Il poeta rievoca, tra ricordo e immaginazione, la figura e la personalità della madre, Anna Picchi, quando, giovanissima, faceva la ricamatrice a Livorno, sua città natale.
T3 - ANALISI ATTIVA - La gente se l’additava (da Il seme del piangere)
analisi attiva
T3
La gente se l’additava
- Tratto da Il seme del piangere, 1959
- Metro canzonetta formata da due strofe di dieci e nove versi liberi, con rime e assonanze a schema variabile, seguite da un distico finale a rima baciata
Audiolettura
Non c’era in tutta Livorno
un’altra di lei più brava
in bianco, o in orlo a giorno.
La gente se l’additava
5 vedendola, e se si voltava
anche lei a salutare,
il petto le si gonfiava
timido, e le si riabbassava,
quieto nel suo tumultuare
10 come il sospiro del mare.
Era una personcina schietta
e un poco fiera (un poco
magra), ma dolce e viva
nei suoi slanci; e priva
15 com’era di vanagloria
ma non di ▶ puntiglio, andava
per la maggiore a Livorno
come vorrei che intorno
andassi tu, canzonetta:
20 che sembri scritta per gioco,
e lo sei piangendo: e con fuoco.
Giorgio Caproni, Poesie 1932-1986, ed. cit.
A tu per tu con il testo
Coloro che ci hanno cresciuto conoscono tutto di noi: ci hanno visti prima bambini e poi ragazzi, e ci aiutano a entrare nella vita. Ma della loro giovinezza che cosa sappiamo? Per noi sono sempre stati adulti, forti, indipendenti, ma com’erano quando avevano la nostra età? Forse ce l’hanno raccontato, ma non li possiamo veramente, in senso proprio, ricordare da ragazzi: non c’eravamo quando, alle prese con le emozioni e le speranze della giovinezza, con i primi sentimenti, entravano nel mondo. Il poeta prova a colmare questa lacuna immaginandosi, dopo la morte della madre, la sua adolescenza: sente parlare di Anna, la vede in mezzo alle altre persone, ne ricorda l’aspetto, il carattere e le virtù con un misto di entusiasmo e di tenero affetto. Il lettore, così, viene portato sulla scena e partecipa, con l’autore e gli altri ammirati livornesi, al passaggio della giovane che, recandosi al lavoro, porta con sé un’atmosfera vibrante di vitalità e di fervore.
Analisi ATTIVA
Caproni rappresenta una scena della vita quotidiana della madre da giovane. Nella prima strofa si immagina, in un’atmosfera insieme realistica ed evocativa, la ragazza vista dalle altre persone della sua città. Inizialmente, infatti, viene presentata attraverso la sua fama, tramite l’opinione che gli altri manifestano sul suo conto. Di lei, il figlio-poeta sottolinea l’eccezionale bravura nelle diverse tecniche del ricamo, una bravura che pare assumere una valenza esemplare, quasi simboleggi il segno di una virtù interiore: la maestria della ragazza è tale che i cittadini, quando la vedono passare, se la indicano a vicenda, lodandola, come accadeva alla Beatrice di Dante nel sonetto Tanto gentile e tanto onesta pare («Ella sen va, sentendosi laudare, / benignamente d’umiltà vestuta», vv. 5-6).
Poi però Caproni mette in luce la reazione di Anna ai saluti e illustra, con efficacissimi ossimori, il contrasto dei sentimenti che si agitano nel giovane cuore della donna. Da una parte, vediamo la naturale discrezione dell’adolescente che, per scarsa familiarità con la società, si intimidisce in mezzo alle altre persone; dall’altra, scopriamo, nell’orgoglio di essere riconosciuta, la felicità di chi si vede apprezzato per le proprie capacità nei gesti e nelle parole degli altri.
- a Riservatezza.
- b Superbia.
- c Paura.
- d Allegria.
- a un’iperbole.
- b una sinestesia.
- c un ossimoro.
- d un climax.
Nella seconda strofa l’attenzione del lettore è spostata direttamente sulla figura di Anna: con la felice ambiguità dei poeti, che sanno dire molto con poche parole, Caproni tratteggia insieme l’aspetto e l’indole della madre da giovane, definita come una personcina schietta (v. 11). L’espressione è ambigua perché si può riferire, contemporaneamente, sia alla sincerità e alla candida genuinità di Anna, sia all’asciutta agilità del suo corpo snello di adolescente, ancora privo della matura pienezza della donna adulta. In effetti, la sua descrizione combina i tratti fisici e quelli caratteriali: alla schiettezza della persona si accompagnano, come due facce della stessa medaglia, la fierezza dell’indole e la magrezza della corporatura. Ne emerge un ritratto come in punta di matita, che comunica l’impressione di una presenza svelta e vivace, e allo stesso tempo dolce e gentile.
