Le fake news sono sempre esistite, solo che si chiamavano bufale. Di nuovo c’è che un tempo le idiozie evaporavano intorno al tavolino di un caffè, alla poltrona del parrucchiere, o alla cornetta del telefono, mentre oggi vengono condivise e rilanciate dieci, cento, mille volte, per dolo o per superficialità. Il fenomeno è particolarmente grave nel campo della scienza, come osservano il medico Maurizio Bifulco (n. 1956) e il genetista Edoardo Boncinelli (n. 1941). Sempre più prezioso diventa allora il lavoro dei debunker, i cacciatori di bufale che ogni giorno smascherano furbastri e ciarlatani. Ieri come oggi, «La verità costa fatica».
T1 - Maurizio Bifulco e Edoardo Boncinelli, Così le fake news intaccano la scienza
T1
Maurizio Bifulco e Edoardo Boncinelli
Così le fake news intaccano la scienza
- articolo
Audiolettura
Si parla oggi sempre più spesso di fake news, termine nato nel
2017 per indicare nient’altro che le vecchie bufale di una volta,
false notizie messe in giro ad arte ed ingigantite dai social, per
indurre la gente a credere quello che le si vuol fare credere. Ormai
5 le fake news fanno parte della nostra quotidianità, rimbalzano da un
social all’altro, si diffondono a macchia d’olio e a tempo di record attraverso le
condivisioni ed è davvero difficile evitarle e talvolta anche identificarle.
Ma anche se internet e la comunicazione social hanno amplificato il
problema e reso istantanea la diffusione, a portata di un click o di un touch, le
10 fake news ci sono in realtà sempre state e hanno accompagnato la storia del
mondo o meglio ne hanno fatto la storia, passando di bocca in bocca, di casa
in casa, attraverso i racconti, attraverso i libri. Anche per i fatti storici non è
sempre facile verificare l’attendibilità delle fonti e la loro origine, e la verità
è sempre un po’ fake, filtrata dall’interpretazione di chi la racconta, abbellita,
15 romanzata, descritta con parole sempre diverse e quindi via via più lontane
dall’originale, dalla verità. […]
Ma a chi interessa davvero far circolare le fake, chi ci guadagna?
Sorprendentemente, o forse no, gli interessi economici che si nascondono dietro la
diffusione delle bufale sono enormi e si basano semplicemente sul guadagno
20 attraverso la pubblicità che si incrementa a ogni click. Ci sono fake news in
ogni campo, nella politica e nel gossip sono la prassi; alcune fanno semplicemente
ridere per la loro assurdità, e lasciano il tempo che trovano, altre invece
si radicano, fino a divenire il “credo” di veri e propri gruppi, come accade in
medicina. Basti pensare alle fake sui vaccini che alimentano e sono alimentate
25 dai movimenti anti-vaccinisti. È proprio il settore della salute a destare
l’allarme maggiore, un campo
in cui è sempre più necessario
affermare una volta per
tutte il ruolo determinante
30 dell’accuratezza e della
verità scientifica, della
competenza e della preparazione
di professionisti ed esperti,
sull’inaffidabilità di notizie prive di fondamento scientifico, fatte circolare da
35 chiunque abbia accesso alla Rete, nella maggior parte dei casi incompetenti
che si nascondono dietro un profilo non sempre reale, e che fondano il loro
pseudosapere1 su altre fake apprese sulla Rete, in un circolo vizioso che si
autoalimenta e si autopropaga.
Per ▶ arginare il fenomeno si sta
40 parlando della possibilità di attuare uno
specifico controllo, con un “Pool
anti-fake news” annunciato dal ministero
degli Interni e una serrata battaglia
contro le fake da parte di Facebook. Ma
45 non si capisce bene come potrebbero
venire ridimensionate o addirittura
bandite dalla Rete.
Il problema principale è che il nostro è il tempo della post-verità, nel senso
che si fa sempre meno caso alla verità delle affermazioni, un argomento
50 sempre più spesso snobbato. Non è difficile vedere un collegamento fra i due
fenomeni, con il risultato di rendere sempre più aleatorio2 il processo di una
comunicazione fedele e coerente.
Ma non è nemmeno tutto qui. Si usano sempre più spesso parole delle quali
si ignora il significato (per esempio algoritmo3 o biodiversità4) o che vengono
55 usate con un significato di volta in volta diverso, a seconda di come sia più
conveniente. Davanti a questo, il problema delle fake news quasi impallidisce.
In realtà stiamo vivendo un periodo di crisi del significato stesso, con il
risultato di una comunicazione sempre più inefficace e di un vero e proprio
marasma5 culturale.
60 C’è quindi un universo di false notizie che girano per questo mondo. Credere
alle vecchie bufale e ancor di più alle nuove fake news è fin troppo facile.
La verità costa fatica. Risalire alle fonti, verificare l’informazione costa studio
e richiede tempo e non è alla portata di un semplice click.
Maurizio Bifulco e Edoardo Boncinelli, Così le “fake news” intaccano la scienza, “Il Sole 24 Ore”, 23 aprile 2018 (con tagli)
Laboratorio sul testo
- a è una caratteristica peculiare dei nostri tempi.
- b è sempre esistito, sia pure con mezzi diversi.
- c si deve unicamente alla diffusione dei social.
- d influisce solo parzialmente sull’opinione pubblica.
- a Fanfaluca
- b Fandonia
- c Opinione
- d Panzana
- e Feluca
- f Frottola
Primi passi verso l’Esame di Stato: il testo argomentativo
Individuazione di paragrafi dotati di senso
Individuazione della struttura dell’argomentazione
L’articolo di Bifulco e Boncinelli è composto da sette paragrafi che corrispondono ai suoi sette ben riconoscibili capoversi. Alcuni di questi si concentrano su un solo tema-chiave, altri presentano più argomenti affini e collegati tra loro.
- Identifica ogni singolo paragrafo e di ognuno metti ben in evidenza il significato, stabilendo la sequenza logica degli argomenti trattati.
- Scrivi poi un testo argomentativo di media lunghezza sullo stesso problema, ma invertendo l’ordine degli argomenti (partendo cioè dal tema-chiave trattato nell’ultimo paragrafo e risalendo fino al primo). Rileggendo, poi, i due testi, valuta in un breve commento scritto quale struttura, a tuo avviso, è più efficace e indica il perché.
La dolce fiamma - volume B
Poesia e teatro