Il clima

Il clima

“Che tempo fa?” è una domanda che facciamo o che sentiamo fare quasi ogni giorno: vogliamo sapere se dobbiamo coprirci di più perché fa freddo o se prendere l’ombrello perché minaccia di piovere. Quello di cui parliamo in questi casi è il tempo atmosferico o meteorologico, cioè l’insieme delle condizioni meteorologiche (temperatura, pioggia e così via) che si verificano in un determinato luogo in un arco di tempo breve, per esempio un giorno o una settimana. Per scoprire che tempo farà, siamo abituati a consultare le previsioni meteo 1.
Se invece chiediamo “Com’è il tempo a Napoli d’estate?”, stiamo facendo riferimento a una cosa diversa dal semplice tempo meteorologico: il clima.
In questo caso, per rispondere, non basta consultare le previsioni del tempo di un dato giorno o di una settimana, ma dobbiamo analizzare com’è “di solito” il tempo a Napoli durante i mesi estivi 2.
Come avrai capito, i due concetti di tempo meteorologico e clima, per quanto diversi, sono però strettamente legati: il clima è infatti il “riassunto” delle condizioni meteorologiche che si verificano e si ripetono in un determinato luogo in un periodo di tempo lungo.
Per conoscere il clima di una regione è necessario osservare per molti anni come cambia il tempo nel corso delle stagioni, in modo da ricavare dei valori medi che sono tipici di quel luogo: ogni anno un certo mese sarà il più caldo, e ogni anno il totale delle piogge cadute o il numero dei giorni di sole sarà simile.
In sostanza, il clima può essere considerato come la media del tempo che fa di quel luogo.


STUDIO CON METODO

Rileggo il testo, seleziono e sottolineo le seguenti informazioni.

  • Che cosa è il tempo atmosferico o meteorologico.
  • Che cosa è il clima e come può essere considerato.
  • Che cosa è necessario osservare e ricavare per conoscere il clima di una regione.
Sintetizzo rispondendo alle domande.

  • Nelle previsioni del tempo si fa riferimento al tempo meteorologico o al clima?
  • Qual è la differenza?

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GLI ELEMENTI DEL CLIMA

Gli elementi che ci permettono di descrivere il tempo meteorologico (e quindi anche il clima) sono:
  • temperatura dell’aria;
  • umidità e precipitazioni;
  • pressione atmosferica e venti.
Questi fenomeni si verificano nell’atmosfera, cioè nell’involucro d’aria che avvolge il nostro Pianeta, e più precisamente nella fascia più vicina alla Terra, la troposfera.
Temperatura dell’aria, umidità, precipitazioni, pressione atmosferica e venti sono determinati soprattutto dall’irraggiamento solare, cioè dal riscaldamento dell’aria, della superficie terrestre e delle masse d’acqua da parte del Sole.

La temperatura dell’aria

La temperatura dell’aria, cioè la quantità di calore presente in essa, dipende, oltre che dai raggi solari che la colpiscono, anche dal calore che le viene “ceduto” dalla terra e dall’acqua. Quando l’aria si scalda diventa meno densa, pesa di meno e tende a salire; se è più fredda, invece, pesa di più, perché si comprime, diventando più densa.

L’umidità e le precipitazioni

L’umidità è la quantità di vapore acqueo presente nell’aria, che deriva in gran parte dall’evaporazione delle acque superficiali della Terra, riscaldate dai raggi del Sole.
L’aria umida e calda, salendo verso l’alto perché più leggera, si raffredda e si condensa in minuscole goccioline d’acqua, che formano le nuvole. A loro volta le nubi, se incontrano masse d’aria più fredda, danno luogo alle precipitazioni: se le goccioline da cui sono composte si aggregano in gocce più grandi provocano la pioggia 3, se invece ghiacciano formano la neve o la grandine.

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La pressione atmosferica e i venti

La pressione atmosferica è il peso dell’aria, cioè la forza che l’aria, o meglio l’atmosfera, esercita sulla superficie terrestre. La pressione cambia in base alla temperatura, perché, come abbiamo visto, l’aria più calda è meno densa e quindi più leggera di quella fredda. I meteorologi distinguono tra zone di bassa e alta pressione.
  • Zone di bassa pressione (cicloni): sono quelle in cui l’aria è più leggera, quindi più calda e umida, e dove perciò è probabile che si stiano formando delle nuvole. Ecco perché sono in genere associate al brutto tempo.
  • Zone di alta pressione (anticicloni): sono quelle dove l’aria è più pesante, fredda e secca, quindi non evapora e il cielo è sereno.
La differenza di pressione tra due zone genera i venti, cioè spostamenti di masse d’aria che si muovono dalle zone di alta pressione a quelle di bassa pressione, portando con sé le nubi.
Ciò accade perché nelle zone di bassa pressione l’aria è leggera e tende a salire verso l’alto, “liberando” un posto che viene riempito dall’aria più fredda proveniente dalle zone di alta pressione.
È questo meccanismo a generare, per esempio, la brezza che spira durante il giorno dal mare verso l’entroterra 4, e di notte in direzione contraria.
STUDIO CON METODO

Uso le domande-guida: individuo e sottolineo le informazioni nel testo, poi rispondo.