Ma quali sono le qualità interiori che rendono la ragazza tanto benvoluta dai suoi concittadini? Per Caproni sono la mancanza di vanità e la costanza, elementi che sottolineano la sua forza tranquilla nelle relazioni personali e l’umile tenacia nel lavoro. Possiamo così cogliere, in questa lavoratrice del ceto popolare, il tratto signorile di una nobile moralità che conferisce alla modesta Anna la distinzione di un’aristocratica fanciulla del passato.
- a la bassa statura di Annina.
- b la magrezza di Annina.
- c la bassa opinione del poeta nei confronti di Annina.
- d l’affetto del poeta nei confronti di Annina.
- a Schiettezza.
- b Fierezza.
- c Ferocia.
- d Dolcezza.
- e Vanagloria.
- f Tumultuosità.
- g Tenacia.
- h Superbia.
Gli ultimi quattro versi della poesia, benché separati dallo spazio bianco che distingue il distico finale, esprimono un unico concetto: il poeta, secondo una prassi che gli è cara e che riprende dai poeti della Scuola siciliana e dello Stilnovo, si rivolge direttamente alla sua canzonetta (v. 19) alla quale esprime il desiderio che essa possa vagare per la città, rievocando a chi l’ascolterà la figura della madre ora defunta. Qui in particolar modo è possibile cogliere un aspetto stilistico tipico della poesia di Caproni: la leggerezza del ritmo, delle rime e delle immagini, che addolcisce la drammaticità e la sofferenza dei contenuti.
La poesia, infatti, sembra scritta per gioco (v. 20) e può essere letta e compresa senza difficoltà per la brevità dei versi e la semplicità delle parole: in fondo, la scelta stessa della parola “canzonetta” richiama un genere disimpegnato e allegro. Tuttavia, essa è scritta piangendo: e con fuoco (v. 21): è come se l’ariosa atmosfera della città sul mare, nella quale una giovane laboriosa passa rapidamente salutando, copra il profondo dolore della sua morte. Dolore che emerge, con pungente intensità, proprio negli ultimi due versi e rivela, nel tono in apparenza sorridente della poesia, una sorta di allegra disperazione.
- a Alternata
- b Baciata
- c Incrociata
- d Incatenata
- a Perché il poeta soffre intensamente per l’abbandono dell’amata.
- b Perché il poeta soffre intensamente per la morte dell’amata.
- c Perché il poeta soffre intensamente per la morte della madre.
- d Perché il poeta fatica e soffre nello scrivere poesie.
Laboratorio sul testo
COMPETENZE LINGUISTICHE
8. Lessico. La derivazione. Nel descrivere la madre, il poeta alterna aggettivi qualificativi a sostantivi che ne indicano le caratteristiche. Nella seguente tabella, associa a ogni aggettivo il nome corrispondente e viceversa.
Nome |
Aggettivo |
brava |
|
timido |
|
quieto |
|
schietta |
|
fiera |
|
magra |
|
dolce |
|
viva |
|
vanagloria | |
puntiglio |
PRODURRE
9. Scrivere per confrontare Confronta questa lirica con la precedente, Preghiera (▶ T2, p. 409): quali elementi, nella forma e nel contenuto, sono presenti in entrambe? L’immagine della madre appena accennata in Preghiera viene confermata in questo secondo testo? Perché? Esponi le tue considerazioni in massimo 20 righe.
10. Scrivere per descrivere Unendo gli elementi già presenti in Preghiera (▶ T2, p. 409) a quelli di questa poesia, delinea un ritratto complessivo di Anna Picchi in massimo 15 righe.
SPUNTI DI RICERCA interdisciplinare
LETTERATURA E…
Leggi il sonetto di Dante Tanto gentile e tanto onesta pare, dedicato alla donna amata, Beatrice, e confronta il modo in cui i due poeti, Dante e Caproni, lodano le due donne. Esponi oralmente le tue impressioni in circa cinque minuti.
SPUNTI PER discutere IN CLASSE
La madre di Caproni faceva un lavoro che oggi non esiste quasi più, quello della ricamatrice. Qualcuno dei tuoi parenti, genitori, nonni o zii, svolge o svolgeva una professione ormai scomparsa o in via di sparizione? Quale?
La dolce fiamma - volume B
Poesia e teatro