T5 - ANALISI ATTIVA - Andrea Bajani, Filo

analisi attiva

T5

Andrea Bajani

Filo

  • Tratto da La vita non è in ordine alfabetico, 2014
  • racconto
Nato a Roma nel 1975, Andrea Bajani è oggi scrittore a tempo pieno, dopo aver cambiato numerosi lavori. Nei suoi libri, che ritraggono con efficacia la società contemporanea, parla spesso di giovani e precariato: dopo il romanzo d’esordio, il divertente Morto un papa (2002), pubblica infatti Cordiali saluti (2005), sulla vita in azienda, e il saggio Mi spezzo ma non m’impiego (2006), sul mondo del lavoro degli anni Duemila. Autore di romanzi, reportage e racconti, Bajani scrive anche narrativa per l’infanzia, poesia e teatro; collabora con quotidiani e riviste ed è traduttore dall’inglese e dal francese.

Un maestro mostra un alfabeto di legno alla sua classe: A di amore, B di buio, C di confessione… Ogni lettera, una parola; ogni parola, un piccolo racconto. Alla F di filo, troviamo una donna che ripensa alla sua vita, sulla scia dei ricordi avviati da un piccolo imprevisto domestico.

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Audiolettura

Non l’avresti mai detto, che ti avrebbe spaventato così tanto un braccialetto

rotto. Eppure quando è successo, facendoti la doccia, sei rimasta impietrita

mentre l’acqua continuava a colpirti sulla testa e scivolare giù. L’hai visto staccarsi

dal polso e precipitare in mezzo ai piedi, il verde del braccialetto e il rosso

5      scuro dello smalto. E quando un rivolo d’acqua e schiuma prima l’ha raccolto

e dopo ha preso a trascinarlo giù verso il punto di non ritorno dello scarico,

ti sei inginocchiata per fermarlo. Hai disteso il braccio, ma il braccialetto si è

infilato dentro un mulinello, e dopo due giri d’acqua se n’è andato. Tu hai visto

il suo ultimo colpo di coda, e poi sei rimasta così, in ginocchio nella doccia, a

10    guardare spaventata il buco nero dentro cui sono finiti in un risucchio tutti i

desideri espressi tanto tempo fa.

Sono passati cinque anni, da quando un tizio ti aveva fatto i nodi al braccialetto.

Allora eri ancora una ragazza, e adesso sei una donna con due figli e

una famiglia. Tu, scettica1 sempre per partito preso, all’inizio avevi tentato di

15    difenderti, cercavi di liquidare la sua insistenza2 con un acquisto sbrigativo e

una moneta. Lui aveva insistito ancora, ti aveva detto “Ogni nodo è un desiderio

che si apre”, e tu con un sospiro avevi consegnato il polso alle sue mani.

Come ti chiedeva avevi chiuso gli occhi, e a ogni desiderio che prendeva forma

gli facevi un cenno con la testa e lui stringeva un nodo. Tu avvertivi la stretta,

20    e quasi ti faceva male, una punizione e una preghiera insieme. E così, a occhi

chiusi in mezzo a una piazza, in pieno inverno, avevi sentito i tuoi desideri

schiudersi, partire, andare a cercare per il mondo l’altra metà che gli mancava.

Gli anni sono passati, e non hai più pensato al braccialetto. In mezzo ci

sono stati fidanzati, amici, una madre andata via in due mesi, un matrimonio

25    e due figli venuti fuori insieme. Ogni tanto qualcuno, nel tempo, ti ha fatto

notare questo braccialetto stinto e ormai ridotto a un filo. Tu tutte le volte

hai risposto che prima o poi si sarebbe finalmente rotto. Poi di colpo, un

martedì mattina, sotto la doccia, si è staccato. Senza nemmeno uno strappo.

E a te, che l’hai visto precipitare,

30    ti si sono spalancati gli occhi. E ti

sei inginocchiata, sotto l’acqua, e

la tua era una specie di supplica

–  sgomenta – che quei desideri di

allora – che ormai non ricordavi

35    più e che però ora andavano a

esaurirsi dentro il buco nero dello

scarico – fossero gli stessi di oggi,

e non una bomba che tra poco, finita

la doccia, asciugati i capelli,

40    aperta la porta, avrebbe fatto saltare

tutto in aria.


Andrea Bajani, La vita non è in ordine alfabetico, Einaudi, Torino 2014

 >> pagina 545 

Come continua

G come grazie, H come habitat… altre parole si susseguono, altri racconti, altre vite. Le lettere sono solo ventuno, certo, ma bastano per ridere e piangere, amare e soffrire, nascere e morire, costruire e distruggere il mondo.

