventuali carenze nell’economia di un nuovo membro avrebbero conseguenze negative su quelle degli altri;
  • il Governo del Paese candidato deve essere capace di far rispettare e applicare la legislazione comunitaria a tutte le sue istituzioni e agli apparati della pubblica amministrazione.

Se l’UE ritiene che i criteri di adesione siano rispettati, e una volta che i negoziati si sono conclusi, c’è ancora un ultimo, importante passo: l’ingresso del Paese candidato deve essere approvato all’unanimità da tutti gli altri Paesi membri; se anche un solo Paese è contrario, il processo si blocca.

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verso una costituzione europea?

L’unificazione economica degli Stati appartenenti all’UE è quasi interamente raggiunta, ma la strada per arrivare anche alla piena unificazione politica è ancora lunga. Permangono infatti molte resistenze da parte di singoli Stati. Questi dubbi hanno finora ostacolato la stesura di una Costituzione Europea, cioè di un insieme di leggi che fissi definitivamente la forma politica e le competenze dell’UE, oltre ai diritti e ai doveri dei suoi cittadini.

Il Trattato di Roma

Nel 2004 i Paesi membri tentarono di dotarsi di una Costituzione con la firma del Trattato di Roma, ma alcuni di loro ritennero che la decisione di adottare una Costituzione comune, e cedere quindi una parte considerevole dei propri poteri all’UE, fosse una scelta troppo importante per essere presa solo dai singoli Parlamenti. Decisero pertanto di chiedere alle rispettive popolazioni, mediante un referendum, se ratificare o meno il Trattato. Nel 2005 i cittadini di Francia e Irlanda si espressero a maggioranza contro la ratifica del Trattato e l’adozione della nuova Costituzione, mentre altri Paesi sospesero l’approvazione.

Il Trattato di Lisbona

La mancata ratifica del Trattato di Roma è stata un duro colpo per il processo di integrazione europea, e nel 2007 i Paesi membri sono corsi ai ripari firmando il Trattato di Lisbona, entrato in vigore nel 2009. Il Trattato di Lisbona è una sorta di compromesso che mantiene molti punti del Trattato di Roma e della Costituzione Europea, senza però chiamarla così ed eliminandone i punti più controversi. Tra le novità c’è la regola secondo cui, nelle votazioni per definire le politiche dell’UE, per approvare una mozione non è più necessario avere l’unanimità, cioè il parere favorevole di tutti i membri, ma è sufficiente la maggioranza qualificata (pari a due terzi) dei voti.

Geo2030 - volume 2
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