T2 - Davide e Golia (da 1 Samuele 17,1-51)

T2

Davide e Golia

  • Tratto da 1 Samuele 17,1-51

I due libri di Samuele raccontano alcuni eventi fondamentali della storia d’Israele, compresi tra l’instaurazione del regno a opera di Saul dopo l’età dei Giudici, la conquista di Gerusalemme da parte del re Davide (1000-961 a.C.) e l’unificazione di Giuda e Israele sotto la sua guida. Sia la storia di Samuele sia quella di Saul, primo re di Israele, costituiscono soprattutto un punto di passaggio per arrivare a Davide: guerriero, poeta, considerato l’autore di molti Salmi, egli è un personaggio complesso, crudele e generoso al tempo stesso. Nel brano che segue, Davide, prescelto da Samuele a succedere al trono di Saul, si cimenta in un’impresa divenuta celebre contro il gigante filisteo Golia.

1 I Filistei radunarono di nuovo le loro truppe per la guerra, si radunarono a Soco di Giuda e si accamparono tra Soco e Azekà, a Efes-Dammìm. 2 Anche Saul e gli Israeliti1 si radunarono e si accamparono nella valle del Terebinto2 e si schierarono a battaglia contro i Filistei. 3 I Filistei stavano sul monte da una parte, e Israele sul monte dall’altra parte, e in mezzo c’era la valle.

4 Dall’accampamento dei Filistei uscì uno sfidante, chiamato Golia, di Gat;3 era alto sei cubiti e un palmo.4 5 Aveva in testa un elmo di bronzo ed era rivestito di una corazza a piastre, il cui peso era di cinquemila sicli di bronzo.5 6 Portava alle gambe schinieri6 di bronzo e un giavellotto di bronzo tra le spalle. 7 L’asta della sua lancia era come un cilindro di tessitori7 e la punta dell’asta pesava seicento sicli di ferro; davanti a lui avanzava il suo scudiero. 8 Egli si fermò e gridò alle schiere d’Israele: «Perché siete usciti e vi siete schierati a battaglia? Non sono io Filisteo e voi servi di Saul? Sceglietevi un uomo che scenda contro di me. 9 Se sarà capace di combattere con me e mi abbatterà, noi saremo vostri servi. Se invece prevarrò io su di lui e lo abbatterò, sarete voi nostri servi e ci servirete». 10 Il Filisteo aggiungeva: «Oggi ho sfidato le schiere d’Israele. Datemi un uomo e combatteremo insieme». 11 Saul e tutto Israele udirono le parole del Filisteo; rimasero sconvolti ed ebbero grande paura.

12 Davide era figlio di un Efrateo8 di Betlemme di Giuda chiamato Iesse,9 che aveva otto figli. Al tempo di Saul, quest’uomo era un vecchio avanzato negli anni. 13 I tre figli maggiori di Iesse erano andati con Saul in guerra. Di questi tre figli, che erano andati in guerra, il maggiore si chiamava Eliàb, il secondo Abinadàb, il terzo Sammà. 14 Davide era ancora giovane quando questi tre più grandi erano andati dietro a Saul. 15 Egli andava e veniva dal seguito di Saul e pascolava il gregge di suo padre a Betlemme.

16 Il Filisteo si avvicinava mattina e sera; continuò così per quaranta giorni. 17 Ora Iesse disse a Davide, suo figlio: «Prendi per i tuoi fratelli questa misura di grano tostato e questi dieci pani e corri dai tuoi fratelli nell’accampamento. 18 Al comandante di migliaia porterai invece queste dieci forme di formaggio. Informati della salute dei tuoi fratelli e prendi la loro paga. 19 Essi con Saul e tutto l’esercito d’Israele sono nella valle del Terebinto, a combattere contro i Filistei». 20 Davide si alzò di buon mattino: lasciò il gregge a un guardiano, prese il carico e partì come gli aveva ordinato Iesse. Arrivò ai carriaggi10 quando le truppe uscivano per schierarsi e lanciavano il grido di guerra. 21 Si disposero in ordine Israele e i Filistei: schiera contro schiera. 22 Davide si liberò dei bagagli consegnandoli al custode, poi corse allo schieramento e domandò ai suoi fratelli se stavano bene. 23 Mentre egli parlava con loro, ecco lo sfidante, chiamato Golia il Filisteo, di Gat. Avanzava dalle schiere filistee e tornò a dire le sue solite parole e Davide le intese. 24 Tutti gli Israeliti, quando lo videro, fuggirono davanti a lui ed ebbero grande paura.

