In Europa, in seguito all’allargarsi del pubblico interessato all’acquisto di opere d’arte, si moltiplica il numero degli artisti e si accentua la tendenza a specializzarsi in un “genere” pittorico, cioè in una determinata categoria di dipinti accomunati dal soggetto raffigurato. I principali generi pittorici erano tradizionalmente quello religioso, i dipinti mitologici, quelli storici, il ritratto.
Dalla fine del Cinquecento, però, cresce l’interesse del pubblico anche per i generi fino ad allora considerati meno importanti, come il paesaggio, la natura morta (chiamata così perché raffigura solo oggetti, fiori, frutta, cacciagione, e non persone), la pittura di interni. Si tratta di riproduzioni realistiche di oggetti e ambienti e a volte, al tempo stesso, allegorie di princìpi morali o religiosi.