T4 - Wystan Hugh Auden, Musée des Beaux Arts (da Un altro tempo)
T4
Wystan Hugh Auden
Musée des Beaux Arts
- Tratto da Un altro tempo, 1940
- Lingua originale inglese
- Metro versi liberi, divisi in due strofe di diversa lunghezza
- ecfrasis
Nel visitare il Musée des Beaux Arts, cioè il Museo delle Belle Arti di Bruxelles, l’attenzione del poeta è catturata dai dipinti dei pittori fiamminghi rinascimentali, e in particolare da una tela di Bruegel il Vecchio, che rappresenta la caduta di Icaro.
Audiolettura
Non sbagliavano mai i vecchi Maestri
quando si trattava di sofferenza. Come capivano bene
la sua condizione umana: come essa càpiti
mentre qualcun altro sta mangiando o aprendo una finestra
5 o anche solo passeggiando indifferente.
Come, mentre i vecchi inginocchiati con fervore aspettano
la nascita miracolosa, ci siano sempre dei bambini
che non vi badano, e continuano a pattinare
sullo stagno all’angolo del bosco.
10 No, non se lo scordavano mai
che persino il martirio più ▶ tremendo doveva avvenire
in qualche modo in un angolo, in un brutto posto
dove i cani continuano la loro vita da cani
e il cavallo del torturatore si gratta il culo contro un albero.
15 Nell’Icaro di Bruegel, per esempio: come tutto pigramente tende
a ignorare il disastro. L’aratore
può anche aver sentito il tonfo, il grido disperato,
ma per lui quella sconfitta non contava: il sole splendeva
proprio come doveva su quelle gambe bianche che sparivano
20 nell’acqua verde. E la bella e ricca nave
che qualcosa doveva pure avere visto – un ragazzo
cadere giù dal cielo – aveva qualche parte dove andare
e fece vela, quietamente, lì.
Wystan Hugh Auden, Musée des Beaux Arts, in F. Buffoni, Una piccola tabaccheria. Quaderno di traduzioni, Marcos y Marcos, Milano 2012
A tu per tu con il testo
Quanti Icaro precipitano ogni giorno? Centinaia, migliaia, ma la loro sorte ci lascia indifferenti. In una certa misura è inevitabile: radio, telegiornali, siti web ci riversano addosso quotidianamente notizie terribili. La loro frequenza smorza e infine addormenta la nostra capacità di commuoverci. Auden però pensa agli Icaro che incontriamo nella realtà, senza riconoscerli, senza far caso alla loro sofferenza. Il suo non è un discorso moralistico. Piuttosto, il poeta ragiona su come le vite degli uomini osservate da lontano disegnino traiettorie che si incrociano per un attimo, per poi proseguire nelle direzioni più svariate. Pensiamo al vagone di una metropolitana che riunisce una cinquantina di persone l’una accanto all’altra, destinate a sparpagliarsi chissà dove, ciascuna a seguire le proprie occupazioni. L’appuntamento è alle quattro, poi hai il dentista, poi il tennis, devi richiamare l’amica o l’amico… Una lacrima intanto riga la guancia della donna seduta di fronte. Icaro è precipitato, e non ce ne siamo accorti.
Analisi
Auden visita il Museo di Belle Arti di Bruxelles alla fine del 1938, mentre sull’Europa soffiano venti di guerra sempre più forti. Non è un esperto di pittura, ma resta profondamente colpito dal modo in cui i grandi maestri fiamminghi – dei quali il museo possiede una notevole collezione – affrontano i soggetti prescelti. Infatti, il tema principale nei loro quadri non esaurisce la rappresentazione: ai margini, sullo sfondo e alle volte persino in primo piano si svolgono spesso tranquille scene di vita quotidiana. Auden ne ricava l’impressione che questi pittori capiscano perfettamente una peculiarità della vita: mentre qualcuno soffre, qualcun altro sta mangiando o aprendo una finestra / o anche solo passeggiando indifferente (vv. 4-5).
La tragedia di un singolo individuo non appartiene a tutti, per quanto grande sia il suo dolore; allo stesso modo, l’impresa di un singolo individuo non coinvolge tutti, per quanto straordinaria essa sia. Lo provano, agli occhi del poeta, alcune scene ritratte sulle tele appese nelle sale del museo. La prima verte sulla Natività: mentre i vecchi stanno inginocchiati con fervore (v. 6) in attesa della nascita del Salvatore, i bambini non ci fanno caso, e continuano a pattinare / sullo stagno all’angolo del bosco (vv. 8-9). La seconda rappresenta un tremendo martirio (v. 11), forse la flagellazione di Gesù, o qualche supplizio patito da un santo: anche in questo caso la vita continua, a prescindere dal dramma, che cani e cavalli neppure capiscono.
L’antico mito è ridotto a un episodio di nessuna importanza, che passa inavvertito: tra un momento le acque torneranno placide. Un pastore dà le spalle alla scena, tranquillo come il cane accucciato ai suoi piedi e il pescatore che getta la lenza. Auden neppure lo nomina, mentre osserva che il contadino in primo piano, dietro l’aratro, potrebbe anche aver sentito il tonfo, il grido disperato (v. 17), ma per lui quel fatto non conta né minaccia la sua indifferenza. Anche i marinai sulla bella e ricca nave (v. 20) si saranno forse accorti di un essere umano che cade giù dal cielo – un evento soprannaturale, che lascia di stucco – ma nulla lo fa sospettare.
