PERCORSI DI attualità

1 Le sfide della tecnologia

Tenetevi forte. Vivere nella modernità è come stare su un’automobile in costante accelerazione. Funziona così almeno dall’Ottocento, quando una serie di invenzioni straordinarie ha modificato radicalmente la percezione dello spazio e del tempo nel mondo occidentale. L’elettricità, i motori a scoppio, il telefono, gli aerei, e poi la radio, la televisione, internet… A volte ci risulta difficile capire come si potesse vivere senza tutto questo. Eppure lo si è fatto per millenni. E come se la cavavano i nostri genitori, che da giovani non avevano il cellulare? Ma lo stesso un domani penseranno i nostri figli, alle prese con diavolerie che non sappiamo neppure immaginare. Parecchi oggetti a noi familiari sono destinati a una rapida estinzione: non solo le cabine telefoniche! Tuttavia credere che il nuovo spazzi via il vecchio, e che per esempio i libri siano condannati a una rapida estinzione, è semplificante, come spiega Umberto Eco ( T1).

I progressi della tecnologia impongono sfide sempre più ardite, che sollevano questioni morali di straordinaria importanza. Pensiamo alla genetica, un campo in cui le novità – a partire dalla clonazione – prospettano ricadute rivoluzionarie, affascinanti e pericolose al tempo stesso, secondo Luigi Luca e Francesco Cavalli-Sforza ( T2). Andiamo forse incontro a un futuro in cui i robot proveranno sentimenti come gli umani, mentre gli umani potranno estirparli da sé, come già succede ai soldati, che assumono pastiglie per inibire le reazioni emotive in battaglia e trasformarsi in macchine di morte implacabili. Ma i robot potranno anche guidare l’automobile per noi, salvarci la vita con operazioni chirurgiche di altissima precisione, regalarci più tempo libero, o forse rubarci il lavoro, come temono in molti. A ben guardare le questioni di fondo non sono cambiate dai tempi in cui il soffio delle prime locomotive a vapore appestò l’aria pura delle campagne, suscitando un’ondata di profezie apocalittiche. La tecnologia aumenterà il benessere, porterà giustizia, farà scemare le diseguaglianze, o accadrà il contrario? In realtà non c’è in essa niente di buono o di cattivo: sta all’uomo decidere che uso farne. Lo prova l’episodio personale relativo all’installazione del wifi raccontato da Giacomo Papi ( T3), che ci ricorda come l’idea di un «bene comune» non tramonti, ma cambi nel tempo.

La dolce fiamma - volume B
La dolce fiamma - volume B
Poesia e teatro