Arte viva - Grotta degli animali di Castello

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Grotta degli animali di Castello

  comprendo e apprezzo

Alla metà del Cinquecento un antico possedimento dei Medici è trasformato in un meraviglioso complesso con villa, giardino e fontane. Vi lavorano molti artisti, tra cui Niccolò Tribolo. A lui si deve l’idea di creare alle spalle della villa medicea un vastissimo spazio verde: una collina viene tagliata e nel pendio naturale vengono ricavati dei terrazzamenti (cioè ripiani regolari creati appositamente con vanghe e zappe).

Nell’ultimo terrazzamento, incassata nel terreno, si trova la bellissima Grotta degli Animali, chiamata così perché è arricchita da sculture di animali, a grandezza naturale, realizzate con marmi e pietre di colori diversi, scelti per imitarne con realismo la pelle o la pelliccia. Si chiama “grotta”, ma in realtà è un ambiente architettonico in muratura, costruito e decorato per sembrare una grotta naturale, secondo una moda che si diffonde nel Cinquecento e nel Seicento. Non si conosce con certezza il significato di queste raffinatissime sculture di animali. L’ipotesi più probabile è che fosse prevista al centro della grotta un’altra statua raffigurante Orfeo (mai realizzata): secondo il mito, Orfeo con la sua lira (dono del dio Apollo) suonava melodie dolcissime che avevano il potere di ammansire le belve più feroci e di smuovere le montagne.

Il sistema delle acque che fuoriuscivano dalle pareti costituiva un elemento fondamentale nella decorazione della grotta. Dopo un recente intervento di restauro il sistema idraulico è nuovamente funzionante dal 2019. L’acqua si raccoglieva nelle grandi vasche marmoree sotto gli animali; da queste tracimava in continuazione sul pavimento realizzato con sassi di diverso colore che, una volta bagnati, assumevano una tinta vivace e brillante. Era attivo anche un marchingegno per cui, aprendo il cancello posto all’ingresso, il visitatore era all’improvviso rinfrescato da un getto d’acqua proveniente dal soffitto a volta.

Artelier
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Percorso integrato di Storia dell’arte e Comunicazione visiva