Leggere e interpretare i dati

Leggere e interpretare i dati

Per conoscere a fondo un territorio non è sufficiente osservare il paesaggio, notandone gli aspetti naturali e antropici: è importante anche dare una “misura” ad alcune delle caratteristiche che abbiamo rilevato. Per esempio, se osserviamo che un territorio è molto abitato, dobbiamo chiederci anche quante sono le persone che ci vivono, come cambia il loro numero nel tempo, quante risiedono in campagna e quante in città; allo stesso modo, per conoscere il clima di un luogo è necessario registrare i millimetri di pioggia che cadono ogni anno, come varia la temperatura e così via.
Sono tutti fenomeni che, come abbiamo detto, si possono misurare, cioè conoscere attraverso una serie di informazioni di tipo quantitativo: i dati statistici. La scienza che si occupa di raccogliere questi dati e di esprimerli attraverso strumenti adatti è la statistica. Visualizzando i dati raccolti con rappresentazioni schematiche, cioè con tabelle e grafici, la statistica rende più comprensibile a colpo d’occhio un fenomeno e permette di fare confronti immediati.

LE TABELLE

I dati raccolti vengono prima di tutto ordinati in tabelle che permettono di leggerli con facilità e di confrontarli rapidamente. Le tabelle possono presentare una o più serie di dati, come nell’esempio qui a fianco, nel quale puoi vedere i seguenti dati: ricchezza (reddito medio a persona), qualità della vita e speranza di vita di alcuni Paesi africani confrontati con quelli dell’Italia.

STUDIO CON METODO

Seleziono le informazioni dal testo e completo le definizioni.

  • La statistica è                                                     .
  • I dati statistici sono                                                  .
  • In geografia i dati statistici sono utili per                                                       .
  • Le tabelle servono a                                             ; i grafici servono a                                             

 >> pagina 47

I GRAFICI

I dati riportati nelle tabelle possono poi essere rappresentati visivamente attraverso disegni particolari: i grafici.

  • Il grafico cartesiano è un tipo particolare di grafico formato dai cosiddetti assi cartesiani, cioè da due rette perpendicolari. Come puoi vedere qui sopra, sui due assi compaiono due scale graduate. Trasferendo sul grafico i dati statistici ricavati dalle tabelle si ottengono una o più linee che visualizzano, per esempio, l’andamento nel tempo di un fenomeno.
    Nel grafico ogni linea rappresenta la variazione del numero di stranieri di una determinata nazionalità presenti in Italia.

  • L’istogramma è un tipo di grafico, chiamato anche grafico a barre, utile quando si vogliono confrontare delle grandezze o delle quantità e rilevare rapidamente le differenze. In questo tipo di grafico i dati si riportano disegnando rettangoli di altezze proporzionali ai valori che rappresentano.
    Nel grafico i rettangoli visualizzano il numero stimato di persone che hanno accesso a Internet nei diversi anni considerati.

  • L’ideogramma è un istogramma a figure, in cui al posto dei rettangoli ci sono immagini che richiamano alla mente il fenomeno analizzato. Nel grafico, per esempio, si utilizza il disegno di un cappello da laurea per illustrare la percentuale di laureati. Per rappresentare un valore si può scegliere se disegnare una sola figura di grandezza proporzionale (come nel primo caso), o figure di uguali dimensioni ripetute più volte (come nel secondo caso).
 >> pagina 48

  • L’areogramma serve a rappresentare la grandezza delle parti che compongono un dato totale, per esempio, come nel grafico a lato, le diverse fonti sfruttate per produrre energia nel mondo.
    L’intero è rappresentato da una figura geometrica (un cerchio, un quadrato, un rettangolo) e le ripartizioni, espresse in percentuali, corrispondono a settori della figura di colori differenti, che hanno una superficie pari alla percentuale dell’intero che vogliono rappresentare.
    In questo caso abbiamo due areogrammi: un primo grafico a cerchio che mostra le percentuali di combustibili fossili, nucleare ed energie rinnovabili sul totale delle fonti utilizzate; un secondo areogramma a rettangolo che mostra la percentuale delle diverse fonti rinnovabili (eolica, idroelettrica e così via) sul totale delle energie rinnovabili.

  • Il cartogramma è un tipo di grafico che assomiglia alle carte geografiche, ma si distingue da queste perché non rappresenta informazioni territoriali precise, bensì l’intensità di un fenomeno e la sua distribuzione su un determinato territorio.
    I valori sono rappresentati attraverso dei simboli riportati sul cartogramma. I simboli devono essere proporzionali fra loro, in modo che confrontando le dimensioni o le quantità sia chiaro in quale area il fenomeno illustrato ha più peso.
    Per esempio, nel grafico a lato, il numero di studenti (in entrata e in uscita) che aderiscono al programma Erasmus e studiano per alcuni mesi in un’università straniera è rappresentato con una freccia più o meno grande.

 >> pagina 49

LE METACARTE

Un altro strumento per rendere in modo immediato i dati statistici sono le metacarte, un tipo particolare di carta tematica che rende a colpo d’occhio la “grandezza” di un fenomeno: l’estensione e la forma geografica delle varie regioni della Terra non vengono proporzionate alle loro dimensioni reali, ma ad altri dati, per esempio, nella carta qui sotto, alla disponibilità di acqua.

STUDIO CON METODO

Rileggo il testo e completo. Con l’aiuto della mappa ripeto che cosa si usa in statistica per rappresentare i dati.


Geo2030 - volume 1
Geo2030 - volume 1
L’Italia e l’Europa