Cosa fare per aprire un proprio esercizio ristorativo

Cosa fare per aprire un proprio esercizio ristorativo

Negli ultimi anni c’è stata una notevole semplificazione per quanto riguarda le autorizzazioni necessarie ad aprire un esercizio pubblico per la somministrazione di cibo e bevande. La Legge 287/1991 stabilisce le linee guida a livello nazionale, ma ogni Regione può apportare variazioni specifiche ai regolamenti. È sempre necessario, comunque, ottenere un’autorizzazione dal Comune in cui si troverà il locale: potrà essere concessa dopo che si sarà controllato che il richiedente abbia i requisiti necessari. L’iscrizione al Registro degli Esercenti il Commercio (REC) non è più necessaria (requisito abolito dalla Legge 248/2006 detta legge Bersani).

I requisiti
Chi richiede un’autorizzazione deve essere maggiorenne (da 18 anni) e deve aver assolto agli obblighi scolastici. Inoltre deve avere alcune caratteristiche precise.

Requisiti morali
Il richiedente non deve:
  • essere stato dichiarato fallito;
  • essere stato condannato più di 2 volte nell’arco di 5 anni per delitti in materia di igiene e sanità o per frode nella preparazione e nel commercio di alimenti;
  • essere sottoposto a misure di prevenzione;
  • essere stato dichiarato delinquente abituale, a meno che il Tribunale non lo abbia dichiarato riabilitato.
Requisiti professionali
Il richiedente deve:
  • aver frequentato con esito positivo un corso professionale istituito dalla Regione per la somministrazione di alimenti e bevande o aver conseguito un titolo equivalente legalmente riconosciuto;
  • aver prestato la propria opera presso imprese che svolgono questo tipo di attività per almeno 2 degli ultimi 5 anni in qualità di dipendente qualificato addetto alla somministrazione. Se il richiedente è coniuge, parente o affine entro il 3° grado dell’imprenditore, basta che abbia avuto un ruolo da coadiutore familiare (comprovato dall’iscrizione all’INPS);
  • essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di laurea anche triennale, o di altra scuola a indirizzo professionale almeno triennale purché nel corso di studi ci siano materie attinenti al commercio, alla preparazione e alla somministrazione di alimenti.

La richiesta
Va presentata allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) del Comune in cui si pensa di aprire il locale. Nei casi previsti dalla legge, alla domanda va allegata la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA). Ciascun Comune stabilisce procedure e termini (mai superiori ai 60 giorni) entro cui la domanda si ritiene accolta in base al  silenzio assenso.
L’esercizio deve essere idoneo alle norme di legge in materia di edilizia, igiene e sicurezza.
Con l’applicazione della Legge 40/2007, tutti gli adempimenti amministrativi previsti per l’iscrizione al Registro delle imprese della Camera di Commercio (INAIL, INPS, Agenzia delle Entrate ecc.), possono essere assolti per via telematica sul sito per la Comunicazione Unica (http://www.registroimprese.camcom.it).

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