La nave, spinta dal vento, prosegue quietamente (v. 23) a gonfie vele verso la sua meta. Il lavoro umano non conosce insomma interruzioni: l’agricoltura, la pastorizia, la pesca e i commerci seguono il loro corso. Forse Auden vuole suggerire che chi bada solo al proprio interesse non è in grado di capire imprese eccezionali, che neppure vede? Oppure intende sottolineare l’assurdità dell’eroismo, a fronte dei sacrifici imposti da una vita laboriosa? Il testo in realtà non prende apertamente posizione, e si limita a rilevare una situazione di fatto. Il sole continua a splendere imperterrito sulle sciagure umane, illuminando le gambe bianche (v. 19) di un ragazzo che spariscono nell’acqua verde (v. 20). Si è consumato un fallimento: un uomo ha tentato l’impossibile, è stato punito ma il mondo continua a girare, bellissimo e cieco come il paesaggio di golfi, scogli e città marine dipinto da Bruegel.
Laboratorio sul testo
COMPRENDERE
1. Il poeta afferma che gli antichi maestri
- a dipingono meglio dei moderni.
- b dipingono bene scene di sofferenza.
- c comprendono bene la sofferenza umana.
- d comprendono bene che i grandi eventi possono passare inosservati.
2. Mentre qualcuno mangia, apre la finestra, passeggia…
- a nasce Gesù.
- b Icaro cade dal cielo.
- c qualcuno soffre.
- d il poeta visita il museo.
3. Che cosa succede nell’attesa della natività di Cristo?
I vecchi
I bambini
4. Quali personaggi sembrano ignorare la caduta di Icaro? (sono possibili più risposte)
- a Il contadino.
- b Il pastore.
- c Coloro che stanno sulla nave.
- d Il cane del pastore.
- e Il pescatore.
ANALIZZARE E INTERPRETARE
5. Che significato assume l’elencazione di azioni quotidiane all’inizio della prima strofa?
6. Che cosa simboleggiano, a tuo parere, i bambini che pattinano?
7. Quale significato hanno, secondo te, i cani e i cavalli menzionati alla fine della prima strofa?
8. Il poeta è spinto dall’osservazione di alcuni dipinti a considerazioni generali sulla vita: che tipo di funzione è dunque attribuita all’arte?
COMPETENZE LINGUISTICHE
9. Verbi. Individua nel testo i participi e i gerundi, distinguendone il valore.
PRODURRE
10. Scrivere per argomentare Quale interpretazione complessiva, tra quelle proposte nell’analisi, ti sembra la più efficace? Sostieni le tue considerazioni con argomenti adeguati ed esempi tratti dal testo in massimo 15 righe.
11. Scrivere per raccontare Molto probabilmente, coloro che hanno vissuto la Seconda guerra mondiale ricordano bene dove si trovavano il 25 aprile 1945, il giorno della Liberazione dell’Italia dal nazismo; chi era giovane negli anni Sessanta rammenterà che cosa stesse facendo il 20 luglio 1969, quando la navetta Apollo 11 toccò la superficie lunare; i tuoi genitori ricorderanno senz’altro dove fossero il giorno della caduta del Muro di Berlino, il 9 novembre 1989, o l’11 settembre 2001, la data dell’attentato alle Torri Gemelle di New York. Tu ricordi dov’eri o che cosa stavi facendo il giorno in cui si è verificato un avvenimento di grande importanza nazionale o mondiale? Racconta in massimo 20 righe.
SPUNTI DI RICERCA interdisciplinare
Storia dell’arte
Fai una ricerca su Pieter Bruegel il Vecchio, grande maestro della pittura fiamminga, abilissimo nel rappresentare scene di vita quotidiana e popolare.
SPUNTI PER discutere IN CLASSE
Siamo abituati a pensare che oggi, distratti da mille impegni e oggetti, siamo meno toccati dalla sofferenza altrui rispetto a quanto accadesse in passato. Auden, però, ritrova la stessa indifferenza in un dipinto del XVI secolo: allora l’uomo è diventato disinteressato al dolore del prossimo o lo è sempre stato, per natura?
Se ti è piaciuto
Parole dipinte
Come i poeti hanno proposto disinvolte commistioni di versi e immagini, così i pittori nel Novecento sono stati tentati dall’idea di riversare nelle loro opere lettere, parole, intere frasi scritte a mano, stampate tipograficamente o incollate tramite collage, come fecero Cubisti e Futuristi negli anni Dieci.
Altri artisti cercarono di farsi illustratori delle proprie poesie: tentativi suggestivi si devono allo svizzero Paul Klee (1879-1940), che era solito introdurre strani segni nei suoi quadri, i quali sembrano comporre una sorta di alfabeto d’invenzione. Anche il russo Vasilij Kandinskij (1866-1944), negli stessi anni, amava disseminare nelle sue opere simboli estrosi e indecifrabili.
Più di recente l’italiano Alighiero Boetti (1940-1994) ha inserito nei suoi tessuti ricamati sequenze di lettere colorate, che solo di rado si dispongono in modo da creare significati riconoscibili.
Molti artisti sperimentali, inoltre, lavorano all’intersezione fra scrittura e pittura. Un’operazione originale è quella compiuta da Emilio Isgrò (n. 1937), specializzatosi nel “cancellare” provocatoriamente opere o documenti celebri, in modo da stimolare il lettore alla riflessione.
Negli ultimi anni le potenzialità di nuovi programmi grafici, unitamente all’incredibile ricchezza di immagini garantita dalla Rete, hanno favorito il proliferare di esperimenti a cavallo fra il visivo e il verbale. A essi del resto si può ricondurre una pratica ormai universalmente nota, quella delle tag clouds (“nuvole di parole”), in grado di mettere in luce le parole chiave di un sito o di un testo.
La dolce fiamma - volume B plus
Poesia e teatro - Letteratura delle origini