25 Ora un Israelita disse: «Vedete quest’uomo che avanza? Viene a sfidare Israele. Chiunque lo abbatterà, il re lo colmerà di ricchezze, gli darà in moglie sua figlia ed esenterà la casa di suo padre da ogni gravame11 in Israele». 26 Davide domandava agli uomini che gli stavano attorno: «Che faranno dunque all’uomo che abbatterà questo Filisteo e farà cessare la vergogna da Israele? E chi è mai questo Filisteo incirconciso12 per sfidare le schiere del Dio vivente?». 27 Tutti gli rispondevano la stessa cosa: «Così e così si farà all’uomo che lo abbatterà». 28 Lo sentì Eliàb, suo fratello maggiore, mentre parlava con quegli uomini, ed Eliàb si irritò con Davide e gli disse: «Ma perché sei venuto giù e a chi hai lasciato quelle poche pecore nel deserto? Io conosco la tua boria13 e la malizia14 del tuo cuore: tu sei venuto giù per vedere la battaglia». 29 Davide rispose: «Che cosa ho dunque fatto? Era solo una domanda». 30 Si allontanò da lui, andò dall’altra parte e fece la stessa domanda, e tutti gli diedero la stessa risposta.

31 Sentendo le domande che Davide faceva, le riferirono a Saul e questi lo fece chiamare. 32 Davide disse a Saul: «Nessuno si perda d’animo a causa di costui. Il tuo servo andrà a combattere con questo Filisteo». 33 Saul rispose a Davide: «Tu non puoi andare contro questo Filisteo a combattere con lui: tu sei un ragazzo e costui è uomo d’armi fin dalla sua adolescenza». 34 Ma Davide disse a Saul: «Il tuo servo pascolava il gregge di suo padre e veniva talvolta un leone o un orso a portar via una pecora dal gregge. 35 Allora lo inseguivo, lo abbattevo e strappavo la pecora dalla sua bocca. Se si rivoltava contro di me, l’afferravo per le mascelle, l’abbattevo e lo uccidevo. 36 Il tuo servo ha abbattuto il leone e l’orso. Codesto Filisteo non circonciso farà la stessa fine di quelli, perché ha sfidato le schiere del Dio vivente». 37 Davide aggiunse: «Il Signore che mi ha liberato dalle unghie del leone e dalle unghie dell’orso, mi libererà anche dalle mani di questo Filisteo». Saul rispose a Davide: «Ebbene va’ e il Signore sia con te». 38 Saul rivestì Davide della sua armatura, gli mise in capo un elmo di bronzo e lo rivestì della corazza. 39 Poi Davide cinse la spada di lui sopra l’armatura e cercò invano di camminare, perché non aveva mai provato. Allora Davide disse a Saul: «Non posso camminare con tutto questo, perché non sono abituato». E Davide se ne liberò. 40 Poi prese in mano il suo bastone, si scelse cinque ciottoli lisci dal torrente e li pose nella sua sacca da pastore, nella bisaccia15; prese ancora in mano la fionda e si avvicinò al Filisteo.

41 Il Filisteo avanzava passo passo, avvicinandosi a Davide, mentre il suo scudiero lo precedeva. 42 Il Filisteo scrutava Davide e, quando lo vide bene, ne ebbe disprezzo, perché era un ragazzo, fulvo16 di capelli e di bell’aspetto. 43 Il Filisteo disse a Davide: «Sono io forse un cane, perché tu venga a me con un bastone?». E quel Filisteo maledisse Davide in nome dei suoi dèi. 44 Poi il Filisteo disse a Davide: «Fatti avanti e darò le tue carni agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche». 45 Davide rispose al Filisteo: «Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l’asta. Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti,17 Dio delle schiere d’Israele, che tu hai sfidato. 46 In questo stesso giorno, il Signore ti farà cadere nelle mie mani. Io ti abbatterò e ti staccherò la testa e getterò i cadaveri dell’esercito filisteo agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche; tutta la terra saprà che vi è un Dio in Israele. 47 Tutta questa moltitudine saprà che il Signore non salva per mezzo della spada o della lancia, perché del Signore è la guerra ed egli vi metterà certo nelle nostre mani». 48 Appena il Filisteo si mosse avvicinandosi incontro a Davide, questi corse a prendere posizione in fretta contro il Filisteo. 49 Davide cacciò la mano nella sacca, ne trasse una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il Filisteo in fronte. La pietra s’infisse nella fronte di lui che cadde con la faccia a terra. 50 Così Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra, colpì il Filisteo e l’uccise, benché Davide non avesse spada. 51 Davide fece un salto e fu sopra il Filisteo, prese la sua spada, la sguainò e lo uccise, poi con quella gli tagliò la testa. I Filistei videro che il loro eroe era morto e si diedero alla fuga.


