L'AUTORE - Chrétien de Troyes

L'AUTORE

Chrétien de Troyes

La vita

Di Chrétien de Troyes, poeta francese della seconda metà del XII secolo, sappiamo con certezza soltanto che è attivo tra il 1160 e il 1190. Probabilmente originario della Champagne (come indicano alcuni tratti regionali della lingua da lui utilizzata), vive a lungo presso la corte della contessa Maria di Champagne, mentre trascorre l’ultima parte dell’esistenza in quella di Filippo d’Alsazia, conte di Fiandra, al quale infatti dedica il Perceval.

Le opere

Considerato da diversi studiosi il maggiore poeta medievale prima di Dante, Chrétien de Troyes è autore di una serie di 5 romanzi in versi in lingua d’oïl e di materia bretone, che hanno come protagonisti i leggendari cavalieri della Tavola Rotonda di re Artù: Erec ed Enide, Cligès, Lancillotto o il cavaliere della carretta, Ivano o il cavaliere del leone, Perceval o il racconto del Graal.


Romanzi di avventura e di formazione

Nella sua produzione si delinea il nuovo ideale del cavaliere, non più legato a una specifica realtà politica, ma proiettato nella dimensione romanzesca della vita avventurosa. Il desiderio del coraggio e dell’onore non è tramontato, ma con esso convivono le aspirazioni legate all’amore, raggiungibile attraverso un percorso di ostacoli e vicissitudini, una ricerca (la quête, in francese antico queste) al termine della quale il cavaliere-amante realizza se stesso, prendendo coscienza del proprio valore e della propria nobiltà d’animo.


Tristano e Isotta

Oggi perduta, un’altra opera di Chrétien era dedicata a una delle storie medievali più celebri, quella dell’amore fra Tristano e Isotta, tramandata da molti autori sulla base di una leggenda di origine celtica. Il protagonista, Tristano, nipote del re Marco di Cornovaglia, viene inviato dallo zio in Irlanda per rintracciare una fanciulla a cui appartiene un capello biondo trovato nel becco di una rondine. Tristano riesce nell’impresa e si imbarca per tornare in patria insieme alla ragazza, che si chiama Isotta, destinata in moglie a Marco. I due giovani, però, per sbaglio bevono un filtro d’amore preparato per assicurare gioia ai futuri sposi: ne nasce una passione ardente che non cessa nemmeno con il matrimonio di Marco e Isotta.

Scoperto il sentimento che lega la moglie al nipote, Marco manda in esilio Tristano, il quale cerca di dimenticare Isotta la bionda sposando un’altra Isotta, detta «dalle bianche mani». Morente, chiede di rivedere l’amata; se questa verrà, la nave che la condurrà avrà la vela bianca; se non verrà, sarà issata la vela nera. Quando la nave si avvicina, Isotta «dalle bianche mani» inganna Tristano dicendogli che l’imbarcazione ha la vela nera, provocandone così la morte; Isotta la bionda, discesa dalla nave, alla vista del corpo esanime dell’amato si lascia morire anch’essa. Impietosito, Marco fa seppellire vicini i due amanti, congiunti così per l’eternità.


Lancillotto o il cavaliere della carretta

è il romanzo più celebre di Chrétien de Troyes. Vi si racconta della prigionia a cui la regina Ginevra, moglie di re Artù, è costretta dal crudele barone Meleagant. A liberarla accorre Lancillotto, che per amore è disposto ad affrontare le prove più rischiose come quelle più umilianti. L’autore si propone di descrivere questa passione extraconiugale come una vera e propria vocazione, capace di conferire virtù divine, dalle quali Lancillotto attinge una forza sovrumana. Egli sfida lo scherno della gente e sostiene pericoli tremendi, finché arriva al castello dove la donna è rinchiusa. Acconsente persino a salire sulla “carretta dell’infamia” (che serviva da gogna per i delinquenti e i condannati a morte), perché un nano che la guida gli ha indicato che quella è la condizione per vedere la regina. Eppure è accolto freddamente da Ginevra. Solo più tardi riesce a intenderne la causa: egli ha esitato per un momento prima di salire sulla carretta, mostrando così una non totale devozione alla donna e contravvenendo ai vincoli del vassallaggio amoroso, che sottomettono completamente il cavaliere alla donna amata. Più tardi, però, Lancillotto saprà dimostrare la sua dedizione assoluta e il rispetto per gli obblighi imposti dalla “servitù d’amore”, guadagnandosi così l’amore della regina.


Perceval o il racconto del Graal

Si tratta di un romanzo religioso e mistico, ricco di misteri e di complesse allegorie. La madre di Perceval, Herzeloide, dopo aver perduto in uno stesso giorno in combattimento il marito Gamuret e i due figli maggiori, decide di allevarlo in una selva, la Guasta Foresta, affinché non conosca le armi e la cavalleria. È sufficiente però che il fanciullo veda passare quattro cavalieri meravigliosamente armati, perché egli decida di separarsi dalla madre per recarsi alla corte di re Artù. La donna, rassegnata, gli dà alcuni consigli, ma poi, vedendolo partire, muore, a insaputa del giovane. Egli ne porta nel cuore la memoria, e con ingenuità osserva gli insegnamenti che lei gli ha lasciato: servire le donne e le fanciulle, e per ricompensa voler solo un bacio e qualche ricordo; intrattenersi soltanto con persone valorose; sapere il nome di coloro con cui di volta in volta si accompagna; frequentare la chiesa per adorare Dio.

Da questo momento il giovane affronta una serie infinita di avventure, che segnano – come in un romanzo di formazione – le tappe della sua educazione di perfetto cavaliere. Incrociando i motivi narrativi tratti dal folclore bretone con la leggenda del sacro Graal, Chrétien fa assistere il suo protagonista a una misteriosa apparizione di valletti e damigelle che portano una lancia bianca da cui fluisce sangue e una coppa sfolgorante di luce. La coppa è appunto il Sacro Graal, il calice che sarebbe stato usato da Gesù nell'Ultima Cena, poi utilizzato da Giuseppe di Arimatea per raccogliere il suo sangue ai piedi della croce, come Perceval saprà dopo anni di peregrinazioni e di misteriosi incontri. Il lieto fine dell’opera, interrotta a causa della morte dell’autore, è garantito da altri poeti, che continueranno il romanzo consentendo al cavaliere di rivedere la processione meravigliosa e diventare il signore del Graal.

La dolce fiamma - volume B plus
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Poesia e teatro - Letteratura delle origini