La figura di Francesco d’Assisi ha avuto molta fortuna sul grande e sul piccolo schermo. La vita del santo ha infatti affascinato diversi autori di sceneggiature per il cinema, a partire dall’inizio del Novecento, quando, agli albori di quest’arte, il poeta torinese Guido Gozzano (1883-1916) abbozzò un trattamento cinematografico – ovvero una sceneggiatura – per un film che poi però non fu realizzato (il testo è stato pubblicato postumo).
Tra i film dedicati a san Francesco, vogliamo segnalare in particolare quattro pellicole di tre registi italiani.
L’essenzialità di Roberto Rossellini
Il primo è Francesco giullare di Dio (1950) di Roberto Rossellini (con fra Nazario Gerardi, Aldo Fabrizi e Arabella Lemaître): la scarna essenzialità tipica dello stile di uno dei maestri del nostro cinema neorealista si sposa alla perfezione con gli ideali francescani di povertà e semplicità; in altre parole, il linguaggio scelto dal regista appare assai adatto alla materia del racconto.
La fisicità di Liliana Cavani
Il secondo si intitola Francesco d’Assisi ed è stato diretto nel 1966 da Liliana Cavani (con interpreti Lou Castel e Giancarlo Sbragia). Si tratta di un film per la tv girato per la Rai: particolarmente suggestiva è la spoglia fisicità che la regista mette in evidenza nei corpi degli attori e negli ambienti in cui si svolge l’azione. Nel 1989 Liliana Cavani ha diretto un’ulteriore versione, Francesco (protagonisti questa volta Mickey Rourke e Helena Bonham Carter).
Il calligrafismo di Franco Zeffirelli
Infine, Fratello sole, sorella luna (1972) di Franco Zeffirelli (con Graham Faulkner, Judi Bowker, Alec Guinness, Valentina Cortese e Adolfo Celi) si concentra, con lo stile calligrafico tipico di questo regista, su poco più di un quinquennio della vita di Francesco, dalla guerra con Perugia sino a una prima approvazione della regola francescana da parte di papa Innocenzo III (mentre, come si è visto, l’approvazione definitiva avverrà nel 1223 con papa Onorio III).