L’Argentina

L’Argentina

Nonostante numeri importanti per quel che riguarda la produzione di vino (il Paese è tra i primissimi produttori extraeuropei), l’aspetto qualitativo e le norme in merito al sistema di qualità fanno del Paese un cantiere ancora aperto. Ciononostante i risultati degli ultimi anni sono molto incoraggianti in alcune aree, in particolare per i vini rossi. Infatti le condizioni ambientali e climatiche, il suolo e i vitigni coltivati sono fattori favorevoli alla crescita qualitativa.

Aree di produzione e vitigni

Una delle caratteristiche delle aree vitivinicole argentine è la dislocazione dei vigneti, che spesso sono in altura, a quote che talvolta toccano i 2000 metri. Le diverse varietà di vitigni, tra cui spiccano Cabernet Sauvignon, Malbec (un’uva tipica di Bordeaux) e Merlot, sono state introdotte nelle varie epoche storiche dagli immigrati, come è accaduto al vicino Cile e ad altri Paesi extraeuropei.
Le aree vitivinicole più importanti sono:
  • Mendoza, a ridosso delle Ande, con clima mite. È la più vasta area di produzione, da cui si ricavano principalmente vini rossi a base Malbec;
  • La Rioja, con clima arido e secco. È la più antica area vitivinicola del Paese, dove si producono buoni vini bianchi a base Torrontés.

LE VARIETÀ DI UVA COLTIVATE
Uve a bacca bianca
Uve a bacca rossa
Chardonnay, Chenin Blanc, Moscatel
de Alejandria, Torrontés
Barbera, Bonarda, Cabernet Sauvignon,
Malbec, Merlot, Sangiovese, Tempranillo

Le aree vitivinicole

1. Catamarca
2. Jujuy
3. La Pampa
4. La Rioja
5. Mendoza
6. Río Negro
7. Salta
8. San Juan

Il sistema di qualità argentino

Il sistema qualitativo argentino non prevede leggi specifiche. L’unica regolamentazione riguarda l’etichettatura: se in etichetta è riportata una varietà d’uva, almeno l’80% del vino deve essere prodotto a partire da quell’uva.

Protagonisti in Sala
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