T4 - ANALISI ATTIVA - Vladimir Majakovskij, Il poeta è un operaio (da L’arte della Comune)
analisi attiva
T4
Vladimir Majakovskij
Il poeta è un operaio
- Tratto da L’arte della Comune, 1918
- Lingua originale russo
- Metro versi liberi
Che senso ha spendere ore, intere giornate per scrivere una manciata di versi? Non sarebbe meglio andare in fabbrica e costruire qualcosa di più concreto? No. Majakovskij pensa che in realtà il poeta sia del tutto simile all’operaio. Entrambi rendono un servizio prezioso alla società.
Audiolettura
Gridano al poeta:
«Davanti a un tornio ti vorremmo vedere!
Cosa sono i versi?
Parole inutili!
5 Certo che per lavorare fai il sordo».
A noi,
forse,
il lavoro
più d’ogni altra occupazione sta a cuore.
10 Sono anch’io una fabbrica.
E se mi mancano le ciminiere,
forse,
senza di esse,
ci vuole ancor più coraggio.
15 Lo so:
voi non amate le frasi oziose.
Quando tagliate del legno, è per farne dei ciocchi.
E noi,
non siamo forse degli ebanisti?
20 Il legno delle teste dure noi intagliamo.
Certo,
la pesca è cosa rispettabile.
Tirare le reti,
e nelle reti storioni, forse!
25 Ma il lavoro del poeta non è da meno:
è pesca d’uomini, non di pesci.
Fatica enorme è bruciare agli altiforni,
temprare i metalli sibilanti.
Ma chi
30 oserà chiamarci pigri?
Noi limiamo i cervelli con la nostra lingua affilata.
Chi è superiore: il poeta
o il tecnico
che porta
35 gli uomini a vantaggi pratici?
Sono uguali.
I cuori sono anche motori.
L’anima è un’abile forza motrice.
Siamo uguali.
40 Compagni d’una massa operaia.
▶ Proletari di corpo e di spirito.
Soltanto uniti
abbelliremo l’universo,
l’avvieremo a tempo di marcia.
45 Contro la marea di parole innalziamo una diga.
All’opera!
Al lavoro nuovo e vivo!
E gli oziosi oratori,
al mulino!
50 Ai mugnai!
Che l’acqua dei loro discorsi faccia girare le macine.
Vladimir Majakovskij, Poesie, trad. di M. Roncali Doria, Newton Compton, Roma 1994
A tu per tu con il testo
A che cosa serve la poesia? Prima delle risposte, nel testo di Majakovskij conta la domanda. Una domanda che, prima o poi, chiunque scriva o legga versi si è sentito porre. Perché farlo? Non è meglio lavorare, imparare una lingua, viaggiare? Nessuno lo impedisce, per la verità, e i poeti vivono come chiunque altro; anzi, le loro esperienze spesso diventano la vera fonte di ispirazione, il combustibile che accende i componimenti. Certo la poesia non offre vantaggi materiali, e non ha ricadute immediate pratiche come altre attività. E con ciò? Possiede un potere che sarebbe miope sottovalutare: è in grado di instillare idee alle quali non avevamo mai pensato, è in grado di causare emozioni che ci scuotono intensamente, è in grado di rivelarci qualcosa di noi stessi che non conoscevamo. Ci arricchisce: talvolta in un modo poco evidente, ma profondo.
Analisi ATTIVA
1. Quali accuse vengono rivolte al poeta? (sono possibili più risposte)
- a Le poesie sono inutili.
- b La poesia è nociva.
- c Il poeta non ha voglia di lavorare.
- d Il poeta guadagna troppo.
- e Le poesie sono incomprensibili.
2. L’espressione Sono anch’io una fabbrica (v. 10) è
- a un’iperbole.
- b un ossimoro.
- c una perifrasi.
- d una metafora.
3. Qual è la “materia prima” su cui lavora il poeta?
- a Le menti degli uomini.
- b I cuori degli uomini.
- c Le speranze degli uomini.
- d La lingua degli uomini.
Laboratorio sul testo
COMPETENZE LINGUISTICHE
7. Il linguaggio figurato. Il verbo temprare significa “trattare i metalli per renderli più duri e resistenti”; se usato in senso figurato può essere associato anche alle persone con il significato più generico di “rendere forte, irrobustire”. Ecco una serie di verbi che hanno anche un uso figurato: controllane i significati sul dizionario, poi scrivi sul quaderno una frase in cui li usi in senso proprio e una in cui li usi in senso figurato.
tuonare • finire • ardere • cantare • emergere • scaldare
PRODURRE
8. Scrivere per esprimere Imitando lo stile di Majakovskij, prova a inventare altri paragoni tra lavoratori e poeti (massimo 15 righe).
9. Scrivere per confrontare Confronta questo testo con le liriche di Baudelaire (▶ T2, p. 94) e di Palazzeschi (▶ T3, p. 98): come cambia il rapporto del poeta con il suo pubblico? Esponi le tue considerazioni argomentandole (massimo 25 righe).
SPUNTI PER discutere IN CLASSE
La dolce fiamma - volume B
Poesia e teatro