LA VOCE DEI MODERNI - Da Ovidio a Shakespeare

LA VOCE DEI MODERNI

Da Ovidio a Shakespeare

La storia di un amore impossibile tra due giovani appartenenti a famiglie in disaccordo tra loro costituisce un motivo ricorrente in letteratura, che ha trovato la sua canonizzazione nella tragedia Romeo e Giulietta di William Shakespeare, la quale deve molto a Ovidio e ad altre fonti di età medievale e moderna.

La struttura della trama si trova, infatti, nella novella di Mariotto e Ganozza di Masuccio Salernitano (1410 ca. - 1475), pubblicata nel 1476 e ambientata a Siena: la storia tratta di un matrimonio segreto, dell’esilio di Mariotto e del matrimonio forzato di Ganozza. Alla fine Mariotto viene decapitato e Ganozza muore di dolore. Diversamente da Shakespeare, in Masuccio la relazione tra i due giovani ha ancora molto di spensierato ed è ben lontana dall’assumere il pathos che contraddistingue il rapporto tra Romeo e Giulietta.

Un ulteriore passaggio nella tradizione della storia degli innamorati infelici è nella Historia novellamente ritrovata di due nobili amanti di Luigi Da Porto (1485-1529), pubblicata attorno al 1530: i personaggi assumevano il nome di Romeus e Giulietta e l’azione era spostata da Siena a Verona. La trama, poi, acquistava alcuni momenti decisivi consacrati di lì a poco da Shakespeare, come l’uccisione di un cugino della ragazza per mano di Romeo, l’espulsione di quest’ultimo dalla città e la fine tragica di entrambi che vede Romeo darsi la morte con un veleno e Giulietta trafiggersi con un pugnale.

La seconda metà del Cinquecento fu un’età d’oro per la storia dei due innamorati: ripresa in Italia da Matteo Bandello, in Inghilterra fu oggetto di un poema narrativo di Arthur Brooke (1562), che reinvemtò il personaggio della balia di Giulietta.

Per il dramma Romeo and Juliet di William Shakespeare (1564-1616) fu fonte privilegiata proprio il recente poema di Brooke. Shakespeare pone in primo piano la storia d’amore tra Romeo e Giulietta, due ragazzi che appartengono a due famiglie veronesi in lotta tra loro, Montecchi e Capuleti. Il giorno in cui i giovani devono sposarsi in segreto, Romeo viene coinvolto in una rissa e, fuori di sé per l’assassinio di un amico, uccide a sua volta Tebaldo, cugino di Giulietta: deve così fuggire a Mantova prima di poter celebrare le nozze. Nel frattempo Giulietta viene costretta dalla famiglia a prendere come marito un ricco gentiluomo di nome Paride. Frate Lorenzo, esperto in erbe mediche e confessore della ragazza, escogita allora una soluzione per evitare che Giulietta sfugga al matrimonio imposto senza destare scandali: le consegna una pozione in grado di portarla a uno stato di morte apparente per quarantadue ore; contemporaneamente manda un fidato messaggero da Romeo per metterlo al corrente del piano. Il piano, però, non funziona. Giulietta beve la pozione e si addormenta così profondamente da sembrare morta: la famiglia ne depone il corpo nella tomba della famiglia. Romeo, invece, non viene raggiunto dal messo di frate Lorenzo, bensì da un proprio servitore che gli comunica la supposta morte dell’amata. Distrutto dal dolore, Romeo si precipita nella cripta dov’è Giulietta e, credendola morta, si avvelena pronunciando una frase divenuta famosa: «E così con un bacio io muoio» (Thus with a kiss I die). Quando la ragazza si sveglia, compreso l’accaduto, disperata si uccide trafiggendosi con il pugnale del suo amato, al quale si unisce nella morte.

Una vicenda immortale come quella di Romeo e Giulietta, che come hai visto arriva – in letteratura – da molto lontano, può essere ambientata in qualsiasi epoca e sotto qualunque cielo. Così ha pensato Baz Luhrmann, il regista di Romeo + Giulietta (1996): a Los Angeles, a Verona Beach, negli anni Novanta, due potenti famiglie di industriali sono in guerra tra loro. Tra sparatorie e inseguimenti in auto la trama e i dialoghi restano per la maggior parte fedeli alla versione shakespeariana che da secoli incanta gli innamorati.

La dolce fiamma - volume C
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