T6 - Nazim Hikmet, Alla vita (da Poesie d’amore)
T6
Nazim Hikmet
Alla vita
- Tratto da Poesie d’amore, 1963
- Lingua originale turco
- Metro versi liberi
La poesia viene scritta in carcere, nel 1948, ed esce nel 1963 in Poesie d’amore. Nel libro si raccolgono versi scritti in vari momenti della vita del poeta, sull’amore, sulla rivoluzione, sull’impegno sociale. Alla vita è un vibrante invito al lettore ad affrontare l’esistenza terrena con intensità e pienezza.
Audiolettura
La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio, senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell’al di là.
5 Non avrai altro da fare che vivere.
La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro, ad esempio, le mani legate,
10 o dentro un ▶ laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
15 che nulla è più bello, più vero della vita.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant’anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
20 ma perché non crederai alla morte
pur temendola
e la vita sulla bilancia peserà di più.
Nazim Hikmet, Poesie d’amore, trad. di J. Lussu, Lerici, Milano 1961
A tu per tu con il testo
Come dobbiamo vivere? In che cosa è necessario credere? Qual è il senso, la direzione della nostra esistenza? Le risposte possibili sono infinite: religioni e ideologie propongono diverse visioni, sistemi divergenti, modelli inconciliabili tra loro. Dobbiamo cercare dentro di noi o è meglio ascoltare i maestri? Serve un progetto a lungo termine o è opportuno cogliere l’attimo? Sono alternative senza risposta univoca, perché la vita è imprevedibile e complessa, e non esistono formule capaci di racchiuderla. Di una cosa, però, possiamo essere sicuri: vivere è una faccenda impegnativa e bellissima, che richiede profonda coerenza e vivace entusiasmo, anche e soprattutto di fronte all’ingiustizia. Le parole del poeta, a un tempo appassionate e sagge, ci esortano alla responsabilità nei confronti di noi stessi e degli altri, e sono animate da un fervore vitale che nessuna malvagità, nessuna paura riuscirà mai a spegnere.
Analisi
Nella seconda strofa, il poeta evoca, contrapposte alla vivacità dello scoiattolo, immagini dure di libertà negata, come quella di un uomo schiacciato contro un muro (v. 9), con le mani legate. È impossibile non associare questa figura alla biografia dell’autore: il testo è stato scritto durante la sua ingiusta detenzione, causata non da crimini o malefatte, ma dalle sue critiche al potere. Ma com’è possibile, ci chiediamo a questo punto, continuare a prendere sul serio (v. 8) la propria vita anche in carcere? Senza la libertà, come possiamo mantenerci responsabili di noi stessi visto che, di noi stessi, non siamo più padroni?
La risposta, sembra dire il poeta, è in una forma di libertà che nessuno ci può negare fino in fondo. Con un sorprendente parallelo, vengono accostati, nella seconda strofa, il carcerato e lo scienziato col camice bianco e grandi occhiali (v. 11). Entrambi hanno in comune l’impegno della ricerca: il detenuto politico perché vuole la giustizia sociale; lo studioso perché persegue certezze scientifiche. Nel chiuso del carcere o del laboratorio (v. 10), essi mantengono nel profondo della loro coscienza la preziosa libertà interiore che, nonostante difficoltà e ingiustizie, coglie il bello (v. 15) e il vero (v. 15) della vita. Troppo preziosa per non essere condivisa con gli altri, questa libertà interiore va assolutamente custodita, a rischio di sacrificare la propria vita per quella dei nostri simili, anche se non ne conosciamo nemmeno la faccia (v. 13).
Laboratorio sul testo
Comprendere
1. A chi si rivolge il poeta?
- a Alla moglie.
- b A un compagno di cella.
- c A suo padre.
- d A tutti i possibili lettori singolarmente.
- e A suo figlio.
2. Gli uomini di cui non conoscerai la faccia (v. 13) sono
- a i carcerieri del poeta.
- b tutti gli uomini del mondo, l’umanità nella sua interezza.
- c i famigliari del poeta, di cui egli, dopo tanti anni di detenzione, ha scordato i lineamenti.
- d il carcerato e lo scienziato della seconda strofa.
- e i figli dei suoi figli, che erediteranno gli ulivi.
3. che cosa si riferisce il poeta nell’affermare pur temendola (v. 21)?
- a Alla faccia degli uomini sconosciuti.
- b Alla vita.
- c Alla morte.
- d Alla libertà.
- e Alla bilancia.
Analizzare e interpretare
4. La vita sulla bilancia / peserà di più (v. 22) è una metafora. Spiegala con parole tue.
5. Le tre strofe che compongono la poesia ripetono il verso Prendila sul serio (vv. 2, 7, 16), come se fosse un ritornello. Di quale figura retorica si tratta?
- a Una sineddoche.
- b Una sinestesia.
- c Un’anafora.
- d Un chiasmo.
6. La figura retorica dell’esercizio precedente è utilizzata in altri punti del testo: trovala e prova a spiegare perché il poeta la usa in maniera così vistosa. Puoi individuare una ragione di tipo espressivo e una ragione di tipo formale.
7. Come puoi descrivere il tono prevalente della poesia?
- a Elegiaco e malinconico.
- b Epico ed eroico.
- c Comico e divertente.
- d Assertivo e imperativo.
- e Nessuno dei precedenti.
8. Anche se la poesia è scritta in versi liberi, possiamo chiaramente distinguere tre strofe. In assenza di una struttura metrica fissa, qual è secondo te il criterio sulla base del quale il poeta distingue le tre parti del suo testo?
- a Il ritmo che si ripete sempre uguale per tre volte.
- b Le tre immagini che cambiano a ogni nuovo concetto.
- c La ripetizione dello stesso concetto con immagini diverse.
- d Non c’è un elemento se non la divisione casuale del testo.
Competenze linguistiche
9. Associa alle seguenti subordinate la corrispondente funzione logica, tenendo presente che ci sono due denominazioni in più e che puoi usare la stessa denominazione per due frasi diverse.
- a) Prendila su serio […] a tal punto che
- b) pur temendola
- c) affinché vivano gli uomini
- d) perché restino ai tuoi figli
1) Concessiva
2) Consecutiva
3) Oggettiva
4) Relativa
5) Finale
10. I seguenti aggettivi sono legati al concetto di “vita”. Individuane il contrario e il sostantivo a cui si adattano meglio.
|
A) pigro B) inessenziale C) spento |
1) bambino 2) colore 3) questione |
P@ROLE in rete
Rileggi il testo e sintetizza il concetto principale della poesia in massimo 5 righe, come se fosse un tweet. Poi, come in un post su Facebook, spiega perché sei o non sei d’accordo con il poeta, in massimo 10 righe.
La dolce fiamma - volume B
Poesia e teatro