UN’ITALIA DIVISA
Alle soglie del Duecento l’Italia risulta profondamente divisa. Le ricche città del Nord e del Centro si rendono più autonome nei confronti dell’impero romano germanico; le città marinare di Venezia, Pisa, Genova e Amalfi commerciano con tutto il mondo; gran parte del Meridione (il Regno di Sicilia) è controllato dall’imperatore Federico II di Svevia.
Domenico di Guzmán, originario della Spagna, e Francesco di Assisi fondano due ordini religiosi che modificano la sensibilità religiosa e la vita artistica e culturale dell’Europa. Domenicani e francescani decidono di non isolarsi nei monasteri ma di abitare nei conventi all’interno delle città.
Roma resta un punto di riferimento come sede dello Stato della Chiesa, anche se dal 1309 al 1377 il Papato si trasferisce ad Avignone.
Nel 1348 una terribile epidemia di peste infligge un duro colpo a tutta l’Europa.