Nel periodo arcaico i principali soggetti sono il koùros (in greco “ragazzo”) e la kòre (ragazza), statue di grande formato che possono superare anche i 2 metri di altezza.
Il koùros (koùroi al plurale) è una statua di giovane nudo dedicata alla divinità. La posizione del corpo è rigida, le braccia sono stese lungo i fianchi; la resa della muscolatura è schematica.
La kòre (kòrai al plurale), una statua di giovane donna, è estremamente statica: di solito è raffigurata in piedi, immobile, con le braccia ferme lungo i fianchi, o con un braccio piegato che sostiene un oggetto; la resa dell’abito (come la muscolatura del koùros) è rigida e schematica. Il corpo sembra privo di profondità: la figura è schiacciata, come se fosse scolpita per essere osservata solo dal davanti.
Le pettinature sono molto elaborate, ma le trecce e i riccioli non sono resi realisticamente, sembrano decorazioni geometriche a onde o a zig-zag. Alcune kòrai conservano ancora oggi le tracce del colore usato per arricchire gli abiti e i capelli.