Francesco Borromini è il principale rivale di Bernini a Roma, una rivalità che lo vedrà sconfitto.
È proprio con Bernini che Borromini inizia il suo percorso romano. Discendente di un’antica famiglia ticinese di intagliatori di pietra, partecipa infatti come scalpellino alla decorazione del Baldacchino di San Pietro.
Nel 1629, alla morte del direttore dei cantieri pontifici Carlo Maderno, suo parente, spera di prenderne il posto, ma a spuntarla è Bernini. All’inizio i due collaborano, ma gradualmente le loro strade si separano. Borromini non si dedica alla scultura, è soltanto architetto. Non gli mancano importanti committenze, a Roma, come quelle per le chiese di San Carlo alle Quattro Fontane o Sant’Ivo alla Sapienza. La sua versione del Barocco appare più contenuta nelle dimensioni e meno spettacolare rispetto a quella di Bernini. Borromini preferisce forme allungate e compresse, soluzioni stravaganti e contorte.