1 Samuele 17,1-51, in La Sacra Bibbia, CEI 2008

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A tu per tu con il testo

C’è tanto della spiritualità biblica nell’episodio di Davide, giovane dotato di talento che trae il suo coraggio da Dio e non ha paura di affrontare il gigante Golia, diventato il terrore dell’esercito giudaico. Il ragazzo è un semplice pastore, non ostenta alcuna arroganza, ma si lascia guidare dalla forza della fede e dallo spirito di servizio che gli ispirano la leggerezza e l’audacia con cui riesce ad avere la meglio sull’avversario. Alle volte bastano, dunque, lo spirito giusto e una freschezza d’animo, solo apparentemente irresponsabile, per abbattere i più grandi nemici e risolvere difficoltà che fino a poco prima risultavano insormontabili. La vera intelligenza è sempre umile e coraggiosa e infinitamente più capace della forza bruta; come amava dire Albert Einstein, l’immaginazione (quella che porta Davide ad affidarsi a un banale colpo di fionda) è spesso più importante della conoscenza.

Analisi

La situazione iniziale vede la classica contrapposizione di due eserciti, quello giudaico e quello dei Filistei, collocati sulla sommità di due monti divisi dalla valle del Terebinto (1-3). È dal campo dei Filistei che viene gettata la sfida, e precisamente da un personaggio gigantesco, alto più di due metri, la cui stazza poderosa è sufficiente a gettare nel terrore qualunque avversario: si tratta di Golia (4-11). Il gigante propone di affidare le sorti del conflitto all’esito di un duello tra lui e un guerriero scelto tra le file dei nemici: crescono allora la paura e lo sconcerto tra gli ebrei, guidati dal re Saul.

In questo scenario fa ingresso il personaggio di Davide, giovane figlio di Iesse (12-15), che viene inviato dal padre a consegnare grano e pane ai suoi fratelli più grandi che combattono nell’esercito di Saul (17). Iesse lascia precise istruzioni al figlio: oltre alle derrate per i fratelli maggiori, deve portare del formaggio al comandante, informarsi sulla salute dei fratelli e riscuotere la loro paga. Da buon pastore, Davide lascia così le greggi a un guardiano e giunge al campo dei fratelli in un momento delicato: da quaranta giorni, ormai, Golia sfida gli ebrei e anche ora gli eserciti si stanno schierando (20-21). Il giovane ascolta per caso le consuete parole oltraggiose che Golia rivolge agli avversari e ne intende la gravità (23).

Davide non sa capacitarsi del fatto che un guerriero senza fede, non circonciso, possa tenere sotto scacco l’esercito degli ebrei. E chi è mai questo Filisteo incirconciso per sfidare le schiere del Dio vivente? (26): la sua domanda suona provocatoria, eppure riflette un’istanza centrale della religiosità dell’Antico Testamento, una fede autentica. Unita al desiderio di vincere il premio spettante al guerriero che sconfiggerà Golia, tale fede sarà sufficiente a ispirare il coraggio necessario a sfidare il gigante (Chiunque lo abbatterà il re lo colmerà di ricchezze, gli darà in moglie sua figlia ed esenterà la casa di suo padre da ogni gravame in Israele, 25). Ci sono allora tutti gli ingredienti necessari a un’impresa eroica: un nemico temibile da abbattere, un premio, e in aggiunta la fede in Dio. Non può mancare, tuttavia, l’incredula diffidenza dei fratelli: Eliàb, più grande di Davide, rimprovera al fratello minore di aver abbandonato il gregge e insinua il sospetto che egli sia venuto al campo spinto da arroganza e malvagità per assistere alla battaglia (28).

Le continue domande di Davide destano l’interesse del re Saul, che lo fa chiamare: a lui in persona il giovane manifesta l’intenzione di sfidare il gigante (Nessuno si perda d’animo a causa di costui. Il tuo servo andrà a combattere con questo Filisteo, 32). Davide insiste sullo spirito di servizio che lo anima, rispetto al suo re e a Dio, ma Saul non può accettare che un ragazzo così giovane partecipi alla guerra. La risposta del pastore è eloquente: nel portare le greggi al pascolo, più di una volta ha affrontato orsi e leoni per strappare le pecore ai predatori (34-37). Convinto dalla determinazione dimostrata, Saul gli accorda il permesso e lo riveste della sua armatura (38), che però è costretto subito a togliere perché troppo pesante per lui, che non è abituato ad andare in guerra (39).

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Diversamente dagli altri combattenti, armati di tutto punto, Davide va ad affrontare Golia solamente con il suo bastone, cinque ciottoli lisci presi dal torrente, che ripone nella bisaccia, e una fionda (40). Il gigante non se ne capacita e ne ha disprezzo, quasi risentito di venire sfidato da un ragazzo dai capelli rossi e di bell’aspetto: Sono io forse un cane, perché tu venga a me con un bastone? (43). Alle parole tracotanti di Golia, che promette di lasciare il corpo dell’avversario in pasto agli uccelli e alle bestie, Davide risponde con la sicurezza propria di chi confida in un aiuto superiore: Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l’asta. Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti, Dio delle schiere d’Israele, che tu hai sfidato (45). Emerge nel suo discorso il rapporto stretto tra guerra e religione che si trova spesso nell’Antico Testamento: Dio è un Signore di eserciti, destinato a vincere i popoli nemici e infedeli.

