Alberti è il prototipo dell’artista del Rinascimento quattrocentesco: uomo di lettere, perfetto conoscitore della lingua e della cultura latine, esperto nell’arte della pittura, della scultura e dell’architettura, conoscitore della musica e della matematica.
Nasce a Genova in una famiglia di ricchi mercanti, che è stata cacciata da Firenze con tutti i suoi membri per ragioni politiche. Leon Battista Alberti vive, studia e lavora a Bologna, Padova, Rimini, ma soprattutto alle corti dei Gonzaga a Mantova, del papa a Roma, dei Medici e presso la famiglia Rucellai a Firenze.
L’idea fondamentale di Leon Battista Alberti è che l’artista non è un artigiano ma un umanista intellettuale a cui va riconosciuta la stessa dignità di ogni altro studioso, oltre a un adeguato livello sociale.
Le sue tre opere teoriche fondamentali sono dedicate a pittura, architettura e scultura. In questi trattati Alberti spiega nozioni di carattere tecnico e storico, evidenziando l’importanza dell’arte dell’antica Roma; inoltre divulga le teorie sulla prospettiva dell’amico Brunelleschi. Delle sue realizzazioni architettoniche rimangono solo alcuni esempi. Tra questi, a Firenze la facciata di Santa Maria Novella, e a Rimini il Tempio Malatestiano.