1. LA POESIA E IL PENSIERO
È opinione comune che, all’interno del nostro animo, il lato emotivo sia nettamente separato da quello razionale e che la riflessione e l’analisi non possano convivere con i sentimenti e la creatività. Vista in quest’ottica, la nostra esistenza appare come un eterno, indissolubile conflitto tra ragione, calcolo, spirito pratico da una parte e passione, intuizione, facoltà immaginativa dall’altra. Ma le cose stanno davvero così? Ci sono buone, ottime ragioni per dubitarne: quando l’essere umano percepisce o si esprime, non entrano talvolta in gioco facoltà diverse e perfino opposte? In effetti, nell’argomentazione più ferrea e matematica può nascondersi l’estro dell’immaginazione, mentre la visione più lambiccata e astrusa può contenere aspetti logici, magari non avvertibili al primo sguardo.
Ciò spiega perché i poeti, anche se sono spesso rappresentati come individui fantasiosi, con la testa fra le nuvole, lontani anni luce da ogni visione razionale della realtà, siano capaci di utilizzare i versi come un formidabile strumento di conoscenza e di meditazione intellettuale.