Da giovane Serra lavora in un’acciaieria per mantenersi durante gli studi. Quest’esperienza si rivela molto importante per la sua arte: Serra infatti crea grandi sculture con lamiere metalliche arrotolate o saldate insieme; i metalli utilizzati si ossidano con il trascorrere del tempo e si ricoprono di patine scure o di ruggine, che mutano l’immagine delle opere.
Serra aderisce in pieno alla corrente del Minimalismo, che privilegia la semplicità esecutiva, proponendo forme primarie e monocromatiche, realizzate con materiali freddi spesso derivati da processi produttivi industriali, come appunto il metallo: è un’arte che non vuole suscitare emozioni o comunicare significati più o meno nascosti, ma rappresentare soltanto la capacità dell’artista di impiegare al meglio la propria ragione, per calcolare con esattezza le dimensioni e gli equilibri di strutture rigorose ed essenziali.
Spesso Serra lavora sul posto, realizzando opere molto grandi rispetto all’osservatore, pensate per essere esposte in luoghi specifici e per essere percorse dal pubblico al loro interno, con effetti sempre nuovi di percezione del movimento e dello spazio come in una sorta di moderno labirinto.