Simone Martini

Simone Martini

Siena 1284 ca. - Avignone 1344

Simone Martini impara probabilmente l’arte della pittura da Duccio di Buoninsegna, il più affermato pittore senese del Duecento. Fin dalle sue prime opere, però, si distingue dal maestro, soprattutto per l’attenzione a dettagli quasi realistici: questo ci fa capire che conosceva da vicino l’arte di Giotto (entrambi lavorano ad Assisi, nel cantiere della Basilica di San Francesco). Le sue opere ricordano preziosi oggetti di oreficeria, un’arte che all’epoca era molto viva a Siena.

Così come Giotto, viaggia per l’Italia: inizia la sua carriera a Siena, ma nel 1317 è a Napoli, dove il re Roberto d’Angiò gli commissiona il dipinto San Ludovico di Tolosa ( p. 151) e gli dà uno stipendio e il titolo di cavaliere. È un riconoscimento molto importante, segno che i pittori medievali non sono più considerati semplici artigiani, come nei secoli precedenti, ma veri e propri artisti, protetti da ricchi e potenti patroni.

Alla fine della sua vita, tra il 1335 e il 1336, ormai artista di successo, Simone Martini si trasferisce ad Avignone, in Francia, chiamato a lavorare alla corte papale.

Una cavalcata SOLITARIa

Nel 1330 Simone affresca all’interno del Palazzo Pubblico di Siena la vicenda del condottiero Guidoriccio da Fogliano, mercenario pagato dai senesi che conquistò i castelli di Sassoforte e Montemassi. Il cavaliere, simbolo della potenza senese, cavalca un cavallo elegantemente addobbato in un paesaggio deserto, quasi fiabesco. Intorno, su due colline, si vedono i castelli conquistati dal condottiero, mentre a destra si trovano gli accampamenti dei soldati che Guidoriccio ha appena sconfitto.

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Un capolavoro d’oreficeria

L’ultima opera eseguita a Siena da Simone Martini è un capolavoro di oro e colori: raffigura la scena dell’Annunciazione tra i santi Ansano e Margherita, protettori di Siena. Fu eseguita dall’artista insieme al cognato Lippo Memmi nel 1333 e doveva decorare un altare del Duomo di Siena.

La composizione è caratterizzata da una linea sinuosa; la Vergine sembra scomparire, quasi priva di corpo, all’interno del manto, mentre l’angelo è appena arrivato nella stanza, come si intuisce dal mantello ancora svolazzante. Dalla bocca dell’angelo esce un “fumetto” in eleganti lettere d’oro con il saluto alla Madonna, in latino, tratto dal Vangelo di Luca.

  punti fermi

simone martini:

  • ha uno stile                                                                                                    e raffinato.
  • è attento ai dettagli che riproduce in modo quasi                                                                           
  • nell’Annunciazione fa parlare                                                                            come in un fumetto.

Artelier
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Percorso integrato di Storia dell’arte e Comunicazione visiva