LE CARNI DI QUALITÀ

LE CARNI DI QUALITÀ

Sebbene sia ormai dimostrato da un crescente numero di ricerche scientifiche che il ricco apporto di proteine nell’alimentazione umana dovuto al consumo quotidiano di carni e latticini sia alla base di numerosi problemi di salute (primo fra tutti il cancro), i piatti di carne continuano a essere considerati indispensabili, necessari alla buona crescita dei ragazzi e, soprattutto, un “piatto forte” di tutti i menu. Per questo, anche se la dieta vegetariana è più sana, si continuano a consumare enormi quantità di carne. Per limitare i problemi, oltre a ridurne il consumo, sarebbe opportuno scegliere bene ciò che si mangia, preferendo animali allevati in modo rispettoso della loro natura, o per lo meno, in modo biologico. Troppo spesso, però, la carne presente in commercio, a basso costo, è prodotta dall’allevamento industrializzato che predilige una scarsa qualità a vantaggio di grandi guadagni. Vediamo allora quali sono le condizioni di allevamento che, per legge, garantiscono un prodotto accettabile e secondo quali procedure vanno macellati gli animali.

L’allevamento

Diversamente dagli allevamenti biologici, dove gli animali sono tenuti in modo quanto più naturale possibile, gli allevamenti industrializzati offrono condizioni di vita profondamente innaturali: luci accese per molto tempo, spazi limitati, affollamento. Questo comporta una maggior incidenza di malattie fra gli animali e una loro maggiore sofferenza. Sono state stabilite perciò regole precise a livello europeo e recepite nelle legislazioni di tutti i paesi della comunità, che, in ogni allevamento di animali destinati all’alimentazione umana, garantiscono un livello minimo di attenzione per la loro salute. Si punta su alimentazione, condizioni ambientali e di vita e controllo quotidiano delle condizioni, con intervento tempestivo, se necessario, del medico veterinario.

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Le condizioni che determinano la qualità

L’alimentazione
L’alimentazione degli animali da macello deve essere sana, sufficiente, regolare, adeguata al tipo di animale, priva di sostanze sintetiche (a meno che non ci siano specifiche ragioni mediche) e costituita principalmente da cereali e/o foraggi freschi o secchi. La qualità dei mangimi e dell’acqua fornita agli animali condiziona pesantemente le caratteristiche organolettiche e nutrizionali delle carni: per questo le carni provenienti da allevamenti biologici o che producono propri mangimi e foraggi di buona qualità sono più buone e saporite.

Le condizioni ambientali e di vita
  • Locali e attrezzature: tutte le attrezzature e i locali destinati all’allevamento devono essere costruiti con materiali che permettono di rispettare l’igiene e la sicurezza degli animali e di chi lavora nell’allevamento.
  • Personale: gli addetti devono essere istruiti in materia di igiene e sicurezza, devono sapere come trattare gli animali ed essere nel giusto numero in rapporto ai capi di cui si occupano.
  • Condizioni climatiche: la temperatura e l’umidità negli ambienti in cui gli animali sono confinati devono essere monitorate. Condizioni climatiche stabili e costanti, infatti, ostacolano il diffondersi di malattie.
  • Movimento: un animale che può muoversi liberamente sarà sicuramente più sano di uno incatenato a vita in uno spazio angusto. Purtroppo, sia per ragioni economiche, sia per seguire le preferenze del largo consumo che richiede carni sempre più tenere, l’allevamento industriale tende a far muovere il bestiame il minimo indispensabile. La legge stabilisce lo spazio minimo da destinare a ciascun animale, in modo che possa muoversi senza inutili sofferenze o lesioni.
  • Luce: per mantenere gli animali in buona salute sarebbe opportuno che potessero seguire i ritmi di vita segnati dal ciclo giornaliero. Molti allevatori, però, sfruttano l’illuminazione artificiale, aumentando le ore di luce per far crescere la produttività. La legge vieta solamente di tenere gli animali perennemente al buio o alla luce.

Controllo
Ogni animale d’allevamento va ispezionato almeno una volta al giorno per verificarne le condizioni di salute. I capi malati o feriti dovranno essere separati dagli altri e curati da un medico veterinario.
  • Registrazione: ogni trattamento medico, anche preventivo, deve essere riportato su appositi registri che vanno tenuti a disposizione delle autorità sanitarie di controllo.

QUALI LEGGI?

L’allevamento di animali per la produzione alimentare è regolato a livello europeo dalla direttiva 98/58/CE, Gazzetta Ufficiale L. 221 dell’8/8/1998 e dal regolamento CE n. 806/2003, Gazzetta Ufficiale L. 122 del 16/5/2003. Queste leggi hanno come obiettivo principale la tutela della salute degli animali in funzione di quella dei consumatori. Tutti gli aspetti legati a questa attività devono essere tenuti costantemente sotto controllo.

Protagonisti in Cucina
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