  • In quale fascia dell’atmosfera si verificano vento, nubi e precipitazioni?
  • Che cosa è l’irraggiamento solare? Che cosa determina?
  • Che cosa è la temperatura dell’aria? Da che cosa dipende?
  • Che cosa succede all’aria calda presente nell’atmosfera? E all’aria fredda?
  • Come si formano le nuvole e la pioggia?

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I FATTORI CHE INFLUENZANO IL CLIMA

Gli elementi che determinano il clima (temperatura dell’aria, umidità, precipitazioni, pressione e venti) sono influenzati da quattro fattori principali:
  • latitudine;
  • altitudine;
  • catene montuose;
  • vicinanza di laghi, mari e oceani.

La latitudine

La latitudine, cioè la distanza di un luogo dall'Equatore, determina l'irraggiamento che esso riceve e quindi influenza la temperatura: come puoi vedere dall'illustrazione 5, all'Equatore i raggi del Sole arrivano perpendicolari e quindi risultano più intensi, mentre a mano a mano che ci si sposta verso i due Poli giungono molto inclinati e, distribuendosi su una superficie più ampia, scaldano di meno.

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L’altitudine

L’altitudine è un altro fattore che incide sulla temperatura poiché l’aria riceve il calore soprattutto dalla terra o dal mare, quindi negli strati superiori è di solito meno calda. Inoltre, poiché la temperatura minore favorisce il condensarsi dell’umidità e quindi le precipitazioni, l’altitudine determina anche maggiore piovosità.

Le catene montuose

Le catene montuose possono rappresentare una barriera che blocca i venti e le nuvole provenienti dal mare, impedendo all'umidità, alle nubi e ai venti di passare sull'altro versante.

La vicinanza a laghi, mari e oceani

La vicinanza a laghi, mari e oceani 6 rende il clima più mite: queste grandi masse d’acqua accumulano calore d’estate e lo disperdono d’inverno, rendendo meno rigida la temperatura.
Inoltre, il clima delle regioni costiere è influenzato dalla presenza di correnti marine, fredde o calde.

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CINQUE GRANDI FASCE CLIMATICHE

Come abbiamo visto, la latitudine è uno dei fattori che condiziona maggiormente il clima. Proprio in base alla latitudine è possibile individuare sul globo terrestre cinque grandi fasce climatiche 7, ciascuna caratterizzata al suo interno da un clima relativamente uniforme:
  • la fascia centrale, che comprende le terre più vicine all’Equatore fino ai Tropici, ha un clima caldo;
  • le due fasce comprese tra i Tropici e i due Circoli Polari hanno un clima temperato, con temperature intermedie;
  • tra i Circoli Polari e i Poli si ha un clima freddo.
Se pensiamo, però, a quanto sono grandi i territori compresi in ognuna di queste fasce climatiche e agli altri fattori che influenzano il clima, è facile capire come all’interno di ogni fascia sia possibile distinguere aree climatiche diverse: si tratta di regioni più ristrette rispetto alle fasce che, pur avendo la stessa latitudine, si differenziano per altre caratteristiche (la vicinanza a un mare, l’altitudine e così via).

STUDIO CON METODO

Uso le domande-guida: individuo e sottolineo le informazioni nel testo, poi rispondo.

  • In base a che cosa si individuano le fasce climatiche?
  • Osservo l’illustrazione: quante e quali sono le fasce climatiche?
  • Che cosa è un’area climatica?

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A OGNI CLIMA IL SUO AMBIENTE

Gli elementi che contraddistinguono il clima di una regione, come le precipitazioni, i venti, le temperature, influenzano anche la flora e la fauna che in questa regione vivono.
Ecco perché a ogni clima si associa un determinato ambiente naturale: un territorio umido e ricco d’acqua, per esempio, favorisce la crescita di una vegetazione rigogliosa; in una regione arida prati e alberi saranno rari o assenti; la fauna di un luogo caldo sarà diversa da quella di un luogo freddo.
Esiste, però, anche una relazione inversa tra clima e vegetazione: le foreste, per esempio, contribuiscono a mantenere l’umidità delle terre che coprono; quindi, se sono molto estese, influenzano in modo determinante il clima locale.

geoSTORIA

LE GLACIAZIONI

In passato, per lunghi periodi di tempo, gran parte della superficie terrestre veniva ricoperta dai ghiacci: questi periodi freddi sono detti glaciazioni.
Durante l’ultimo periodo freddo, chiamato glaciazione Würm e terminato circa 12.000 anni fa, i ghiacci delle calotte polari arrivavano a coprire buona parte dell’Europa Settentrionale, della Siberia e del Nordamerica. Anche i ghiacciai delle Alpi si erano espansi fino a occupare gran parte dell’Italia Settentrionale.
Inoltre, poiché le temperature medie erano inferiori a 0 °C, era ben più ampia rispetto a oggi la quantità delle acque presenti sulla Terra “intrappolata” nei ghiacciai: il livello degli oceani era dunque molto più basso e alcuni continenti oggi separati, come l’Asia, l’America e l’Oceania, erano invece collegati tra loro, consentendo all’uomo di spostarsi.

Geo2030 - volume 1
Geo2030 - volume 1
L’Italia e l’Europa