L’igiene della persona

L’igiene della persona

Ogni volta che un cliente si siede al tavolo di un ristorante o si ferma per consumare qualcosa al bar, mette nelle mani dell’addetto al servizio oltre che la soddisfazione delle proprie necessità alimentari e del proprio piacere personale, anche la propria salute. La cura dell’igiene da parte degli addetti a questi servizi è un prerequisito fondamentale e ognuno di loro deve conoscere perfettamente e applicare le procedure igieniche.

La cura dell’immagine e l’abbigliamento

In un lavoro in cui ci si trova a continuo contatto con i clienti, l’immagine è fondamentale. Al tempo stesso, è opportuno che l’abbigliamento sia funzionale al lavoro che si svolge. Un’attenzione particolare, quindi, va riservata alla divisa, biglietto da visita del locale così come della persona: una divisa in ordine comunica ai clienti quanta pulizia e accuratezza si ripone nello svolgimento del proprio lavoro.
Per la biancheria e per gli indumenti personali, sono preferibili le fibre naturali: i materiali sintetici assorbono il sudore e generano più facilmente cattivi odori.
È indispensabile indossare calze sempre pulite e scarpe di pellame morbido, con tacco medio per le donne in modo da non affaticare la schiena.
Per gli uomini, il taglio di capelli deve essere sempre corto, “al colletto della camicia”, e la barba va rasata ogni mattina prima di iniziare a lavorare: questa regola, in alcuni alberghi di fama internazionale, è addirittura scritta nel contratto di lavoro.
Per le donne con capelli lunghi, è opportuno usare fermacapelli raccoglierli in code o trecce.
Vanno evitati i gioielli troppo vistosi, dove lo sporco si può annidare di più, e che spesso sono potenziali portatori di infezioni cutanee; non solo: possono essere pericolosi e di intralcio nell’uso di particolari macchinari.
La cosiddetta “body art”, cioè la decorazione del corpo con tatuaggi, piercing o altre forme espressive (per esempio capelli colorati in toni particolarmente vivaci), è sconsigliata: una professione che si basa su un’immagine seria e rigorosa e sul rispetto di sé e degli altri spesso non ammette questo genere di fantasie.

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L’igiene del corpo

Oltre ad avere cura di come ci si presenta, è essenziale anche avere un’accurata igiene personale. Essa rappresenta uno degli strumenti più efficaci per prevenire le infezioni da microbi portatori di malattie (microrganismi patogeni): un’attenta igiene deve essere assicurata a tutte le parti del corpo.
In particolare, il ritmo di lavoro spesso frenetico provoca, soprattutto in estate, un’abbondante sudorazione che può trasformarsi in un notevole disagio se il corpo non è perfettamente pulito: in questi casi, è necessario fare la doccia con acqua tiepida e ▶  sapone neutro più volte al giorno, e cambiare di frequente gli indumenti intimi.
Trattandosi di un’attività a stretto contatto con il pubblico, anche l’alito è molto importante: va tenuto sotto controllo con un’attenta igiene orale, che prevede l’uso di spazzolino e dentifricio dopo ogni pasto, e periodici controlli dal dentista. Solo così si può evitare che un cordiale sorriso si trasformi in un’immagine poco curata di sé.

La cura e la pulizia delle mani

Le mani e le unghie sono più esposte di altre parti del corpo, e costituiscono il punto di contatto con gli alimenti. Di conseguenza, rappresentano i principali mezzi di contaminazione microbica. Devono perciò essere sempre in condizioni perfette; eventuali abrasioni o piccole ferite vanno medicate e protette da cerotti impermeabili e bisogna fare particolare attenzione ad altri problemi cutanei – come verruche, giradito, piaghe e infezioni fungine – che impongono l’interruzione del lavoro e la cura immediata. Le mani vanno lavate molto spesso, sempre dopo ogni operazione o attività in grado di sporcarle o esporle al rischio di contaminazione.
Lavare le mani è obbligatorio:
  • all’inizio del lavoro;
  • prima e dopo essersi serviti della toilette;
  • dopo aver toccato parti del corpo, come bocca, occhi, naso, orecchie, capelli;
  • dopo aver manipolato un tipo di cibo, prima di passare a un tipo diverso;
  • dopo aver manipolato uova, pollame, crostacei, pesci, molluschi;
  • dopo aver toccato alimenti crudi;
  • dopo aver mangiato, fumato o bevuto;
  • dopo essersi soffiati il naso, aver tossito o starnutito;
  • dopo aver toccato alimenti o oggetti potenzialmente contaminati (per esempio, denaro o pavimenti).
Lavarsi le mani non significa solo bagnarle con l’acqua, ma è un’operazione che prevede passaggi specifici e richiede estrema cura. Per lavare le mani in modo corretto è necessario:
  • togliere gli anelli;
  • bagnare e insaponare le mani con sapone liquido, meno a rischio di contaminazione rispetto a quello solido;
  • strofinarle accuratamente sopra e sotto i palmi e fra le dita per più di 30 secondi, in modo da rimuovere il più possibile i microbi;
  • risciacquarle con abbondante acqua corrente;
  • asciugarle bene con salviette monouso, con carta o con un asciugamano pulito. 

La legge prevede inoltre che ogni azienda abbia installato lavamani dotati di rubinetto a pedale o fotocellula, per evitare il contatto con il rubinetto, che le potrebbe contaminare di nuovo.
Le unghie devono essere corte, non smaltate con colori appariscenti e, soprattutto, non devono essere rosicchiate: questo vizio, oltre a essere antiestetico, può provocare piccole ferite assai pericolose dal punto di vista igienico.

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