Un mondo di simboli e allegorie
Come ha scritto lo storico francese Jacques Le Goff (1924-2014), l’uomo medievale si vede inscritto all’interno di un orizzonte invariabile, circondato da «una rete di dipendenze terrene e celesti»: ogni gesto compiuto sulla terra ha una rispondenza in cielo, nell’ambito di un preciso ordine unitario ed eterno. Per quanto molteplici e frammentarie appaiano le manifestazioni e le forme della realtà, esse riconducono all’autorità divina, a cui tutto è subordinato. Anche i saperi rientrano in un sistema precostituito, indiscutibile e universale: non vanno dunque approfonditi sulla base di un criterio settoriale e specifico, ma organizzati in una dimensione globale e collocati in un fittissimo reticolo simbolico, entro il quale nulla può essere considerato separatamente.
La cultura medievale può dirsi perciò “enciclopedica”, in quanto tendente a includere e fondere l’intero scibile umano in una visione coerente e unitaria: l’intellettuale non si specializza nella singola disciplina, ma compendia tutte le conoscenze per intraprendere quel cammino graduale che porta all’intelligenza perfetta, cioè a Dio.