T7 - Wisława Szymborska, Qualche parola sull’anima (da Attimo)
T7
Wisława Szymborska
Qualche parola sull’anima
- Tratto da Attimo, 2002
- Titolo originale Trochę o duszy
- Lingua originale polacco
- Metro versi liberi
Ribaltando i luoghi comuni e le tradizioni filosofico-religiose, la poetessa ci spiega la sua originale idea dell’anima, che si manifesta a intermittenza, specie quando meno la cerchiamo.
Audiolettura
L’anima la si ha ogni tanto.
Nessuno la ha di continuo
e per sempre.
Giorno dopo giorno,
5 anno dopo anno
possono passare senza di lei.
A volte nidifica un po’ più a lungo
solo in ▶ estasi e paure dell’infanzia.
A volte solo nello stupore
10 dell’essere vecchi.
Di rado ci dà una mano
in occupazioni faticose,
come spostare mobili,
portare valigie
15 o percorrere le strade con scarpe strette.
Quando si compilano moduli
e si trita la carne
di regola ha il suo giorno libero.
Su mille nostre conversazioni
20 partecipa a una,
e anche questo non necessariamente,
poiché preferisce il silenzio.
Quando il corpo comincia a dolerci e dolerci,
smonta di turno alla chetichella.
25 È schifiltosa:
non le piace vederci nella folla,
il nostro lottare per un vantaggio qualunque
e lo strepito degli affari la disgustano.
Gioia e tristezza
30 non sono per lei due sentimenti diversi.
È presente accanto a noi
solo quando essi sono uniti.
Possiamo contare su di lei
quando non siamo sicuri di niente
35 e curiosi di tutto.
Tra gli oggetti materiali
le piacciono gli orologi a pendolo
e gli specchi, che lavorano con zelo
anche quando nessuno guarda.
40 Non dice da dove viene
e quando sparirà di nuovo,
ma aspetta chiaramente simili domande.
Si direbbe che
così come lei a noi,
45 anche noi
siamo necessari a lei per qualcosa.
Wisława Szymborska, La gioia di scrivere. Tutte le poesie (1945-2009), a cura di P. Marchesani, Adelphi, Milano 2009
A tu per tu con il testo
Qualunque siano le nostre convinzioni religiose, molto facilmente ci troveremo, prima o poi, a riflettere sull’anima. Esiste un lato spirituale della persona, nascosto da qualche parte, nelle pieghe del corpo o della mente? Se sì, che rapporto ha con noi, con il resto di noi? Per secoli, gli uomini appartenenti alla cultura occidentale hanno pensato all’anima come a qualcosa di indipendente dal corpo, e capace di sopravvivergli dopo la morte. Per alcuni, essa coinciderebbe con la nostra vera essenza, con la “sostanza” che, secondo l’etimologia latina, “sta sotto” a tutto il resto, ne costituisce il fondamento. Secondo altre culture – come quelle orientali – l’anima e il corpo formano un tutt’uno, che è impossibile o molto difficile separare.
La visione scanzonata e ironica proposta dalla Szymborska cela, in realtà, dei contenuti molto seri: se l’anima esiste, dov’è quando soffriamo o sbucciamo le patate? Che rapporto c’è tra la vita interiore e la trita quotidianità di ogni giorno? O ancora: quando a volte siamo presi da uno slancio mistico e spirituale (sì, può capitare), ci affanniamo a porci un sacco di domande sulla vita, sull’esistenza e tutto il resto… Siamo sicuri, però, di fare le domande giuste? Mentre tartassiamo noi stessi e gli altri con mille interrogativi, l’anima continua a lavorare: non vista, altrove, in un modo che sfugge, il più delle volte, alla nostra comprensione.
Analisi
La lirica si propone di dirci “qualche parola”, in modo rapido, provvisorio e informale, come si farebbe parlando del più e del meno tra amici. A dispetto però della leggerezza nel tono e del lessico piuttosto prosaico, l’argomento non è affatto banale: il discorso verte infatti nientemeno che sulla natura e sull’essenza dell’anima.
L’atteggiamento dissacrante della poetessa emerge in modo netto già dai vv. 1-3, dove, tramite due frasi brevi e perentorie, si opera un paradossale rovesciamento della comune concezione dell’anima. Nell’ambito di una visione filosofica o religiosa, essa è intesa come la parte più profonda, spesso immortale dell’essere umano: il luogo delle emozioni, il principio vitale che determina le varie manifestazioni transitorie legate alla corporeità o alle vicende della vita. La Szymborska, invece, la immagina come un’entità intermittente, un elemento immateriale che si manifesta in modo frammentario, ogni tanto (v. 1) e non di continuo (v. 2).
Laboratorio sul testo
COMPRENDERE
1. Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false.
a) Alcune persone fortunate hanno l’anima ogni giorno.
- V F
b) I bambini e gli anziani sono più degli altri in contatto con la propria anima.
- V F
c) L’anima ama le incombenze quotidiane.
- V F
d) L’anima ama il silenzio.
- V F
e) L’anima non sopporta il dolore.
- V F
f) L’anima ama la compagnia.
- V F
g) L’anima ama le certezze.
- V F
h) L’anima ama gli orologi e gli specchi.
- V F
i) L’anima va e viene come e quando vuole.
- V F
j) L’anima è inutile.
- V F
k) L’anima può vivere senza di noi.
- V F
ANALIZZARE E INTERPRETARE
2. “Avere l’anima” può significare (sono possibili più risposte)
- a avere saggezza e conoscenza.
- b essere buoni.
- c vivere appieno la vita.
- d essere capaci di provare emozioni.
- e essere in contatto con un’entità superiore.
- f essere capaci di porsi dubbi e domande.
- g vivere spensieratamente.
3. Perché l’anima non ama le situazioni quotidiane, soprattutto quelle noiose e faticose?
4. Perché l’anima preferisce il silenzio?
5. Perché l’anima rifugge il dolore fisico?
6. Perché l’anima non ama i vantaggi personali e gli affari?
7. Che cosa possono rappresentare gli orologi a pendolo (v. 37) e gli specchi (v. 38)?
8. La concezione dell’anima della Szymborska ti sembra laica o religiosa? Perché?
COMPETENZE LINGUISTICHE
9. I verbi. L’infinito sostantivato. Nel v. 27, il nostro lottare per un vantaggio qualunque, l’infinito lottare viene usato, accompagnato dall’articolo, per sostituire il nome lotta. Nelle frasi che seguono, distingui gli usi verbali e quelli sostantivati degli infiniti.
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Infinito verbale
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Infinito sostantivato
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a) Tutti sanno che nuotare fa bene. |
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b) Il mangiare per domani è pronto nel frigo. |
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c) Non dovresti essere così bugiardo. |
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d) Sei un essere spregevole! |
||
e) Smettila di sparlare dietro a chiunque! |
||
f) È un piacere fare affari con lei. |
PRODURRE
10. Scrivere per esprimere E la tua, di anima, che cosa fa? Quando è presente e quando sgattaiola via? Prova a scrivere alcuni versi sullo stile della Szymborska, immaginando altre situazioni nelle quali essa sia presente o assente.
spunti di ricerca interdisciplinare
storia
Quale concezione dell’anima avevano le civiltà antiche, come gli Egizi, i Sumeri, i Babilonesi? E quali differenti concezioni dell’anima si sviluppano poi nella filosofia greca e romana? Dividetevi in gruppi e fate una ricerca su questi temi.
La dolce fiamma - volume B plus
Poesia e teatro - Letteratura delle origini