Masaccio

Masaccio

Tommaso di ser Giovanni, San Giovanni Valdarno (Arezzo) 1401 - Roma 1428

Masaccio è considerato il primo artefice del cambiamento che nel Quattrocento inaugura l’uscita della pittura dal Gotico internazionale – decorativo e fiabesco – e avvia il Rinascimento. Con le sue figure dalle forme solide e naturali, ambientate in uno spazio costruito secondo le regole della prospettiva, crea scene di grande realismo, eliminando ogni inutile ornamento.

Arriva a Firenze dalla campagna all’età di circa diciassette anni, ma riesce in breve a imporsi come artista. Taciturno e solitario, incurante del proprio modo di vestire, viene chiamato Masaccio proprio per la sua aria sempre disordinata.

Con Masolino, pittore più anziano di lui, dipinge nella Cappella Brancacci della Chiesa del Carmine Storie della Bibbia e Storie di san Pietro, affreschi considerati fondamentali fra tutte le opere che in quel periodo caratterizzano l’arte fiorentina: un modello assoluto di innovazione nella rappresentazione naturalistica delle figure e degli ambienti. Il suo modello è Giotto, il pittore che per primo, cento e più anni prima, aveva fondato la sua arte sulla rappresentazione di scene di vita reale, popolate di personaggi dalle forme molto solide.

una finta cappella

La scena raffigurata in questo affresco è ambientata in una cappella classicheggiante, costruita secondo regole prospettiche che danno un’impressione di profondità spaziale. In primo piano il Cristo sulla croce, retta da Dio Padre; ai lati la Madonna e san Giovanni; in ginocchio, la coppia per la quale l’opera viene eseguita.

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il dramma della colpa

In questo affresco Adamo ed Eva sono raffigurati, nella loro nudità, mentre vengono costretti a lasciare il Paradiso terrestre, nel quale erano vissuti felici fino al momento del peccato originale. Le espressioni dei volti e dei corpi manifestano dolore e senso di colpa; l’uso del chiaroscuro accentua la drammaticità della scena.

  confronto

Sul lato opposto della cappella rispetto alla Cacciata, si trova la scena in cui il mae-stro più anziano, Masolino, ritrae Adamo ed Eva in uno stile più antiquato se confrontato a quello di Masaccio: le due figure sembrano qui meno reali, prive di espressione e immerse in uno spazio astratto.

  punti fermi

MASACCIO:

  • costruisce le sue opere secondo le regole della                                                            e usa il                                                            per evidenziare la drammaticità.
  • rappresenta in modo                                                            figure e ambienti.

Artelier
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Percorso integrato di Storia dell’arte e Comunicazione visiva