GEOPATRIMONIO - TAVOLIERE DELLE PUGLIE

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TAVOLIERE DELLE PUGLIE

La più grande pianura del Meridione

Il Tavoliere delle Puglie è un territorio pianeggiante che si è formato in seguito al sollevamento di antichi fondali marini e al successivo deposito di detriti trasportati dai fiumi appenninici che lo attraversano.
Si estende per circa 4000 chilometri quadrati tra i Monti della Daunia a ovest e il Mare Adriatico a est.
È la seconda più vasta pianura d’Italia, dopo la Pianura Padana.

L’origine del nome

Il nome Tavoliere deriva dalle Tabulae censuariae, documenti utilizzati nell’antica Roma per catalogare i terreni, simili al nostro catasto. Il termine tavoliere si riferisce a una zona pianeggiante (tavola), mentre l’espressione “delle Puglie” al plurale indica le tre regioni (Capitanata, Terra di Bari e Terra d’Otranto) che anticamente, nel loro insieme, costituivano appunto le Puglie.

Il “granaio d’Italia”

Oggi, dopo un’estesa opera di bonifica effettuata nei primi decenni del XX secolo, il Tavoliere è intensamente coltivato.
Per le sconfinate distese di campi di grano e frumento è detto “granaio d’Italia”. Il primato pugliese nella coltivazione del grano si associa a una lunga tradizione di macinazione dei cereali: un terzo di tutte le farine italiane viene prodotto proprio in Puglia.

Il pane pugliese

Il famoso pane pugliese è una pagnotta di grosse dimensioni (può arrivare a pesare fino a 3 chili), con una crosta croccante e un interno morbido.
Viene prodotto combinando al meglio fattori naturali (il clima, la peculiarità dei terreni ecc.) e fattori umani (tecniche, tradizioni secolari ecc.).

RAGIONIAMO
 SULLE MINACCE
  • Il prosciugamento del suolo necessario per la bonifica delle paludi e lo sfruttamento eccessivo dei terreni per fini agricoli hanno reso il Tavoliere delle Puglie un’area particolarmente soggetta al processo di desertificazione.
  • L’importazione in Italia di grandi quantità di grano da Paesi come il Canada mette a rischio la produzione italiana, con effetti negativi non solo sull'economia e sui posti di lavoro, ma anche sulla salute dei consumatori: in molti Paesi gli standard qualitativi più bassi permettono l’utilizzo di pesticidi e diserbanti vietati in Italia.

Geo2030 - volume 1
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L’Italia e l’Europa