A tu per tu con il testo

Ci accadono ogni giorno eventi minimi: si fulmina una lampadina, una serratura si incanta, si incrina un soprammobile di vetro… Sono piccole seccature, guai senza importanza che, presto riparati, dimentichiamo in fretta. Alle volte, però, qualcosa, nella normalità del nostro quotidiano, si inceppa in modo più profondo e inaspettato: un oggetto, che abbiamo sempre dato per scontato, ci appare sotto una diversa luce; un gesto, ripetuto mille volte, assume all’improvviso un senso nuovo; di un incontro, che nemmeno ricordavamo, capiamo tutt’a un tratto l’importanza. E come accade alla protagonista del racconto, turbata dal braccialetto che si sfila, anche a noi capita di esitare, incerti, di fronte a imprevisti che mettono in discussione le nostre certezze. Sono minuscole rivelazioni, ma possono cambiare la nostra percezione delle cose, modificare il senso di un ricordo, nutrire una coscienza più complessa di noi stessi.

 >> pagina 546

Analisi attiva

Poco o nulla succede in questo racconto: il braccialetto verde di una donna si rompe all’improvviso mentre si sta facendo la doccia. Dopo l’iniziale esitazione, che la paralizza per un attimo, si precipita a recuperare l’oggetto. Ma è troppo tardi: risucchiato dal mulinello, il braccialetto sparirà per sempre. Di fronte a questo fatto irrilevante, l’intensa reazione della protagonista sollecita la nostra curiosità: perché tanto sgomento per un braccialetto sfilacciato? È forse di valore? O il turbamento ha ragioni più profonde?

Nei ricordi della donna si possono trovare le risposte: il braccialetto, acquistato anni prima da un venditore ambulante, l’ha accompagnata in una fase cruciale della vita. Amici e fidanzati, la morte repentina della madre, il matrimonio e la maternità: testimone muto del passaggio all’età adulta, il braccialetto, sfilandosi dal polso, fa capire alla sua proprietaria che la vita l’ha cambiata, e che lei non è più la ragazza di cinque anni prima. Il vero valore del bracciale non è, allora, materiale, ma è simbolico: il filo che si spezza nella doccia non è solo un oggetto da due soldi, ma rappresenta la storia personale di una giovane che, cresciuta, si interroga su ciò che era un tempo e su ciò che, oggi, è diventata.


1. Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false.


La donna a cui si rivolge il narratore


a) è una signora di mezza età, preoccupata per l’avanzare degli anni.

  • V   F

b) è una ragazza molto giovane, che vive una crisi sentimentale.

  • V   F

c) è una donna adulta ma giovane, madre di due gemelli, che ripensa alla sua vita.

  • V   F

d) ha perso la madre, morta da qualche anno.

  • V   F

e) porta il braccialetto in ricordo di un caro amico.

  • V   F

f) ha comprato il braccialetto da un venditore ambulante.

  • V   F

g) esibisce spesso con orgoglio il suo bel braccialetto agli amici.

  • V   F

h) ricorda esattamente i desideri formulati mentre il venditore stringeva i nodi del bracciale.

  • V   F

i) ha formulato i desideri mentalmente, senza pronunciarli a voce alta.

  • V   F

j) ha formulato i desideri a occhi chiusi.

  • V   F

In soli tre paragrafi, il narratore ci presenta il ritratto compiuto di una vita. Pochi i dati esterni: più che sull’anagrafe, egli si concentra sulla personalità della sua interlocutrice, e ne evoca la viva interiorità. L’incontro con l’ambulante, per esempio, ci mostra un carattere sfaccettato e complesso: da un lato, la ragazza vorrebbe liquidare in fretta l’insistente venditore; dall’altro, però, non sa ignorare le parole dell’uomo e così si presta, nonostante lo scetticismo, a un rito quasi magico, esprimendo un desiderio per ciascuno dei nodi con i quali lui le ferma il braccialetto attorno al polso. È un avvenimento di qualche minuto, ma fa luce sulla contraddittoria ricchezza dell’animo umano che può essere, come quello della protagonista, sbrigativo ma gentile, scettico ma sognatore al tempo stesso.

E che cosa è rimasto dei desideri espressi? La vita li ha veramente realizzati o, repressi e dimenticati nella routine di tutti i giorni, rischiano di esplodere, come la metaforica bomba (r. 38) immaginata nel finale? Portato con noncuranza per tanti anni, il filo verde, scomparendo nello scarico, genera un’angosciosa crisi di coscienza nella donna, che si domanda se abbia tenuto fede ai suoi sogni di ragazza o se li abbia, invece, traditi.


