Le divinità maggiori del pantheon greco sono i dodici dèi olimpi, che risiedono sulla cima del monte Olimpo nella Grecia settentrionale. Loro sovrano è Zeus, a Roma Giove, dio del cielo e del tuono. Figlio del titano Crono e della titanide Rea, era il più giovane dei suoi fratelli e sorelle: Estia, Demetra, Era, Ade e Poseidone. Alla nascita fu sottratto al padre che avrebbe voluto ucciderlo per evitare che si avverasse la profezia secondo cui uno dei figli gli avrebbe tolto il trono. Nascosto dalla madre Rea sul monte Ida a Creta, fu nutrito dalla ninfa Adrastea con il latte della capra Amaltea. Una volta divenuto adulto, tolse finalmente il potere al padre Crono, assumendo il potere sugli altri dèi.
Zeus è sposato con Era, la romana Giunone, dea tutelare del matrimonio e della fedeltà coniugale; nonostante ciò, egli è protagonista di moltissime avventure extraconiugali. La moglie rappresenta, invece, la maggior divinità femminile dell’Olimpo; figlia di Crono, è allo stesso tempo sorella e sposa di Zeus. Tra i figli delle relazioni clandestine del marito odia soprattutto Eracle, nato da Zeus e dalla mortale Alcmena.
Demetra, la romana Cerere, altra sorella di Zeus ed Era, è la dea dell’agricoltura e presiede al ciclo delle stagioni. Dopo che il dio Ade le rapisce la figlia Persefone, conducendola negli Inferi, Demetra la cerca disperatamente, finché le divinità non giungono a un compromesso: Persefone avrebbe trascorso l’autunno e l’inverno nel regno dei morti, la primavera e l’estate sulla Terra, determinando l’alternanza delle stagioni.
Altro fratello di Zeus è Poseidone, dio del mare e dei terremoti, corrispondente al romano Nettuno. Il suo simbolo è il tridente.
Non appartiene alla prima generazione di dèi olimpi, in quanto figlio di Zeus e Latona, il dio Apollo: dio delle arti, della musica, della poesia e padre del dio della medicina Asclepio, a Roma Esculapio. È spesso descritto come un arciere in grado di scatenare terribili pestilenze. Protettore del tempio di Delfi, Apollo è associato al culto del Sole e venerato come dio oracolare in grado di rivelare il futuro agli esseri umani per il tramite della sua sacerdotessa, la Pizia.
Sorella gemella di Apollo è Artemide, la romana Diana, dea della caccia, degli animali selvatici, della vegetazione, protettrice della verginità. Abita nei boschi ed è raffigurata armata di arco e faretra, spesso in compagnia di un cane e di un séguito di ninfe.
Figlia di Zeus è anche Atena, a Roma Minerva, la dea della sapienza, delle arti femminili e della strategia militare. Nata dalla testa di Zeus, è rappresentata spesso con la civetta e con l’ulivo, suoi simboli sacri.
Se Apollo rappresenta il lato solare e armonico della civiltà classica, Dioniso costituisce invece il dio dell’ebbrezza, del disordine e della liberazione dei sensi. È in genere accompagnato da un corteo chiamato tiaso, composto dalle sue sacerdotesse (dette Menadi o Baccanti, donne in preda a frenesia estatica), bestie feroci, satiri (uomini barbuti con orecchi, corna, coda e zampe caprine o equine). Identificato a Roma con Bacco, incarna la forza primigenia del vivere, intesa come potenza frenetica e irrazionale.
Afrodite, la romana Venere, figlia di Zeus e Dione, è la dea greca dell’amore, nel significato più vasto della parola. Essa incarna l’attrazione reciproca delle singole parti dell’universo a fini riproduttivi. Assimilabile alla dea Ishtar babilonese e all’Astarte fenicia, è legata all’isola di Cipro, nella quale i Greci identificavano il luogo della sua nascita, precisamente nel mare prospiciente la città di Pafos. Un’altra delle più antiche sedi del suo culto fu l’isola di Citera, a sud del Peloponneso.
Messaggero degli dèi è Hermes, il romano Mercurio, dio del commercio, protettore dei viandanti e dei ladri. Rappresentato con una verga (caduceo) e i sandali alati, è detto “psicopompo”, cioè guida delle anime dirette all’aldilà. Appartiene anche lui alla seconda generazione olimpia, in quanto figlio di Zeus e Maia. Con Driope genera il figlio Pan, che diviene dio della natura e inventore del flauto.
Fabbro degli dèi, dio del fuoco e della metallurgia è il dio Efesto, a Roma Vulcano. Considerato figlio della sola Era oppure di Era e di Zeus, ha come simboli il fuoco e l’incudine. Efesto è un dio zoppo ed esistono diversi miti che spiegano l’origine della sua infermità.
Figlio di Zeus ed Era, infine, è Ares, il romano Marte, dio della guerra intesa nei suoi aspetti più violenti e brutali.
Non appartiene ai dodici dèi olimpi, perché risiede nell’oltretomba, il dio Ade, il romano Plutone, fratello di Zeus e dio degli Inferi, delle ombre e dei morti, sposato con Persefone. Raffigurato in modo simile a Zeus, ma con tratti più cupi nel volto, è accompagnato in genere dal cane a tre teste Cerbero.