Il mercato del pesce

Il mercato del pesce

I mercati del pesce sono i luoghi in cui la domanda e l’offerta di prodotti ittici s’incontrano. Sono di tre tipi:
  • mercati locali; questo gruppo è costituito da tutti i mercati delle zone costiere, dove confluisce il pescato catturato nella marineria di riferimento, cioè in un’area compresa fra la costa e circa 5 km al largo. In alcuni di questi mercati si ha anche un’asta locale, cioè una compravendita mediante offerte che porta a vendere il pescato al migliore offerente: generalmente è frequentata da venditori al dettaglio, titolari di piccole pescherie e ristoranti locali;
  • mercati dei grandi poli pescherecci; questo gruppo è costituito dai mercati in cui confluisce il pescato di marinerie con un’estensione di centinaia di miglia quadrate: in Italia sono di questo tipo i mercati ittici di Genova, di San Benedetto del Tronto, di Mazara del Vallo, di Chioggia ecc. Sono frequentati non solo da venditori al dettaglio ma anche da grossisti e intermediari che operano a livello regionale o su un territorio più vasto;
  • mercato nazionale di riferimento; appartengono a questo gruppo i mercati in cui arrivano prodotti ittici da tutto il mondo. In Italia è di questo tipo il mercato ittico di Milano, in Francia quello di Parigi, in Spagna Madrid e così via. I prodotti sono acquistati da grossisti internazionali, da piccoli e grandi venditori al dettaglio, da titolari di grandi aziende ristorative e da responsabili degli acquisti per la grande distribuzione.

I mercati locali e dei grandi poli pescherecci offrono in prevalenza prodotti ittici freschi, appena pescati e sistemati in cassette di polistirolo, conservati con l’aggiunta di ghiaccio tritato; il mercato nazionale di riferimento tratta pesce fresco e surgelato, confezionato in imballaggi di polistirolo e conservato con ghiaccio secco.

L’etichetta dei prodotti ittici
Tutti i prodotti che arrivano sul mercato devono avere un imballo integro e sigillato da un’etichetta che riporti le seguenti informazioni:
  • il nome della specie ittica (cioè del prodotto);
  • la provenienza;
  • la denominazione e i dati completi dell’azienda produttrice (che pesca o alleva il prodotto);
  • l’autorizzazione sanitaria per l’azienda;
  • la quantità del contenuto;
  • la data di scadenza.
Di solito le etichette sono corredate anche:
  • di codice a barre;
  • di marchio CE (se la ditta è europea) o la sigla del paese extracomunitario che la commercializza;
  • dell’indicazione della pezzatura;
  • della categoria di freschezza.
In alcuni casi l’etichetta deve riportare anche il nome dell’impianto in cui i prodotti hanno subìto altre lavorazioni: per esempio, nel caso dei frutti di mare va indicato dove è avvenuta la depurazione in vasca artificiale (cioè il processo di stabulazione).
Secondo l’attuale legislazione comunitaria e italiana, inoltre, chi commercia in prodotti ittici derivanti dalla pesca o dall’allevamento deve garantirne la tracciabilità: a questo serve il numero del lotto di produzione che di solito si trova sull’etichetta.

Protagonisti in Cucina
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Corso di enogastronomia per il secondo biennio e il quinto anno