Veneto

Veneto

La gastronomia veneta è caratterizzata da sapori delicati, anche se i commerci della Repubblica di Venezia con l’Oriente hanno introdotto l’utilizzo delle spezie.
I prodotti che maggiormente delineano l’identità gastronomica regionale sono quattro: il riso, la polenta, i fagioli e il baccalà (nome che in Veneto comunemente indica lo stoccafisso).
Il riso è coltivato da secoli nella Pianura Veneta, le cui ampie aree paludose si adattano perfettamente a tale scopo; ancora oggi si produce la nota varietà “Vialone nano”.
La polenta, ottenuta da farina di mais, abitualmente viene servita in abbinamento a pietanze tipiche quali, per esempio, il fegato alla veneziana, gli “osei”, le carni e i funghi; con le preparazioni ittiche si serve invece la polenta bianca, ottenuta da una varietà particolare di mais.
I fagioli sono l’ingrediente fondamentale della pasta e fagioli, un tipico piatto della cucina contadina, che un tempo costituiva un vero e proprio pasto.
Il baccalà viene preparato nei modi più svariati; tra i più conosciuti: alla vicentina, alla cappuccina o mantecato, piatto che ricorda sia lo “stocco brand de cujun” sanremese sia la “brandade provenzale”.

I piatti tipici

“Risi e bisi”: è una preparazione a base di piselli e riso, rigorosamente della varietà “Vialone nano”. Ha una consistenza non troppo asciutta né troppo brodosa: una via di mezzo tra un risotto e una minestra densa. Era usanza servirlo ai Dogi di Venezia il giorno di San Marco, il 25 aprile, in occasione dei festeggiamenti del patrono della città.
Bigoli in salsa: si usano i tipici spaghetti spessi e ruvidi per questa preparazione semplice dal sapore deciso. Il sugo infatti è preparato soltanto con cipolle lasciate appassire nell’olio, a cui si aggiungono acciughe sotto sale che vengono lasciate sciogliere lentamente.
”Sópa coàda” (zuppa covata): si tratta di un pasticcio preparato con fette di pane raffermo inzuppate nel brodo, alternate a strati di piccione disossato, stufato e ridotto a pezzi. Viene servito in una teglia di coccio.
“Oca in onto” (oca nel grasso): tradizionalmente era un sistema per conservare la carne per alcuni mesi, simile al confit francese. In occasione della Festa di San Martino, a novembre, l’oca veniva cotta, tagliata a pezzi e inserita nei barattoli con olio, aglio, sale, pepe e rosmarino.
Oggi questo metodo di conservazione è quasi del tutto scomparso, ma da qualche anno l’oca in onto è divenuta un Presidio Slow food.

DOP e IGP

Formaggi:
Asiago DOP*
Casatella Trevigiana DOP
Grana Padano DOP*
Montasio DOP*
Monte Veronese DOP
Piave DOP
Provolone Valpadana DOP*
Taleggio DOP*

Prodotti a base di carne:
Cotechino Modena IGP*
Mortadella Bologna IGP*
Prosciutto Veneto Berico-Euganeo DOP
Salame Cremona IGP*
Salamini italiani alla cacciatora DOP*
Sopressa Vicentina DOP*
Zampone Modena DOP

Ortofrutticoli e cereali:
Aglio Bianco Polesano DOP
Asparago Bianco di Bassano DOP
Asparago Bianco di Cimadolmo IGP
Asparago di Badoere IGP
Ciliegia di Marostica IGP
Fagiolo di Lamon della
Vallata Bellunese IGP
Insalata di Lusia IGP
Marrone di Combai IGP
Marrone di San Zeno DOP
Marroni del Monfenera IGP
Pesca di Verona IGP
Radicchio di Chioggia IGP
Radicchio di Verona IGP
Radicchio Rosso di Treviso IGP
Radicchio Variegato di Castelfranco IGP
Riso del Delta del Po IGP*
Riso Vialone Nano Veronese IGP

Oli e grassi:
Garda DOP*
Veneto Valpolicella DOP
Veneto Euganei e Berici DOP
Veneto del Grappa DOP

Altri prodotti di origine animale:
Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP

Pesci, molluschi, crostacei freschi:
Cozza di Scardovari DOP

Protagonisti in Sala
Protagonisti in Sala
Corso di sala e vendita per il secondo biennio e il quinto anno