T2 - Saffo, A me pare uguale agli dèi
T2
Saffo
A me pare uguale agli dèi
- frammento 31 Voigt
- Lingua originale greco antico
- Metro due terzine e due quartine di versi liberi
La poetessa vede la donna amata ridere e scherzare con un uomo, forse il suo fidanzato e futuro marito. La passione che si scatena nel suo cuore – ardente di desiderio e probabilmente anche di invidia – è simile a una violenta malattia che colpisce l’intero organismo, sconvolgendo i sensi e fiaccando lo spirito.
Audiolettura
A me pare uguale agli dèi
chi a te vicino così dolce
suono ascolta mentre tu parli
e ridi amorosamente. Subito a me
5 il cuore si agita nel petto
solo che appena ti veda, e la voce
si perde nella lingua ▶ inerte.
Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,
e ho buio negli occhi e il rombo
10 del sangue alle orecchie.
E tutta in sudore e tremante
come erba patita scoloro:
e morte non pare lontana
a me rapita di mente.
Saffo, A me pare uguale agli dèi, trad. di S. Quasimodo, in S. Quasimodo, Tutte le poesie, Mondadori, Milano 1995
A tu per tu con il testo
Nonostante siano trascorsi molti secoli, la lirica di Saffo è ancora decisamente attuale. Prima di essere un topos letterario, la “malattia d’amore”, infatti, è un’esperienza molto comune, almeno quanto l’influenza. Rossore, cuore in gola, attacco di risa, depressione cronica, fame compulsiva o inappetenza… I sintomi sono svariati e dipendono dal soggetto, ma l’agente patogeno è sempre lo stesso: il desiderio di una persona. Oppure: il desiderio che un’altra persona ci desideri come noi desideriamo lei; o, peggio, come lei ci sembra desiderare gli altri. La poesia, appunto, parte da una scena in cui la donna amata da Saffo si intrattiene serenamente con un uomo. La poetessa vede, e non è affatto contenta… La passione, in effetti, è a volte legata a doppio filo all’invidia e alla gelosia: guardare l’oggetto dei nostri desideri divertirsi con un altro o un’altra pretendente può essere molto doloroso. Addirittura disperante: la coppia ci sembrerà sempre al culmine di una felicità assoluta, che invece a noi è del tutto preclusa. La potenza della passione – che spesso ci stringe come una fortissima tenaglia – deriva anche da sentimenti meno “nobili” come questi. Riconoscerlo non fa diventare l’amore meno degno di essere vissuto: soltanto, ci aiuta a non idealizzarlo troppo, rendendoci più pronti ad affrontare le sue avventure.
Analisi
La seconda parte del componimento, che occupa i rimanenti dieci versi (4-14), è dedicata alla tempesta interiore che sconvolge la poetessa, la quale in antitesi sottolinea la condizione di serenità della coppia e il forte disagio provocato in lei dalla passione. Il movente dello sgomento amoroso, infatti, può derivare tanto dalla bellezza della donna – che però non è descritta direttamente, ma affidata all’immaginazione del lettore – quanto dal senso di esclusione e di invidia generato dalla visione degli amanti. La gelosia e la passione si mescolano, scatenando un vero e proprio terremoto psicofisico.
Tali sintomi, lungi dall’essere esagerazioni romantiche, ricalcano con precisione quanto gli antichi trattati di medicina riportano a proposito di varie patologie: sono, cioè, tecnicismi del linguaggio medico di allora. Saffo, dunque, descrive l’eros in un climax ascendente come una malattia dell’anima, che si esprime con violenza attraverso manifestazioni somatiche: tachicardia (il cuore si agita nel petto, v. 5), mutismo, arrossimento (Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle, v. 8), annebbiamento della vista, acufene (il rombo / del sangue alle orecchie, vv. 9-10), sudorazione, brividi, pallore (grazie alla similitudine con l’erba inaridita, v. 12) e stordimento (a me rapita di mente, v. 14).
Laboratorio sul testo
Comprendere
1. Individua correttamente la dispositio della materia (la successione di temi/argomenti) all’interno del componimento, specificando anche i versi corrispondenti.
- a) Descrizione dei sintomi psicofisici della passione e della gelosia
- b) Acme della sofferenza amorosa
- c) Presentazione della situazione concreta
2. Il chi del secondo verso è riferito
- a alla donna amata.
- b alla poetessa/io lirico.
- c all’uomo che ascolta la donna amata.
