Classificazione degli oli d’oliva in base all’acidità, espressa in acido oleico, secondo la normativa europea
– Olio di oliva extravergine: olio di oliva vergine di gusto assolutamente perfetto, la cui acidità non può superare lo 0,8%.
– Olio di oliva vergine: olio di oliva vergine di gusto perfetto, la cui acidità non può eccedere il 2%.
– Olio di oliva lampante: olio di oliva vergine la cui acidità è superiore al 2%. Non può essere utilizzato per il consumo diretto ma deve essere avviato a un processo di rettifica che ne corregga l’acidità e il gusto.
– Olio di oliva raffinato: olio di oliva ottenuto dalla rettificazione di oli di oliva lampante, la cui acidità non può superare lo 0,3%.
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Olio di oliva: olio di oliva ottenuto da un taglio
di olio di oliva raffinato e di oli di oliva vergini diversi dall’olio lampante, la cui acidità non può eccedere l’1%.– Olio di sansa di oliva greggio: olio ottenuto mediante trattamento al solvente di sansa di oliva, esclusi gli oli ottenuti con processo di ▶ esterificazione e qualsiasi miscela con oli di altra natura.
– Olio di sansa di oliva raffinato: olio ottenuto dalla raffinazione di olio di sansa di oliva greggio, la cui acidità non può superare lo 0,5%.
– Olio di sansa di oliva: olio ottenuto da un taglio di olio di sansa di oliva raffinato e di oli di oliva vergini diversi dall’olio lampante, la cui acidità non può superare l’1%.
Generalmente gli oli rettificati si utilizzano nell’industria per la preparazione dei prodotti sott’olio, come le verdure e il tonno in scatola.