2. Qual è lo stato d’animo prevalente della donna inginocchiata nella doccia?

  • a Tranquillità. 
  • b Angoscia. 
  • c Terrore. 
  • d Felicità. 
  • e Tristezza. 
  • f Irritazione. 

3. Che cosa significa l’immagine della bomba alla fine del racconto?

  • a Esprime la paura del terrorismo da parte della protagonista. 
  • b Rappresenta i desideri irrealizzati che possono “scoppiare” mettendo in crisi l’esistenza di un adulto. 
  • c Manifesta la rabbia della donna che, insoddisfatta della sua esistenza e frustrata per aver preso una strada che non sente come sua, vorrebbe distruggere tutto. 
  • d Viene utilizzata dal narratore per dirci che, nella vita, prima o poi tutto finisce e muore. 

 >> pagina 547 

La voce narrante conosce, nei minimi dettagli, l’universo privato della sua protagonista: la vede in ginocchio (r. 9) nella doccia, mentre sgomenta osserva il buco nero (r. 10) dello scarico; ne conosce gli affetti, le amicizie, i lutti; assiste all’improvvisa consapevolezza degli anni passati quando, spalancati gli occhi (r. 30), si rende conto del simbolico legame tra il braccialetto, ora perduto, e i sogni del passato. Sembra di essere di fronte a un narratore onnisciente, capace di sondare profondità interiori sconosciute al suo stesso personaggio, a cui si rivolge in prima persona come se gli scrivesse una lettera. Ma chi è effettivamente? È a sua volta un personaggio? È interno alla vicenda? E se è così, com’è venuto a conoscenza di ciò che ci racconta?

Non possiamo rispondere, ma solo formulare delle ipotesi: è il marito? Un’amica intima? Un confidente segretamente innamorato? Oppure è la donna stessa che, davanti allo specchio della coscienza, confessa a se stessa i suoi timori e le sue incertezze? Quale che sia la soluzione a queste domande, resta, a lettura finita, la sottile sensazione che il “tu”, cui il narratore si rivolge, sia ciascuno di noi: manterremo, da adulti, la capacità di sognare?


4. Che cosa vuole suggerire il narratore con l’immagine del buco nero dello scarico (rr. 36-37)?

  • a Che il bagno è poco illuminato. 
  • b Che lo scarico, come i buchi neri dello spazio, è dotato di una forza d’attrazione così potente che nulla, nemmeno i desideri, vi può sfuggire. 
  • c Che la donna è pessimista e vede tutto nero. 
  • d Che la donna è attenta ai colori: il verde del bracciale, il rosso dello smalto, il nero dello scarico. 

5. La frase il buco nero dentro cui sono finiti in un risucchio tutti i desideri espressi tanto tempo fa (rr. 10-11) contiene una figura retorica: quale?

  • a Sineddoche. 
  • b Metonimia. 
  • c Metafora. 
  • d Iperbole. 

 >> pagina 548

Laboratorio sul testo

Competenze linguistiche

6. Spiega, con parole tue, il significato delle seguenti espressioni presenti nel testo:


a) il punto di non ritorno (r. 6);

b) colpo di coda (r. 9);

c) per partito preso (r. 14).


7. La lingua italiana possiede diverse espressioni e modi di dire che si riferiscono al “filo”, parola chiave del racconto. Spiega quelli che trovi elencati di seguito e formula una frase con ciascuno di essi.


a) Perdere il filo

b) Fare il filo

c) Dare del filo da torcere

d) Per filo e per segno

e) Il filo di Arianna

f) Un filo di voce

Scrivere correttamente

8. Trasforma i seguenti discorsi diretti in discorsi indiretti, facendo attenzione al cambiamento dei tempi verbali.


a) Lui aveva insistito ancora, ti aveva detto “Ogni nodo è un desiderio che si apre”.

b) Carlo mi ha detto: “Ho vinto il primo premio”.

c) L’insegnante disse: “Finirò domani questo argomento”.

Produrre

9. Scrivere per raccontare Immagina di essere il venditore ambulante di braccialetti e, dal suo punto di vista, racconta l’incontro con la protagonista.


10. Scrivere per descrivere Integrando i dati del testo con la tua immaginazione di lettore, descrivi la donna protagonista del racconto: età, aspetto fisico, posizione sociale, personalità ecc.

La dolce fiamma - volume A
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