Infervorato dalle sue stesse parole, con l’agilità fulminea della sua giovanissima età Davide prende un sasso dalla bisaccia, lo lancia con la fionda e colpisce Golia nella fronte, determinandone la rovinosa caduta e la morte. Il giovane pastore, armato di una pietra e di una fionda, ha così avuto la meglio sul terribile Golia, al quale ora sottrae la spada per decapitare sprezzantemente il nemico (49-51).

Laboratorio sul testo

COMPRENDERE

1. Quali eserciti si fronteggiano nel brano?


2. Chi è Golia?

  • a Un gigante filisteo.
  • b Un mostro.
  • c Il re di Israele.
  • d Un gigante circonciso.

3. Con quali istruzioni Iesse invia Davide al campo degli ebrei?


4. Che cosa determina l’interesse di Davide alle sorti del conflitto?


5. Come viene accolto Davide dai fratelli?


6. Prima di ottenere l’autorizzazione dal re Saul, Davide non può combattere perché

  • a i fratelli glielo impediscono.
  • b è già inviso a Golia.
  • c il padre Iesse non vuole.
  • d è troppo giovane.

ANALIZZARE E INTERPRETARE

7. Davide dimostra di possedere un universo di valori molto chiaro. Come definisce la situazione bellica che vede gli ebrei soggetti alle offese di Golia?


8. Secondo te, in che misura agisce in Davide l’ambizione di vincere il premio spettante a chi ucciderà Golia?


9. Secondo te, con quale atteggiamento Davide si presenta al re Saul?

  • a Sfrontatezza.
  • b Disprezzo degli altri ebrei.
  • c Spirito di servizio.
  • d Irresponsabilità.

10. Perché Golia sin da subito mostra disprezzo per Davide?


11. Davide e Golia sono molti distanti anche per il loro diverso linguaggio. Compila la seguente tabella, riportando le affermazioni più significative di ciascuno dei due personaggi nel breve dialogo che precede lo scontro. Quali conclusioni puoi trarre?


Golia

 


Davide

 


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COMPETENZE LINGUISTICHE

12. Storia delle parole. Passando attraverso il francese antico formage, il termine formaggio (versetto 18 nel brano) deriva dal latino medievale formaticum, parola formata sulla radice del sostantivo forma con l’aggiunta del suffisso -ticum: il formaggio è, in sostanza, ciò che si mette in una forma. In italiano esistono molte altre parole che terminano con il suffisso -aggio: in molti casi si tratta di prestiti dal francese di epoca medievale: coraggio, messaggio, omaggio, ostaggio, viaggio… Formati con questo suffisso sono anche molti termini tecnici coniati in età moderna sui verbi della prima coniugazione: un esempio è atterraggio

Scrivi una frase con ciascuna delle seguenti parole in -aggio perlopiù formate su verbi della coniugazione in -are.


accattonaggio allunaggio arrembaggio depistaggio montaggio sabotaggio

PRODURRE

13. Scrivere per raccontare Lo scontro tra Davide e Golia è riferito dal punto di vista giudaico. Immagina di trovarti invece nel campo dei Filistei. Come riferiresti l’episodio? Scrivi un breve articolo che mostri i sentimenti dell’altra parte, ma anche l’ineliminabile ammirazione per il giovane pastorello che esce vincitore (massimo 20 righe).

SPUNTI DI RICERCA interdisciplinare

STORIA DELL’ARTE

L’episodio di Davide e Golia ha ispirato generazioni di artisti e, soprattutto, di scultori. Fai una ricerca in proposito e stila un breve elenco di opere dedicate a questo personaggio biblico.

STORIA

Chi erano i Filistei, nemici del popolo ebraico? Che origini ha questo popolo e dove era stanziato? Che significato ha l’espressione “essere un filisteo”? Svolgi una ricerca su questo argomento.

SPUNTI PER discutere IN CLASSE

La lotta tra Davide e Golia è anche lo scontro tra intelligenza e coraggio da un lato, brutalità e stupida sopraffazione dall’altro. Entrambi i personaggi incarnano, perciò, vizi e virtù molto attuali. Ti capita mai di assistere a situazioni in cui sembrano scontrarsi i modelli antitetici di Davide e Golia? Discutine in classe con l’insegnante e con i compagni

La dolce fiamma - volume C
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Epica