IL PRIMO NOVECENTO

  La storia

Grandi sconfitte e grandi conquiste

Il secolo si apre con lo scoppio della Prima guerra mondiale (1914-1918), i cui effetti devastanti e le cui conseguenze politiche raggiungono per la prima volta una dimensione globale.

A partire dagli anni Venti si affermano il Partito nazista in Germania e il Partito fascista in Italia, che esasperano il senso di identità nazionale ed elaborano teorie razziste, dando vita in pochi anni a violente dittature. In Russia e in Cina scoppiano rivoluzioni popolari, che sfociano in regimi politici sanguinosi e repressivi. È questo il contesto che porta alla Seconda guerra mondiale (1939-1945), nella quale si sperimentano per la prima volta armi di distruzione di massa come la bomba atomica.

Nonostante ciò, la prima metà del Novecento è caratterizzata da un progressivo sviluppo, che coinvolge ogni ambito sociale: le industrie offrono lavoro a un gran numero di lavoratori e lavoratrici provenienti dalle campagne. Le città si espandono, e nelle periferie sorgono nuovi quartieri operai.

Grazie a invenzioni tecnologiche e a nuove scoperte scientifiche, la qualità della vita migliora. In campo medico vengono sconfitte gravi malattie; telegrafi e telefoni insieme con mezzi di trasporto sempre più comodi e veloci, come i dirigibili e i transatlantici, annullano le grandi distanze geografiche; l’elettricità diffusa nelle città e nelle case e l’uscita della prima automobile in serie (1908) modificano i ritmi della vita quotidiana. La psicanalisi di Sigmund Freud e le teorie di Albert Einstein cambiano la percezione dell’esistenza umana.

  L’arte

Le avanguardie

In sintonia con le radicali trasformazioni storiche, sociali e culturali, l’arte del primo Novecento subisce un rinnovamento totale: si succedono le Avanguardie, gruppi e movimenti più o meno organizzati di artisti che rifiutano la lezione del passato e le regole della rappresentazione naturalistica per cercare nuovi modi di espressione.

Oltre all’Europa, a dettare stili, mode e tendenze entrano alla pari gli Stati Uniti: molti artisti, fuggiti in America dall’Europa in guerra, trovano infatti un Paese aperto ad accogliere e recepire stimoli originali. Lentamente, New York prende il posto di Parigi come capitale dell’arte e delle tendenze più innovative.

La dissoluzione delle forme

Per esprimere i propri sentimenti, idee e paure, l’artista della prima metà del secolo esplora varie strade: alcune rimangono legate alla rappresentazione della realtà, altre scelgono vie più astratte.

L’arte tende inoltre a interessare ogni aspetto della vita – dalla moda all’architettura, dal design industriale al cinema – dando vita a connessioni tra ambiti creativi diversi fra loro.

In architettura si sviluppano vari linguaggi, spesso influenzati dalle ricerche delle arti figurative: architetti razionalisti come Gropius e Le Corbusier propongono un’architettura funzionale e rigorosa mentre la cosiddetta corrente dell’architettura organica si ispira alla natura.

Artelier
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Percorso integrato di Storia dell’arte e Comunicazione visiva