IL CINQUECENTO

  La storia

La nascita dell’Europa moderna

Nonostante sia un secolo segnato da guerre, carestie, pestilenze e lotte religiose, nel Cinquecento si pongono le basi per nuovi sviluppi nella cultura, nella politica e negli assetti sociali ed economici dell’Europa.

L’Italia è ancora divisa in piccoli Stati rivali, spesso in conflitto tra loro. Gli eserciti di Francia e Spagna si contendono la supremazia sul territorio italiano portando guerra e distruzione, anche a causa dell’uso di potenti armi da fuoco. L’episodio più tragico è, nel 1527, il saccheggio di Roma da parte dei Lanzichenecchi, le truppe dell’imperatore Carlo V.

In Germania il monaco e teologo Martin Lutero critica il potere politico, la ricchezza e la corruzione della Chiesa di Roma, segnando così la nascita della Riforma protestante. La Chiesa di Roma reagisce in maniera rigida e conservatrice con la cosiddetta Controriforma.

I continui stravolgimenti politici ed economici stimolano la riflessione e la nascita di nuovi modi di pensare. Lo studio dell’antichità rimane un punto di riferimento importante, inoltre si manifesta un rinnovato interesse per la natura: il mondo vegetale e il regno animale vengono osservati e studiati grazie ai nascenti metodi scientifici.

  L’arte

Dai grandi maestri al Manierismo

La pittura del Cinquecento è caratterizzata da due linee principali di sviluppo: il disegno e il colore. A Firenze prevale il disegno con la ricerca della perfezione delle linee e dei contorni. A Venezia prevale invece il colore, attraverso innovative combinazioni cromatiche e originali tecniche pittoriche.

I soggetti spaziano dalle scene storiche alla mitologia; dalle rappresentazioni religiose ai ritratti di principi e personaggi aristocratici.

Alcuni artisti cercano di superare l’imitazione della natura e dell’Antico, alla ricerca di forme perfette, dipingendo figure in posizioni inusuali, che suscitano meraviglia, e scegliendo colori innaturali: si tratta di atteggiamenti tipici del Manierismo, una tendenza artistica che prende a modello assoluto le opere dei tre grandi maestri del Cinquecento, Leonardo, Raffaello e Michelangelo, e la loro “maniera”, cioè il loro stile.

In scultura superare i vincoli imposti dalla resistenza della materia e dall’equilibrio dei pesi delle statue è il principio ideale che anima gli artisti del Cinquecento, impegnati a dare una forte vitalità alle figure e a far scivolare la luce sulle superfici che, levigatissime, la riflettono come specchi. I corpi sono plasmati studiando l’arte classica, con grande ricchezza dei particolari anatomici della muscolatura e complesse posizioni delle figure.

Nel Cinquecento, inoltre, la scultura diviene spesso parte integrante del progetto della città, con statue e fontane che raccontano storie e leggende tratte dalla tradizione classica a un pubblico colto e raffinato.

L’antico si fa presente

Nel Cinquecento l’architettura conosce un forte sviluppo, con grandi innovazioni tecniche e di stile. Lo studio dell’Antico si fa sempre più accurato, e non solo degli aspetti decorativi, come nel secolo precedente: gli artisti vogliono comprendere i segreti costruttivi degli edifici della Roma imperiale, e ripropongono gli immensi spazi delle terme e delle basiliche con le loro ampie volte e le grandi cupole.

Artelier
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Percorso integrato di Storia dell’arte e Comunicazione visiva