T2 - Igiaba Scego, Salsicce e identità

T2

Igiaba Scego

Salsicce e identità

  • racconto

Nata nel 1974 a Roma da genitori somali, Igiaba Scego mette in scena con verve e ironia la situazione problematica di chi si sente senza identità, o meglio con più identità mescolate fra loro. Alla vigilia di Ferragosto, in una Roma torrida, una giovane musulmana compera una gran quantità di salsicce e si appresta a cucinarle. Ma la religione islamica vieta di consumare carne di maiale. Che fare? La situazione offre lo spunto per una riflessione sul rapporto fra le usanze apprese in famiglia, e quelle fatte proprie nel contesto italiano in cui si è trovata a crescere.

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Audiolettura

Ora sto chiusa in cucina con il mio
pacco pieno di salsicce impure e
non so che fare! Perché cazzo le
ho comprate? E mo’1 che ci faccio?

5      Un’idea sarebbe cucinarle, ma chi
la sente la mamma, dopo? Mi ricordo
che quando ero piccola mamma
aveva comprato per sbaglio dei sottaceti
con il wurstel di suino dentro.

10    Il bello era che la mia mamma non
sapeva che ci fosse  l’immondo2 maiale
dentro e ci condì l’insalata di
riso. Risultato: qualcuno si accorse
del truffaldino wurstel e noi abbiamo dovuto vomitare il riso fino all’ultimo

15    chicco. Ma la fine più brutta la fece la padella in cui mamma aveva amalgamato
l’immondo composto. La padella, ahimè, fu condannata in contumacia,3 una
condanna a morte! Il dramma era che la povera padella non poteva appellarsi
nemmeno in cassazione,4 era povera e l’avvocati coi mijardi (pardon, coi mijoni,
io parlo ancora in vecchie lire) nun li teneva.5

20    Ma si cucinano in padella le salsicce? Si friggono? O forse si lessano? E se
usassi il forno? Ma poi me le magno6 davvero, tutte intere? O sul più bello mi
manca il coraggio e le butto?
Guardo l’impudico7 pacco e mi chiedo: ma ne vale veramente la pena? Se mi
ingoio queste salsicce una per una, la gente lo capirà che sono italiana come

25    loro? Identica a loro? O sarà stata una bravata inutile?

La mia ansia è cominciata con l’annuncio della legge Bossi-Fini:8 A tutti gli
extracomunitari che vorranno rinnovare il soggiorno saranno prese preventivamente
le impronte digitali
. Ed io che ruolo avevo? Sarei stata un’extracomunitaria,
quindi una potenziale criminale, a cui lo Stato avrebbe preso le impronte

30    per prevenire un delitto che si supponeva prima o poi avrei commesso? O
un’italiana riverita e coccolata a cui lo Stato lasciava il beneficio del dubbio,9
anche se risultava essere una pluripregiudicata recidiva?10
Italia o Somalia?
Dubbio.

35    Impronte o non impronte?
Dubbio atroce.
Il mio bel passaporto era bordeaux e sottolineava a tutti gli effetti la mia
nazionalità italiana. Ma quel passaporto era veritiero? Ero davvero un’italiana
nell’intimo? O piuttosto dovevo fare la fila e dare come tanti le mie impronte?
[…]

40    Credo di essere una donna senza identità. O meglio con più identità.
[…]
Vediamo un po’. Mi sento somala quando: 1) bevo il tè con il cardamomo, i
chiodi di garofano e la cannella;11 2) recito le 5 preghiere quotidiane verso la
Mecca;12 3) mi metto il dirah;13 4) profumo la casa con l’incenso o l’unsi;14 5)
vado ai matrimoni in cui gli uomini si siedono da una parte ad annoiarsi e le

45    donne dall’altra a ballare, divertirsi, mangiare… insomma a godersi la vita; 6)
mangio la banana insieme al riso, nello stesso piatto, intendo; 7) cuciniamo
tutta quella carne con il riso o l’angeelo;15 8) ci vengono a trovare i parenti dal
Canada, dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna, dall’Olanda, dalla Svezia, dalla
Germania, dagli Emirati Arabi e da una lunga lista di stati che per motivi di

50    spazio non posso citare in questa sede, tutti parenti sradicati come noi dalla
madrepatria; 9) parlo in somalo e mi inserisco con toni acutissimi in una conversazione
concitata; 10) guardo il mio naso allo specchio e lo trovo perfetto;
11) soffro per amore; 12) piango la mia terra straziata dalla guerra civile; 13)
faccio altre 100 cose, e chi se le ricorda tutte!

