Il primo grande protagonista della pittura del Seicento è Caravaggio. Si forma in Lombardia tra Milano e Caravaggio (cittadina di origine dei genitori, da cui prende il nome). Ombroso e irascibile, facile ai colpi di testa, riesce nonostante tutto a entrare nelle grazie del cardinale Del Monte, a Roma, che diventa il suo principale mecenate. A Roma inizia la sua produzione più importante, ma dopo aver ucciso un uomo in una rissa deve lasciare la città. Si rifugia a Napoli, poi a Malta, e ancora in Sicilia fino a che, dopo una fuga avventurosa, muore in circostanze non chiare a Porto Ercole, sull’Argentario.
La sua pittura si stacca radicalmente dalle tendenze precedenti. Caravaggio dipinge la realtà, rifiutando ogni idealizzazione, tanto che spesso per i suoi personaggi usa modelli presi dalla strada: per questo è accusato di involgarire l’arte e la religione, raffigurando rozzi popolani e addirittura donne di strada in veste di santi e madonne.
Caravaggio, a quanto sembra, non effettua disegni preparatori prima di dipingere, ma lavora direttamente sulla tela con il colore. Usa spesso colori scuri e dettagli crudi e brutali. La sua grande innovazione è l’uso della luce, che fa emergere le forme dal buio con forti contrasti.