Cachaça

Cachaça

Nata nel XVII secolo, nelle piantagioni di canna da zucchero del Brasile, al tempo colonia portoghese, come bevanda per gli schiavi, in origine era ottenuta dalla fermentazione e distillazione del succo grezzo di canna da zucchero (garapa). Col tempo, la tecnica fu affinata: prima della fermentazione il succo veniva fatto bollire per scremare il residuo della canna.
Se ne otteneva un liquido chiamato cagaça, divenuto poi Cachaça. Nel 1817, la Cachaça è diventata il simbolo del sentimento nazionale contro l’oppressione della monarchia portoghese.

Come si produce e si serve

La lavorazione di questo distillato è simile a quella del Rum agricolo: la canna da zucchero frantumata si pressa per estrarre il succo; si aggiungono i lieviti che attivano la fermentazione; si distilla con il metodo discontinuo. Se ne ricava un distillato leggermente più spigoloso del Rum che di solito è messo in commercio senza il passaggio in botte. La Cachaça può essere bevuta liscia anche se fuori dal Brasile è conosciuta soprattutto come ingrediente base per la Caipirinha.

Mescal o Mezcal

Considerato fino a qualche anno fa la versione “povera” della Tequila, è un distillato a cui la produzione ancora artigianale garantisce profumo e morbidezza.
Si differenzia dalla Tequila perché per distillarlo si usano almeno 30 varietà diverse di agave. In Messico è la bevanda più bevuta, e negli ultimi tempi si sta diffondendo sempre di più anche fuori dai confini del Paese.

Protagonisti in Sala
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