Friuli-Venezia Giulia
La maggior parte di questa regione è montuosa, inadatta alla vite che, di conseguenza, si concentra nelle zone collinari e pianeggianti. Mentre la pianura friulana è una specie di proseguimento di quella Padana ed è costituita da terreni molto permeabili, con aree più rocciose note come “magredi” e “grave del Friuli” attraversate dal Tagliamento, la parte collinare si estende soprattutto a oriente, attraversata dall’Isonzo e distinta in due zone: i Colli Orientali del Friuli e il Collio.
Anche il Friuli non fu risparmiato dalla fillossera, che devastò gran parte del territorio italiano fino agli anni Trenta del Novecento. Dal secondo dopoguerra, con l’introduzione di vitigni internazionali e con la salvaguardia di numerose varietà autoctone che avevano resistito alla fillossera, la viticoltura riprese il suo vigore.
Coltivati a guyot in collina e a sylvoz in pianura, i vitigni più conosciuti sono: a bacca bianca il Tocai Friulano, il Verduzzo Friulano e il Picolit, dal quale si ottiene un vino da dessert che era già famoso nel XVIII secolo; a bacca rossa il Refosco dal Peduncolo Rosso.