L’arte al servizio della città
La caratteristica più evidente dell’arte dei Romani, che rispecchia lo spirito concreto di questo popolo, è l’utilità, come appare evidente nell’architettura. I Romani, infatti, dovevano organizzare e tenere sotto controllo un vastissimo territorio: costruiscono così una rete capillare di strade che da Roma conducono a tutte le città dell’impero, e numerosi acquedotti per l’approvvigionamento dell’acqua. In tutte le città, poi, vengono realizzati sistemi fognari e le opere pubbliche necessarie per la vita quotidiana dei cittadini, come terme, teatri e anfiteatri.
L’arte romana è anche arte di propaganda, che vuole esaltare la potenza di Roma, le vittorie dell’esercito romano e dei suoi condottieri. In tutte le province dell’impero vengono eretti monumenti celebrativi: colonne, edifici pubblici che ancora oggi ricordano a tutti le straordinarie imprese dei Romani. Assolvono a questo scopo celebrativo soprattutto gli archi di trionfo, chiamati così perché da qui passavano i cortei trionfali che giungevano a Roma, o in altre città dell’impero, dopo una vittoria: l’esercito, con il ricco bottino strappato alle popolazioni sconfitte, sfilava sotto il monumento, guidato dal suo comandante o dall’imperatore.
Gli archi erano spesso decorati con sculture e rilievi che celebravano l’impresa per la quale erano stati eretti.
Con lo stesso scopo, e in forte legame con le antiche tradizioni dei padri, gli artisti romani ricorrono spesso al rilievo storico.
Questa tipologia di scultura, infatti, narra in modo dettagliato momenti della vita politica o religiosa romana per celebrarne l’importanza.
In epoca imperiale la scultura è messa al servizio del potere. I ritratti ufficiali degli imperatori e dei membri della sua famiglia divengono un vero e proprio strumento di propaganda politica.
Una delle tipologie di ritratto più frequente è il ritratto equestre in cui l’imperatore è raffigurato come un condottiero vittorioso a cavallo.