A tu per tu con l’opera - Marilyn Monroe (Twenty times)

a tu per tu con l’opera

Marilyn Monroe (Twenty times)

ANDY WARHOL
  comprendo e apprezzo
Dove? Quando? Perché?

Il dipinto è realizzato nell’anno della morte della famosa attrice, protagonista di numerosi film di successo. La sua fama si accresce dopo la morte e la sua bellezza diviene un mito. Nell’immaginario collettivo l’attrice non può più invecchiare: le foto, i film e le pubblicità che ha realizzato tramandano la sua giovinezza senza tempo. Warhol intuisce questi aspetti dell’immagine di Marilyn trasmessa dai media e realizza una serie di opere che contribuiscono a costruire la leggenda che ancora oggi circonda questa star di Hollywood.

Che cosa vedo?

1 L’immagine di partenza è sempre la stessa: su uno sfondo arancione compare il ritratto dell’attrice, con i tratti distintivi del volto ben marcati. I colori che Warhol inserisce servono a far risaltare alcuni aspetti del volto della star: «La Monroe è bella. Per un bel soggetto ci vogliono bei colori», scrive.


2 L’artista sceglie colori saturi, innaturali, dal verde intenso del trucco e del vestito al rosso scuro delle labbra, dal giallo dei capelli al rosa spiccato della carnagione. Le tinte piatte e la scelta cromatica conferiscono un impatto visivo deciso e creano un effetto antinaturalistico, che a prima vista sembra rendere le immagini identiche le une alle altre. L’artista mira a rappresentare i valori della società contemporanea e il ruolo sempre più determinante svolto dai moderni mass media. Proprio come avviene nella società consumistica, l’insistenza della pubblicità sugli stessi prodotti porta lo spettatore ad annoiarsi facilmente e suscita il desiderio di un continuo e incessante cambiamento.

  confronto

Rielaborando una fotografia di Marilyn, Warhol opera una selezione molto personale, che modifica l’immagine stereotipata (cioè convenzionale) dell’attrice dando risalto ad alcuni aspetti rispetto ad altri.

La stessa opera di “selezione” è stata compiuta, qualche secolo prima, da Parmigianino, nel suo celebre autoritratto. Sfruttando uno specchio convesso, l’artista ha potuto adoperare alcuni accorgimenti prospettici che gli hanno permesso di valorizzare determinati elementi rispetto ad altri: la mano destra, ai bordi del tondo, è raffigurata molto affusolata; lo spazio dello studio, ai margini, appare deformato, mentre il volto, al centro, è perfettamente proporzionato.

  punti fermi

La ripetizione esasperata della stessa immagine in colori diversi vuole essere un omaggio a Marilyn, ma allo stesso tempo finisce per toglierle espressività, come avviene nella società consumistica con il bombardamento delle immagini.

Artelier
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Percorso integrato di Storia dell’arte e Comunicazione visiva