Il Futurismo

Il Futurismo

Il Futurismo è una corrente artistica italiana che rifiuta ogni legame col passato per celebrare il progresso: pittori, scultori, architetti, letterati e musicisti rappresentano nelle loro opere il rinnovamento e il dinamismo della società di inizio Novecento. I princìpi di questo movimento “rivoluzionario” sono contenuti nel Manifesto del Futurismo, scritto nel 1909 dal poeta Filippo Tommaso Marinetti: il documento esalta la bellezza della velocità, l’energia e la potenza delle macchine, l’agitazione e il fervore delle città moderne affollate e operose.

Tra i principali esponenti del Futurismo ci sono Giacomo Balla (Torino 1871-Roma 1958), Umberto Boccioni (Reggio Calabria 1882-Verona 1916) e Carlo Carrà (Quargnento, Alessandria 1881-Milano 1966). Le loro opere ritraggono per lo più soggetti viventi o meccanici in movimento e sono caratterizzate da grovigli di linee e da colori molto accesi.

La città del futuro

L’architetto Antonio Sant’Elia immagina metropoli futuristiche con lunghe strade sopraelevate, stazioni per treni e aeroplani su più piani e alti grattacieli con ascensori esterni. I suoi disegni hanno il fascino del sogno, ma contengono elementi – come gli edifici dal vertiginoso sviluppo verticale o i ponti avveniristici – che verranno in effetti sviluppati dalle generazioni successive. Sant’Elia è considerato un maestro che ha saputo anticipare, con grande sensibilità e immaginazione, temi e problemi della città contemporanea.

Dentro la manifestazione

Carrà rappresenta una manifestazione tenutasi a Milano in favore dell’intervento italiano nella Prima guerra mondiale. Il pittore non raffigura direttamente luoghi o persone, ma evoca la folla in movimento e il rumore dell’evento attraverso il volteggiare nell’aria dei volantini propagandistici, con i loro colori e i loro messaggi scritti. L’osservatore è così coinvolto nel caos della situazione attraverso un vortice di parole che cattura il suo sguardo.

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La bellezza della luce artificiale

In questo quadro Balla celebra la luce artificiale di un lampione che prevale sul chiarore naturale della luna. I raggi luminosi della lampada elettrica sono scomposti in una moltitudine di frecce colorate che sembrano esplodere nello spazio come tante scintille. Quest’opera dimostra che l’artista conosce le tecniche ottocentesche dell’arte francese e del Divisionismo italiano e che è capace di restituirle in modo nuovo: l’oggetto reale è ancora ben definito e chiaramente riconoscibile, ma subisce una forte trasformazione grazie agli effetti grafici e cromatici, come l’accostamento di colori puri.

L’esaltazione della velocità

Il tema dell’uomo a cavallo, che ha affascinato gli artisti e i loro committenti fin dall’antichità, è interpretato da Boccioni in modo molto originale: un cavaliere su un destriero al galoppo passa da destra verso sinistra, sullo sfondo di un paesaggio urbano in cui si distinguono tralicci elettrici. Diagonali, linee curve, segmenti interrotti affollano la tela rendendo visibile l’idea del movimento (richiamato anche dal titolo del quadro). Nella parte centrale, dove è raffigurato il cavallo, l’immagine è scomposta in un groviglio di curve: si creano così campiture di colori brillanti, che suggeriscono la forza e la velocità del soggetto.

  punti fermi

IL FUTURISMO:

  • nasce in                                                            con il Manifesto del Futurismo pubblicato nel                                                            da Marinetti.
  • celebra il                                              ed esalta la modernità e la                                              .

Artelier
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Percorso integrato di Storia dell’arte e Comunicazione visiva