55    Mi sento italiana quando: 1) faccio una colazione dolce;16 2) vado a visitare
mostre, musei e monumenti; 3) parlo di sesso, uomini e depressioni con le
amiche; 4) vedo i film di Alberto Sordi, Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Marcello
Mastroianni, Monica Vitti, Totò, Anna Magnani, Giancarlo Giannini, Ugo
Tognazzi, Roberto Benigni, Massimo Troisi;17 5) mangio un gelato da 1,80 euro

60    con stracciatella, pistacchio e cocco senza panna; 6) mi ricordo a memoria tutte
le parole del 5 maggio di Alessandro Manzoni; 7) sento per radio o tv la voce di
Gianni Morandi;18 8) mi commuovo quando guardo negli occhi l’uomo che amo,
lo sento parlare nel suo allegro accento meridionale e so che non ci sarà un futuro
per noi; 9) inveisco come una iena per i motivi più disparati contro primo

65    ministro, sindaco, assessore, presidente di turno; 10) gesticolo; 11) piango per i
partigiani, troppo spesso dimenticati; 12) canticchio Un anno d’amore di Mina19
sotto la doccia; 13) faccio altre 100 cose, e chi se le ricorda tutte!
Un bel problema l’identità, e se l’abolissimo? E le impronte? Da abolire
anche quelle! Io mi sento tutto, ma a volte non mi sento niente.


Igiaba Scego, Salsicce, in Kuruvilla, Mubiayi, Scego, Wadia, Pecore nere, Laterza, Roma-Bari 2005

 >> pagina 735 

Laboratorio sul testo

1. Quando l’autrice era piccola, sua madre

  • a ha provato a farle assaggiare dei würstel. 
  • b ha comprato per errore dei sottaceti con i würstel. 
  • c l’ha sgridata perché aveva mangiato dei würstel. 
  • d voleva che la figlia mangiasse i würstel. 


2. Che cosa è successo quando qualcuno si è accorto dell’errore? (sono possibili più risposte)

  • a La cucina è stata pulita a fondo. 
  • b Tutti hanno dovuto compiere un rito di purificazione. 
  • c Tutti hanno dovuto vomitare il cibo. 
  • d La padella in cui era stato cucinato il cibo è stata gettata. 
  • e Tutti hanno detto le preghiere rivolti verso la Mecca. 


3. Quali domande si fa la protagonista a proposito delle salsicce? (sono possibili più risposte)

  • a Se siano fatte di carne di maiale. 
  • b Come si cucinino. 
  • c Se provengano da un allevamento certificato. 
  • d Se avrà il coraggio di mangiarle. 
  • e Se siano buone. 
  • f Se dopo averle mangiate sarà riconosciuta come italiana. 

4. La protagonista è cittadina italiana o no? Da che cosa lo capisci?


5. Che cosa stabilisce la legge Bossi-Fini?

  • a Che gli extracomunitari siano considerati potenziali criminali. 
  • b Che tutti gli italiani di origine straniera debbano richiedere il permesso di soggiorno. 
  • c Che a chiunque richieda un passaporto italiano vengano prese le impronte digitali. 
  • d Che vengano prese le impronte digitali a chiunque chieda il rinnovo del permesso di soggiorno. 


6. La protagonista è direttamente interessata dalle nuove predisposizioni di legge? Perché?


7. Perché l’autrice, dopo aver comprato le salsicce, si preoccupa di che cosa penserebbe sua madre?

 >> pagina 736

Primi passi verso l’Esame di Stato: il testo argomentativo

Esprimere giudizi e opinioni anche attraverso il confronto

Utilizzo dei connettivi logici

Fra le strategie di analisi, una assai incisiva, soprattutto quando siamo chiamati a esprimere un’opinione su testi diversi, è quella del confronto. Operare un confronto tra due testi significa stabilirne somiglianze e differenze per poi avvalorare l’interpretazione o il giudizio che di essi esprimiamo. Da un punto di vista formale, nel confrontare sono basilari specifici connettivi logici che stabiliscono parallelismi, contrapposizioni, confronti, obiezioni, opposizioni (sia… siatanto… quantocosì… comed’altra parteanzipiuttostoal contrariomentretuttaviasebbenenondimenose da una parte… dall’altra invece ecc.).

Il testo di Igiaba Scego è molto simile al precedente di Marco Balzano per quanto riguarda la tecnica narrativa (racconto omodiegetico), l’uso della sintassi, le scelte linguistiche. Anche da un punto di vista tematico i due brani presentano elementi comuni: pur partendo da contesti diversi (un ragazzo del Sud Italia che emigra al Nord per cercare lavoro nel primo; una ragazza di origini straniere nata e cresciuta in Italia nel secondo), i due protagonisti descrivono situazioni in cui sono portati a mettere in dubbio il proprio radicamento nell’ambiente in cui vivono, il proprio senso di appartenenza.

  • Opera un confronto tra i due testi, soffermandoti sulle caratteristiche stilistiche, sul tema trattato, su come ognuno dei due scrittori affronta tale questione (per farlo dovrai usare in maniera corretta i connettivi che ti permettono di stabilire dei parallelismi). Dai, poi, una valutazione personale sul testo che ti è piaciuto di più, motivando la tua scelta.

La dolce fiamma - volume A
La dolce fiamma - volume A
Narrativa