La straordinaria eleganza che caratterizza tutta l’arte egizia si ritrova anche nelle opere di alto artigianato, come i gioielli, e nella produzione più domestica, dalle ceramiche ai mobili, alle sculture di piccolo formato.
Tra gli oggetti di oreficeria prevalgono quelli in oro, a volte arricchiti con pietre dure o preziose: diademi, bracciali, cinture, pendenti, spille, anelli e l’usekh, costituito da giri di perline, pendenti e altri piccoli pezzi. Uno degli elementi decorativi più ricorrenti è lo scarabeo, simbolo di rinascita.
Gli Egizi proseguono la sperimentazione della tecnica della ceramica “invetriata” portata avanti dai Babilonesi. Tale ceramica (così chiamata perché risulta lucida e liscia come vetro) è ottenuta applicando alle terrecotte dipinte una particolare vernice prima di una seconda cottura. In questo materiale si realizzano contenitori destinati al cibo o ai cosmetici, oppure piccole statuette per i corredi funebri: coccodrilli, gatti, scarabei, ippopotami, ma anche soggetti domestici come agricoltori al lavoro, birrai, pescatori, operai.