- d a una domanda posta dalla poetessa all’amata.
3. L’espressione la voce si perde nella lingua inerte (vv. 6-7) significa che l’io lirico
- a non trova le parole per esprimere i suoi sentimenti.
- b ha la voce bassa e roca.
- c per l’emozione non ricorda il nome dell’amata.
- d non riesce neppure a parlare per la grande emozione.
4. L’espressione fuoco sottile (v. 8) è
- a una metafora per indicare la passione amorosa.
- b una metafora per indicare il rossore e il calore che salgono al viso.
- c un ossimoro per indicare l’agitarsi di opposte passioni nel cuore dell’innamorata.
- d un climax per indicare il crescere della passione amorosa.
5. L’espressione come erba patita scoloro (v. 12) significa
- a impallidisco come l’erba secca e ingiallita.
- b perdo il mio cuore come l’erba secca perde la vita.
- c mi piego, affranta, come l’erba secca.
- d muoio come l’erba secca.
Analizzare e interpretare
6. Perché il rivale in amore sembra un dio? La percezione dell’innamorata è realistica o no? Da che cosa è dettata?
7. Dolce suono è
- a un ossimoro.
- b un’antitesi.
- c una metafora.
- d una sinestesia.
Che cosa vuole sottolineare questa figura retorica?
8. Mentre dialoga con l’uomo uguale agli dèi la ragazza parla con dolce suono e ride amorosamente: che tipo di rapporto tra i due mettono in evidenza queste espressioni? Come puoi ricollegarlo al successivo svolgimento del testo poetico?
9. Tra le manifestazioni fisiche associate allo sconvolgimento emotivo, ve ne sono due che sembrano in contrasto: il rossore e il pallore. Rifletti su questa apparente contraddizione.
10. Le due sensazioni conclusive (lo stordimento e l’avvicinamento della morte) possono essere, secondo te, assimilate fra loro? Perché?
Competenze linguistiche
11. Coordinazione e subordinazione. Il chi al secondo verso è
- a pronome relativo.
- b pronome doppio (dimostrativo + relativo).
- c pronome interrogativo.
- d congiunzione.
Sostituiscilo con un’espressione corrispondente.
12. Coordinazione e subordinazione. Fai la parafrasi dei primi sette versi, facendo attenzione a ricostruire correttamente l’ordine dei costituenti nella frase. L’esercizio può essere svolto in due modalità differenti.
a) Comincia la parafrasi con “Mi pare”.
b) Comincia la parafrasi con “Colui che”.
13. Lessico. La polisemia. Il termine sottile, qui riferito al fuoco, può avere molteplici significati a seconda del nome a cui si riferisce. Ti proponiamo una serie di nomi: trova un sinonimo dell’aggettivo “sottile” che sia adatto e scrivi una frase per ciascuna espressione.
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Sinonimo | Frase |
a) tessuto sottile |
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b) Un arbusto sottile |
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c) Una battuta sottile |
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d) corporatura sottile |
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e) Un’argomentazione sottile |
Produrre
14. Scrivere per raccontare Che cosa si staranno dicendo la ragazza amata da Saffo e l’uomo uguale agli dèi? Inventa un dialogo fra i due (massimo 25 righe) immaginando che:
a) l’uomo stia corteggiando la ragazza e lei sia sensibile al corteggiamento;
b) l’uomo stia corteggiando la ragazza e lei sia ritrosa.
15. Scrivere per confrontare Petrarca e Saffo (▶ T1, p. 160) danno entrambi voce a una passione amorosa dolorosa e tormentata: in che cosa le due concezioni dell’amore sono simili e in che cosa differiscono? Esponi le tue considerazioni facendo precisi riferimenti ai due testi (massimo 25 righe).
SPUNTI DI RICERCA interdisciplinare
Storia
Il tiaso era una sorta di scuola per le giovani delle classi sociali più elevate, in cui si imparava anche a leggere e scrivere, a danzare e a suonare. Eppure, la condizione della donna nell’antica Grecia non era tutta rose e fiori: fai una ricerca su questo tema, cercando in particolare di tratteggiare le differenze di trattamento e di considerazione tra le donne ateniesi e quelle spartane. Esponi oralmente in circa cinque minuti.
SPUNTI PER discutere IN CLASSE
La descrizione che Saffo fa degli effetti psicofisici della passione amorosa e della gelosia ti sembra veritiera e ancora attuale oppure no?
La dolce fiamma - volume B
Poesia e teatro