La cancellazione totale delle forme naturalistiche caratterizza la cosiddetta Arte informale, che è detta anche “Espressionismo astratto” per indicare che l’astrazione è la modalità con cui si manifesta un certo modo di esprimersi degli artisti.
Il colore è protagonista assoluto, insieme al gesto spontaneo e istintivo. La ragione, la geometria e l’imitazione della natura sono totalmente abbandonate, per lasciare posto alla ricerca di un’espressività genuina, originaria, che permetta all’artista di comunicare i propri sentimenti, sia positivi (gioia, stupore, voglia di vivere) sia negativi (rabbia, dolore, protesta): dipingere seguendo l’istinto è come svelare la parte più intima della propria personalità. È l’emozione a guidare l’artista, che si spoglia da qualsiasi condizionamento e lascia che la sua mano si muova sulla tela in piena libertà, spesso attraverso tecniche artistiche come il dripping, cioè il gocciolamento della vernice, che negano il filtro della razionalità.
Questo movimento si sviluppa in Europa, grazie ad artisti come Jean Fautrier (Parigi 1898-Châtenay-Malabry 1964), e negli Stati Uniti.